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  • Venerdì 16 settembre 2022

I governatori Repubblicani che mandano i migranti negli stati Democratici

Lo fanno da mesi come provocazione contro il governo, ma mercoledì il governatore della Florida è andato un po' oltre, secondo molti

Il governatore della Florida Ron DeSantis (Luis Santana/Tampa Bay Times via AP, File)
Il governatore della Florida Ron DeSantis (Luis Santana/Tampa Bay Times via AP, File)
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Negli ultimi mesi alcuni governatori Repubblicani di stati americani hanno mandato migliaia di migranti verso stati governati dai Democratici, con l’intento di polemizzare contro le politiche del governo sull’accoglienza dei migranti. Li hanno mandati specialmente nelle cosiddette “città santuario”, cioè quelle città che si rifiutano di applicare le norme in materia di immigrazione irregolare e che garantiscono protezione agli immigrati irregolari che non violano la legge. Sono “città santuario” grandi centri storicamente governati dai Democratici, come New York, Washington D.C., Boston e Chicago.

Proprio in queste grandi città nei mesi scorsi i governatori Repubblicani di Texas e Arizona, Greg Abbott e Doug Ducey, avevano mandato moltissimi migranti per protestare col governo statunitense e chiedere che vengano inaspriti i controlli al confine con il Messico, da dove arrivano quasi tutti i migranti centroamericani e sudamericani che entrano irregolarmente nel paese. Giovedì 15 settembre due bus con più di cento migranti, provenienti da vari paesi dell’America centrale e del Sudamerica, sono partiti dal Texas e arrivati a Washington. Sono stati fatti scendere vicino alla casa della vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, con un evidente intento provocatorio, e poi accompagnati in un centro di accoglienza.

Negli ultimi giorni un’operazione simile è stata organizzata anche dal governatore Repubblicano della Florida, Ron DeSantis, che però non ha mandato i migranti in una grande città, bensì in un piccolo luogo di villeggiatura noto per essere frequentato da persone di orientamento liberale: l’isola di Martha’s Vineyard, in Massachusetts (a circa 2.000 km da Miami, in Florida, e a 3.000 dal Texas), dove tra l’altro hanno casa diversi importanti politici Democratici ed ex presidenti, tra cui Barack Obama.

Mercoledì 14 settembre a Martha’s Vineyard sono stati mandati due aerei con a bordo in tutto 48 migranti, in gran parte di nazionalità venezuelana. A molti quella di DeSantis è sembrata solo una mossa politica e propagandistica, tanto che non è nemmeno chiaro se i migranti arrivati sull’isola siano mai passati dalla Florida. Gli aerei infatti sono partiti da San Antonio, in Texas, e hanno fatto solo una breve sosta in Florida.

– Leggi anche: I video che mostrano cosa vuol dire essere un immigrato irregolare in Texas

Alcuni migranti venezuelani mandati a a Martha's Vineyard, in Massachusetts (ANSA/EPA/CJ GUNTHER)

Alcuni migranti venezuelani mandati a Martha’s Vineyard, in Massachusetts (ANSA/EPA/CJ GUNTHER)

L’operazione di DeSantis è stata molto criticata da diversi politici Democratici, secondo cui sarebbe stata solo una trovata politica per conquistare consensi. Una durissima critica a DeSantis è arrivata anche direttamente dal presidente americano Joe Biden, che giovedì ha commentato così l’arrivo dei migranti a Martha’s Vineyard: «Invece di lavorare con noi nel cercare soluzioni, i Repubblicani stanno facendo un gioco politico sulla pelle di esseri umani, usandoli come burattini. Quello che stanno facendo è semplicemente sbagliato. È qualcosa di “non-americano”».

Nel frattempo la comunità di Martha’s Vineyard ha accolto i migranti arrivati senza grossi problemi, cercando per loro una sistemazione e fornendo tutta l’assistenza necessaria.