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  • Venerdì 14 ottobre 2022

Liz Truss ha già cambiato il suo ministro dell’Economia

Ha sostituito Kwasi Kwarteng con Jeremy Hunt, e ha annunciato una modifica delle riforme fiscali che avevano provocato il crollo della sterlina

Kwasi Kwarteng e Liz Truss (Leon Neal/Getty Images)
Kwasi Kwarteng e Liz Truss (Leon Neal/Getty Images)
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Venerdì pomeriggio Kwasi Kwarteng, il Cancelliere dello Scacchiere del governo britannico (l’equivalente del nostro ministro dell’Economia), ha annunciato di essere stato rimosso dall’incarico dalla prima ministra Liz Truss, dopo la gravissima crisi finanziaria che ha colpito il Regno Unito nelle ultime settimane. Al posto di Kwarteng, Truss ha nominato Jeremy Hunt, un esponente del Partito Conservatore che appartiene all’ala centrista e moderata del partito.

Poco dopo Truss ha annunciato in conferenza stampa un piano per aumentare le imposte sulle aziende, rinnegando di fatto il piano presentato poche settimane fa, di cui Kwarteng era stato il promotore. «Dobbiamo agire ora per rassicurare i mercati sulla nostra disciplina fiscale. Ho quindi deciso di mantenere l’aumento dell’imposta sulle società previsto dal governo precedente». Truss ha fatto riferimento al piano che aveva proposto il governo guidato da Boris Johnson ad aprile, che prevedeva un incremento delle imposte sulle società dal 19 al 25 per cento.

Ora Hunt – che è stato ministro degli Esteri sotto Boris Johnson, e aveva partecipato alle primarie per la leadership dei Conservatori, venendo però escluso abbastanza presto — avrà il compito difficile di placare i mercati e ristabilire la credibilità del governo britannico.

La sostituzione di Kwarteng, membro del Partito Conservatore, è arrivata dopo che per ore sui giornali britannici erano state pubblicate speculazioni, che si erano fatte più concrete quando venerdì mattina Truss aveva annunciato senza preavviso la conferenza stampa. Kwarteng era stato richiamato a Londra d’urgenza dagli Stati Uniti, dove si trovava per alcuni incontri istituzionali.

I problemi erano cominciati dopo che il 23 settembre Kwarteng aveva annunciato un grande piano di riduzione delle tasse ai ricchi finanziato a debito, che era stato giudicato dai mercati rischioso e poco sostenibile, e aveva fatto crollare la sterlina e salire i rendimenti sui titoli di stato a livelli record. Il piano, che aveva l’obiettivo di favorire la crescita economica, era stato giudicato così rischioso e poco responsabile che la Banca d’Inghilterra aveva deciso in via straordinaria di intervenire per proteggere la stabilità finanziaria del paese, acquistando massicce quantità di titoli di stato.

Alla fine, il 3 ottobre, il governo britannico aveva deciso di cancellare la parte del piano che prevedeva il taglio dell’aliquota fiscale più alta sui redditi oltre le 150 mila sterline (circa 170mila euro) dopo essersi reso conto che non avrebbe mai raggiunto l’approvazione in parlamento.

Ma nonostante quell’annuncio, la crisi economica britannica non si era interrotta, anzi: oggi 14 ottobre, infatti, dovrebbe scadere il piano di emergenza di acquisto emergenziale di bond da parte della Banca d’Inghilterra, e davanti a questa ipotesi gli investitori nei giorni scorsi erano tornati a mostrare tensione e nervosismo, provocando un ulteriore calo del valore della sterlina.