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  • Sabato 30 luglio 2022

Le prime due morti per vaiolo delle scimmie fuori dall’Africa

Sono avvenute in Brasile e in Spagna, mentre i casi nel mondo sono più di 21mila

Una tecnica di laboratorio preleva da un frigorifero dei campioni biologici di possibili infezioni da vaiolo delle scimmie a Madrid, in Spagna, il 6 giugno 2022 (Pablo Blazquez Dominguez/Getty Images)
Una tecnica di laboratorio preleva da un frigorifero dei campioni biologici di possibili infezioni da vaiolo delle scimmie a Madrid, in Spagna, il 6 giugno 2022 (Pablo Blazquez Dominguez/Getty Images)
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Venerdì sono state annunciate le prime morti legate al virus del vaiolo delle scimmie avvenute al di fuori dell’Africa, il continente di cui è originario: sono avvenute in Brasile e in Spagna. La persona morta in Brasile era un uomo di 41 anni che, ha detto il ministero della Salute brasiliano, aveva un linfoma, un tipo di tumore del sangue, e il sistema immunitario indebolito. Non si hanno invece informazioni sulla persona morta in Spagna.

La scorsa settimana l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) aveva dichiarato il vaiolo delle scimmie un’emergenza sanitaria internazionale per accelerare i tempi di sviluppo dei vaccini e delle misure per contrastare la diffusione del virus. Normalmente comunque le infezioni hanno effetti limitati e i rischi per la maggior parte delle persone sono bassi. In Italia il primo luglio è stato autorizzato l’uso e la temporanea distribuzione di un vaccino prodotto dall’azienda Bavarian Nordic, Jynneos.

Il vaiolo delle scimmie è una malattia infettiva causata dal virus MPXV (Monkeypox virus) e non va confusa con il ben più rischioso vaiolo, malattia dichiarata eradicata nel 1980 dall’OMS in seguito a una massiccia campagna di vaccinazione condotta tra la fine degli anni Cinquanta e la fine degli anni Settanta. È diffuso nei primati non umani (come suggerisce il nome) e in alcune specie di piccoli roditori, soprattutto in Africa. L’infezione si trasmette da questi animali agli esseri umani attraverso la saliva e altri fluidi, oppure in seguito a un contatto diretto. Una persona infetta può in alcune circostanze contagiarne un’altra, per esempio attraverso gocce di saliva, contatti con ferite o liquidi biologici infetti. La maggior parte dei casi finora ha riguardato uomini che fanno sesso con altri uomini.

– Leggi anche: L’equilibrio tra informare sui rischi del vaiolo delle scimmie ed evitare discriminazioni

In Brasile per ora sono stati registrati 1.066 casi confermati di infezione da vaiolo delle scimmie; in Spagna 3.750. Secondo il conteggio dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC), il più importante organo di controllo sulla sanità pubblica negli Stati Uniti, i casi nel mondo sono più di 21mila.