Chi decide quali facce mettere sui soldi?

In quasi tutti i paesi esistono comitati apposta, ma spesso si chiede anche l'opinione dei cittadini con sondaggi e votazioni

(Matt Cardy/Getty Images)
(Matt Cardy/Getty Images)
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Benché l’uso del contante sia sempre più limitato in favore dei pagamenti elettronici, le monete e le banconote sono tra i simboli più tangibili dell’identità di una nazione o di un insieme di stati che condividono la stessa valuta. Sono decorate con frasi celebri, immagini e volti che definiscono la cultura popolare e col tempo cambiano, esattamente come cambia la società. Il processo con cui si decide come cambiare il design di monete e banconote è spesso complesso e riflette la storia e il funzionamento della società che la valuta rappresenta. Nella maggior parte dei casi ci sono dei comitati creati apposta e ci sono leggi che stabiliscono come non possano comparire i volti di persone ancora in vita.

L’estetica delle banconote è talmente rilevante che esiste la International Bank Note Society (IBNS), un’organizzazione internazionale senza scopo di lucro per lo studio e la conoscenza delle banconote e la loro collezione. Ogni anno raccoglie le candidature per la più bella banconota del mondo entro il 31 gennaio. Quest’anno è stata scelta la banconota messicana da 50 pesos, che peraltro ha un peculiare orientamento verticale.

Le banconote più belle del mondo del 2021, secondo l’IBNS:

Il dollaro
Negli Stati Uniti il processo di progettazione del dollaro è condiviso da due istituzioni: dalla Federal Reserve, la banca centrale americana, e da un ufficio del dipartimento del Tesoro istituito apposta per l’incisione delle monete e la stampa di valuta. È comunque il segretario al Tesoro che prende la decisione finale su quali immagini vadano su banconote e monete.

C’è una legge che risale addirittura al 1866, secondo cui non possono essere raffigurate persone ancora in vita. Si dice che quello stesso anno il Tesoro avesse emesso una banconota da cinque centesimi con il ritratto di Spencer Clark, che al tempo era il primo capo del dipartimento per il conio della valuta. Clark non era molto ben visto per alcune indagini di corruzione a suo carico e il Congresso approvò la legge con l’intento di bloccare la circolazione delle banconote con il suo volto.

La legge è ancora in vigore e proibisce anche l’uso commemorativo delle immagini di ex presidenti prima che siano trascorsi due anni dalla loro morte. Nell’età moderna, sui dollari sono apparsi principalmente ex presidenti e padri fondatori, con ritratti di personaggi storici come George Washington, Thomas Jefferson, Abraham Lincoln e Benjamin Franklin.

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Martha Washington, moglie di George Washington e prima first lady americana, è stata la prima e unica donna ad apparire su una banconota statunitense. La sua immagine è apparsa su un certificato da 1 dollaro emesso nel 1886, che all’epoca era riscattabile con l’argento. Fu poi ritirato nel 1957.

Nel 1979 l’attivista per il suffragio delle donne Susan B. Anthony divenne la prima donna a comparire su una moneta da un dollaro. Dal 2000 al 2008 è stata prodotta una moneta da un dollaro raffigurante Sacagawea, una donna nativa americana della tribù degli Shoshoni che accompagnò Meriwether Lewis e William Clark durante la spedizione finalizzata ad esplorare l’America nord-occidentale, che divenne nota come spedizione di Lewis e Clark.

La moneta da un dollaro raffigurante Sacagawea, emessa tra il 2000 e il 2008 (US Mint)

A partire dal 2022 è stato avviato l’American Women Quarters Program, un piano della zecca statunitense per cui ogni anno fino al 2025 emetterà fino a 5 monete diverse da 25 centesimi di dollaro, tutte raffiguranti donne importanti per la storia americana. Le donne scelte per quest’anno sono Maya Angelou, poetessa e attivista, Sally Ride, prima donna americana nello spazio, Wilma Mankiller, leader dei nativi americani, e la suffragista Nina Otero-Warren. Infine, da lunedì 24 ottobre saranno coniate le monete con il ritratto di Anna May Wong, la prima star di origini cinesi del cinema americano e prima donna di origini asiatiche a comparire su una moneta statunitense.

Questo nuovo programma della zecca statunitense ha visto la partecipazione dei cittadini nella scelta delle donne da raffigurare, tramite una pagina costruita apposta sul sito del National Women’s History Museum.

Un altro caso, di cui si è parlato molto, è partito dalla richiesta di una cittadina. Nel 2014 una bambina di 9 anni inviò una lettera all’allora presidente Barack Obama chiedendogli perché sulle banconote americane non ci fosse neanche una donna. «Penso che dovrebbero esserci più donne sulle banconote degli Stati Uniti perché senza le donne neanche gli uomini ci sarebbero stati», scrisse la bambina, che allegò anche una lista di donne meritevoli, secondo lei, di comparire su una banconota. Tra le altre c’era Rosa Parks, nota per essersi rifiutata di cedere il posto a una donna bianca su un autobus nel 1955, e la leader antischiavista afroamericana Harriet Tubman.

Obama convenne che fosse una buona idea e la segretaria del Tesoro nel 2016 avviò la pratica per sostituire nella banconota da 20 dollari il settimo presidente degli Stati Uniti Andrew Jackson – che si arricchì grazie al fatto che possedeva circa 150 schiavi – proprio con Tubman. Ma le nuove banconote non sono ancora state emesse.

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L’euro
Le decisioni relative alle immagini sugli euro seguono un procedimento più semplice, benché coinvolgano stati che fino a vent’anni fa avevano una propria valuta. La progettazione delle banconote e delle monete è in capo alla Commissione europea e alla Banca Centrale Europea. Le banconote sono uguali in tutti gli stati aderenti alla moneta unica, mentre le monete hanno facce diverse a seconda del paese di emissione, anche se mantengono la loro validità all’interno di tutta l’area dell’euro.

Proprio perché la valuta è condivisa da stati con storie e culture diverse, nel disegno delle banconote le istituzioni europee hanno cercato di essere il più inclusiva possibile. Innanzitutto nel 1996 indisse un concorso per stabilire chi le avrebbe progettate; vinse Robert Kalina, il candidato della banca centrale austriaca. Il disegno di ogni banconota si ispira a uno stile architettonico europeo e cambia a seconda del taglio. Le finestre e i portali simboleggiano lo spirito di apertura e di cooperazione tra i paesi europei, le 12 stelle dell’Unione europea ne rappresentano l’armonia, mentre i ponti sono una metafora del dialogo tra i popoli europei, ma anche tra l’Europa e il resto del mondo.

Le monete hanno una faccia comune a tutti gli stati (quella in cui è indicato il valore, per capirci) e un retro diverso a seconda dello stato che le ha emesse, che ha un disegno specifico per ogni taglio.

Nel giugno del 1997 per la faccia comune furono scelti i bozzetti creati da Luc Luycx, della Zecca Reale del Belgio. Le monete da 1, 2 e 5 centesimi raffigurano l’immagine dell’Europa rispetto all’Africa e all’Asia; le monete da 10, 20, 50 centesimi e da 1, 2 euro mostrano l’immagine dell’Unione europea, come unico insieme di singole nazioni.

L’ex presidente della BCE Mario Draghi al momento della firma della nuova banconota da 20 euro nel 2015 (Hannelore Foerster/Getty Images)

Sia la Banca Centrale Europea (BCE) sia le banche centrali nazionali dei paesi partecipanti all’area dell’euro hanno titolo legale a emettere banconote e monete in euro. In pratica, soltanto le banche centrali dei singoli paesi provvedono materialmente all’emissione e al ritiro. La BCE non è infatti coinvolta in alcuna operazione di cassa.

In Italia le monete in euro sono coniate dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello stato. La scelta dei soggetti per la faccia italiana di alcune monete è stata lasciata alla popolazione italiana, tramite una votazione telefonica avvenuta l’8 febbraio 1998 durante la trasmissione televisiva “Domenica in”, nella quale vennero presentati i soggetti da votare. La moneta da 1 euro non fu sottoposta a voto, perché Carlo Azeglio Ciampi, all’epoca ministro dell’Economia, volle riservare per sé la scelta dell’uomo vitruviano disegnato da Leonardo Da Vinci. E in diretta spiegò che «questa figura d’uomo nella moneta deve significare che la moneta è al servizio dell’uomo» e non viceversa.

Ciascun paese può emettere ogni anno due monete da 2 euro celebrative o commemorative, che hanno lo stesso corso legale di tutte le altre monete da due euro e hanno lo stesso disegno sulla faccia comune. Soltanto le monete da 2 euro possono essere emesse a fini celebrativi o commemorativi. L’Italia negli anni ha scelto ricorrenze sia nazionali, come per esempio i 150 anni dell’Unità d’Italia nel 2011 o il 750esimo anniversario della morte di Dante Alighieri nel 2015, che europee, come nel caso dei dieci anni dalla nascita dell’euro nel 2012 o il 50esimo anniversario del Trattato di Roma nel 2007.

Ci sono poi delle monete dal valore simbolico che non possono essere scambiate come denaro ma che sono solo da collezione. Per esempio, a settembre è circolata la notizia di un particolare formato di moneta da 5 euro, quindi con un valore non in circolazione, dedicata a Raffaella Carrà.

La sterlina
Nel Regno Unito, i volti sull’altra faccia delle sterline sono proposti da un apposito comitato che ha il solo compito di scegliere le immagini di banconote e monete. Sottopone le proposte durante specifici sondaggi e gruppi di lavoro, per poi presentarle al governatore della Banca d’Inghilterra, a cui spetta la parola finale. L’ultima modifica di un volto è stata nel 2019, quando fu deciso che nelle nuove banconote da 50 sterline sarebbe comparso lo scienziato Alan Turing.

Su un lato di monete e banconote però compare sempre il volto del sovrano in carica. Dopo la morte della regina Elisabetta II, la Banca d’Inghilterra ha rassicurato sulla validità del corso delle sterline con la sua effige e ha annunciato che quelle raffiguranti il volto del successore Carlo III entreranno in circolazione a metà del 2024.

Le monete con il ritratto di Elisabetta II cominciarono a circolare solamente un anno dopo la sua ascesa al trono. Il profilo di Carlo III nelle monete sarà rivolto verso sinistra, cioè nella direzione opposta rispetto a quello della regina, che sulle monete attualmente in circolazione guarda verso destra: quest’alternanza nella direzione dei profili è una tradizione che va avanti dal Settecento.

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