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  • Sabato 14 gennaio 2023

La vittoria di Soledar non sarebbe una gran vittoria per la Russia

La piccola cittadina che i russi sono molto vicini a occupare ha scarso valore militare, ma ha una forte importanza simbolica

Un soldato ucraino indica il fumo che si alza da Soledar dopo un bombardamento (AP Photo/Libkos)
Un soldato ucraino indica il fumo che si alza da Soledar dopo un bombardamento (AP Photo/Libkos)
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La Russia è ormai molto vicina all’occupazione completa di Soledar, un piccolo centro abitato nell’oriente dell’Ucraina dove da giorni i combattimenti tra le forze russe e ucraine sono molto intensi. La battaglia per Soledar, che prima dell’inizio della guerra aveva circa 10 mila abitanti, è stata molto raccontata in questi giorni, sia dai media occidentali sia dalla propaganda russa: soprattutto quest’ultima ha lasciato intendere che si tratterebbe di un successo importante e di notevole valore strategico.

In realtà la conquista di Soledar avrebbe per la Russia un valore importante, ma soprattutto simbolico: sarebbe il primo vero successo militare delle forze russe da luglio-agosto dell’anno scorso, quando l’avanzata russa nel Donbass fu prima fermata e poi rovesciata dalle controffensive ucraine. Dal punto di vista militare, tuttavia, l’occupazione russa di Soledar è relativamente ininfluente: non cambia gli equilibri della guerra, e sposta molto poco la situazione sul fronte.

Soledar è un piccolo centro abitato che si trova a poco più di 15 chilometri a nord-est di Bakhmut, che a sua volta è una cittadina un po’ più grande (prima della guerra aveva circa 70 mila abitanti, ora poche migliaia) che da mesi la Russia sta cercando di conquistare, inutilmente. La conquista di Soledar, di fatto, è propedeutica alla conquista di Bakhmut, perché darebbe alla Russia una posizione migliore per avanzare sulla cittadina.

Il problema è che anche Bakhmut, dal punto di vista meramente militare, non ha un gran valore: si trova sulla strada che porta alle più importanti città ucraine di Sloviansk e Kramatorsk, e dunque è un passaggio obbligato se l’esercito russo vuole avanzare, ma a parte questo non ci sono particolari ragioni per cui la sua conquista sarebbe importante. Non è vicina a un grande fiume che possa costituire una linea di difesa naturale, né controlla un importante snodo logistico, come invece succede ad altre città della regione.

«Anche se sia Bakhmut sia Soledar finissero in mano ai russi, non ci sarebbe un impatto strategico sulla guerra», ha detto questa settimana John Kirby, il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

All’inizio dell’offensiva russa a febbraio-marzo, quando le forze russe avanzavano in Ucraina quasi incontrastate, Bakhmut sarebbe stata un’altra delle tante cittadine dell’oriente ucraino per cui i russi sarebbero passati, e Soledar probabilmente non sarebbe nemmeno stata citata nei bollettini militari. Se oggi invece si parla molto di Soledar è perché, rispetto all’inizio dell’offensiva, l’avanzata russa è completamente bloccata, e anche la conquista di un piccolo centro abitato è uno sviluppo notevole lungo una linea del fronte praticamente immobile.

Per questo, l’importanza di Soledar non è tanto strategica e militare quanto simbolica: è la prima volta in vari mesi che i russi avanzano e conquistano un centro abitato, per quanto piccolo. E in un contesto in cui le autorità russe stanno cercando disperatamente di dimostrare che la guerra sta andando bene, anche Soledar viene presentata come un successo importante.

Ci sono poi altre due ragioni per cui Soledar ha una certa importanza: vicino alla cittadina si trova una delle più importanti miniere di sale d’Europa, che hanno un grosso valore economico, anche se al momento il loro sfruttamento è impensabile.

La seconda ragione, più importante, riguarda la politica interna russa: a Bakhmut e a Soledar le operazioni militari delle forze russe sono gestite quasi esclusivamente dal gruppo Wagner, un gruppo mercenario di ex militari ed ex carcerati che è affiliato all’esercito russo. Il gruppo Wagner è guidato da Yevgeny Prigozhin, un imprenditore e politico che grazie all’intervento in guerra è diventato uno dei personaggi più influenti della politica russa, capace di influenzare le decisioni strategiche di tutto l’esercito e di mettere in ombra Sergei Shoigu, il ministro della Difesa.

Molti analisti politici esperti di Russia ritengono che ormai Prigozhin sia la seconda persona più influente del paese, dopo il presidente Vladimir Putin. Per questo, a Soledar e a Bakhmut Prigozhin starebbe cercando soprattutto di ottenere una vittoria personale, con l’intento di aumentare il proprio prestigio interno in Russia.