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  • Giovedì 13 ottobre 2022

Il voto all’ONU contro i referendum farsa della Russia

L'annessione dei territori ucraini occupati è stata condannata con il consenso più ampio dall'inizio della guerra

L'assemblea dell'ONU durante il voto di mercoledì (AP Photo/Bebeto Matthews)
L'assemblea dell'ONU durante il voto di mercoledì (AP Photo/Bebeto Matthews)
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Mercoledì l’assemblea dell’ONU ha approvato a larghissima maggioranza una risoluzione di condanna dell’annessione da parte della Russia di quattro regioni ucraine, in seguito ai referendum considerati illegali da gran parte degli osservatori internazionali. L’approvazione della risoluzione, che non ha un valore vincolante ma simbolico, era ampiamente prevista, dato che quasi tutti i paesi membri dell’ONU sono contrari all’invasione russa dell’Ucraina, ma è stata comunque rilevante: dall’inizio della guerra mai una risoluzione contro la Russia aveva trovato un consenso così ampio.

Hanno votato a favore della risoluzione 143 Paesi, mentre solo 5 hanno votato contro: Russia, Bielorussia, Corea del Nord, Nicaragua e Siria. Ci sono stati poi 35 paesi che si sono astenuti: sono stati principalmente paesi dell’Asia e dell’Africa, tra cui spiccano India e Cina. Per fare un paragone, la risoluzione con cui il 2 marzo l’assemblea dell’ONU condannò l’invasione russa dell’Ucraina fu approvata con 141 voti favorevoli, due in meno.

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Nello spiegare l’astensione del suo paese, il vice ambasciatore cinese all’ONU, Geng Shuang, ha detto che il voto di mercoledì non serve a promuovere la “de-escalation” del conflitto in corso e aumenta solamente la divisione tra i paesi. «La Cina sarà sempre dalla parte della pace», ha detto. A lui ha risposto l’ambasciatrice statunitense, Linda Thomas-Greenfield, secondo cui «la pace non viene e non è mai arrivata dal silenzio».

Se l’approvazione della risoluzione di mercoledì era certa, non lo era invece un così alto numero di voti favorevoli, anzi. Nei giorni scorsi si era ipotizzato che molti paesi, soprattutto in Asia e Africa, potessero astenersi o perfino votare contro, come segnale di stanchezza nei confronti di una guerra che sta provocando grossi dissesti economici in tutto il mondo, a partire da una grave crisi alimentare.

Ma i gravissimi bombardamenti russi su Kiev, compiuti dalla Russia lunedì 10 ottobre, hanno ricompattato tutti gli schieramenti.

Nel frattempo, nella notte tra mercoledì e giovedì, sono continuati gli attacchi russi sui territori ucraini: secondo il governatore della regione di Kiev, c’è stato un attacco con i cosiddetti “droni kamikaze” di fabbricazione iraniana, e ci sono stati pesanti bombardamenti anche a Mykolaiv, nell’Ucraina meridionale, dove è stato colpito un edificio residenziale.

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