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  • Sabato 5 novembre 2022

Xi Jinping non vuole che la Russia usi l’atomica in Ucraina

Lo ha fatto capire il presidente Xi Jinping durante un incontro con il cancelliere tedesco: è una rara critica al regime di Putin

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente cinese Xi Jinping a Pechino (Kay Nietfeld/Pool Photo via AP)
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente cinese Xi Jinping a Pechino (Kay Nietfeld/Pool Photo via AP)

Durante un incontro di venerdì con il cancelliere tedesco Olaf Scholz a Pechino, il presidente cinese Xi Jinping ha condannato la possibilità che venga utilizzata un’arma nucleare nella guerra in Ucraina. Benché velata – non cita mai la Russia – la condanna di Xi è la più grossa critica fatta finora nei confronti della Russia e del modo in cui sta conducendo la guerra, perché ovviamente delle due parti in conflitto la Russia è l’unica a possedere armi nucleari e ad aver lasciato intendere che sarebbe pronta a usarle sull’Ucraina.

Secondo l’agenzia di stampa cinese Xinhua, Xi ha detto che la comunità internazionale deve «opporsi all’uso o alla minaccia di usare armi nucleari, mantenere il principio che le armi nucleari non possono essere usate e che le guerre nucleari non possono esser combattute, e prevenire lo scoppio di una crisi nucleare in Eurasia». Quella di Xi è un’osservazione molto generica, ma importante in un contesto in cui finora la Cina aveva evitato in ogni modo di criticare l’invasione russa dell’Ucraina.

Il cancelliere tedesco Scholz, parlando dopo l’incontro con Xi, ha calcato un po’ più la mano e ha detto: «Il presidente Xi e io siamo d’accordo: le minacce nucleari sono irresponsabili e incendiarie. Usando armi nucleari, la Russia supererebbe una linea rossa tracciata dalla comunità internazionale».

Il commento di Xi Jinping è importante perché si inserisce in un contesto di sempre maggiore malsopportazione da parte della Cina nei confronti di come il presidente russo Vladimir Putin sta conducendo la guerra in Ucraina, e soprattutto dell’instabilità internazionale che la guerra sta provocando. Xi e il presidente russo Vladimir Putin, poco prima dell’invasione russa, si erano incontrati e avevano dichiarato che la loro alleanza era «senza limiti».

Le dichiarazioni di Xi mostrano che qualche limite c’è.

L’indicazione da parte del presidente cinese è che se la Russia dovesse decidere di usare un’arma nucleare in Ucraina, probabilmente la Cina ritirerebbe il supporto implicito dimostrato finora nei confronti del presidente Vladimir Putin. Non è chiaro, tuttavia, quanto questo potrebbe davvero influenzare le decisioni di Putin.

Le dichiarazioni di Xi Jinping sono una piccola vittoria diplomatica anche per il cancelliere tedesco Scholz, che era stato molto criticato per la sua visita in Cina: Scholz è il primo leader occidentale (e uno dei primi leader in assoluto), a visitare la Cina da quando è scoppiata la pandemia da coronavirus, alla fine del 2019.

La visita arriva in un momento di forte contrasto fra la Cina e l’Occidente, in particolare gli Stati Uniti, sia sul piano commerciale sia sul piano politico. Per questo il cancelliere tedesco è stato fortemente criticato da chi ritiene che, per favorire gli interessi economici della Germania, Scholz abbia adottato un approccio troppo morbido nei confronti della Cina, cosa che potrebbe aumentare la dipendenza economica della Germania dal paese.