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  • Mercoledì 10 maggio 2023

A Milano inizia la settimana del derby

Da mercoledì Inter e Milan si contendono la possibilità di andare in finale di Champions League: vittoria e sconfitta conteranno molto più del solito

(Spada/LaPresse)
(Spada/LaPresse)
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La finale di Champions League è diventata nel tempo uno dei quei termini con cui nello sport si indica qualcosa di molto importante. Ci sono la Champions League, i Mondiali o le Olimpiadi di qualsiasi cosa si voglia intendere. Da mercoledì fino a martedì prossimo, Inter e Milan, due squadre che sembravano non avere nessuna possibilità di arrivare fin qui, si contenderanno un posto nella finale di Champions League di sabato 10 giugno a Istanbul, per incontrare Real Madrid o Manchester City.

Lo faranno attraverso la partita più sentita per entrambe: il derby che da oltre cent’anni divide in due il tifo a Milano e che quando si gioca nelle coppe europee diventa “l’euroderby”. Questo sarà il terzo, dopo i due che si giocarono all’incirca vent’anni fa e che si conclusero entrambi a favore del Milan: nel 2003 con una vittoria complessiva ottenuta grazie a due pareggi, nel 2005 per il rifiuto della sconfitta in campo da parte del tifo interista, che interruppe la partita di ritorno lanciando fumogeni in campo concedendo così la vittoria a tavolino al Milan, che comunque era già in vantaggio.

La partita di andata e poi quella di ritorno di questo terzo euroderby — la prima mercoledì, la seconda martedì prossimo, sempre a San Siro — saranno rispettivamente il quarto e il quinto derby della stagione in corso. Il primo è stato giocato a settembre e vinto 3-2 dal Milan; il secondo si è giocato nella Supercoppa italiana di gennaio stravinta 3-0 dall’Inter, che un mese dopo ha vinto 1-0 anche il secondo e ultimo derby in campionato, quello del girone di ritorno.

Theo Hernandez e Nicolò Barella (Spada/LaPresse)

Negli ultimi tre anni, dopo un lungo periodo senza scudetti né altre vittorie rilevanti, entrambe le squadre sono tornate competitive, e la loro storica rivalità si è quindi ravvivata. Nel 2021 l’Inter è tornata a vincere lo Scudetto scalzando proprio il Milan, a lungo primo in classifica, anche grazie alla vittoria di un derby giocato a porte chiuse per la pandemia e finito 3-0.

Nella stagione successiva l’Inter, ritenuta ancora più forte e attrezzata, sembrava avviata verso un’altra vittoria in campionato, ma se l’è fatta sfuggire negli ultimi mesi di campionato e proprio il Milan ne ha saputo approfittare tornando a vincere lo Scudetto dopo undici anni. Anche in questo caso un derby è stato a suo modo decisivo: quello del 5 febbraio 2022, con il Milan che vinse 2-1 in rimonta una partita fin lì controllata dall’Inter.

Il confronto tra le due squadre è quindi aperto: in campionato quest’anno non c’è stato niente da fare, per via del Napoli, ma ora, grazie a una serie di sorteggi piuttosto favorevoli, si è spostato nel turno solitamente più seguito e combattuto di ogni torneo, le semifinali, per giunta di Champions League. Chi vince si prenderà il “primato” in città, l’eliminazione dei rivali dal torneo, la qualificazione alla finale, molti soldi (almeno 15 milioni di euro in più) e la possibilità, fino a pochi mesi fa lontanissima, di diventare campione d’Europa.

Come se non bastasse, l’Inter allenata da Simone Inzaghi e il Milan di Stefano Pioli sono vicine anche in campionato. Una è quarta con 63 punti, l’altra quinta con 61. È stata una stagione altalenante per entrambe, perché puntavano a vincere lo Scudetto e non solo non ci sono riuscite, ma ora rischiano perfino di non qualificarsi alla prossima Champions League, se non dovessero rimanere tra le prime quattro in questo ultimo mese di stagione.

Sandro Tonali e Milan Skriniar (Spada/LaPresse)

L’Inter quest’anno ha già vinto una Supercoppa e il 24 maggio giocherà la finale di Coppa Italia contro la Fiorentina. Dopo aver avuto alcune difficoltà negli ultimi mesi, si è presentata a questa fase decisiva della stagione in grande forma e con la squadra al completo. Viene da cinque vittorie consecutive, anche piuttosto significative: l’1-0 con cui ha eliminato la Juventus in Coppa Italia, un 6-0 al Verona e due vittorie ravvicinate contro le squadre romane (3-1 alla Lazio, 2-0 alla Roma).

Il Milan ha un unico trofeo che può vincere, la Champions League. Si presenta a queste semifinali in un periodo in cui la squadra non è sembrata granché in forma: dopo aver eliminato il Napoli in Champions League ha pareggiato tre partite, anche in casa con la Cremonese, ma ha vinto l’ultima, in modo netto, contro la Lazio terza in classifica. Oltre a Ibrahimovic, che quest’anno ha giocato appena quattro partite e che al derby non ci sarà, è in dubbio la presenza di Rafael Leao, l’esterno portoghese fondamentale per la fase offensiva, nonché miglior giocatore dello scorso campionato. Ha subito un infortunio muscolare nell’ultima partita e non si sa ancora se, come o per quanto potrà giocare.

A Milano l’attesa per il derby fin qui è stata tutto sommato contenuta, ma come accadde vent’anni fa si farà sentire soprattutto nei giorni tra le due partite. La richiesta di biglietti ricevuta dai club è stata enorme: per l’andata in casa del Milan ci sarà il tutto esaurito con 70mila spettatori e 10 milioni di euro di incassi complessivi, un nuovo record per lo stadio Meazza in attesa del ritorno, fra una settimana, in casa dell’Inter.

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