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  • Giovedì 2 giugno 2022

La Danimarca aderirà alla difesa comune dell’Unione Europea

Al referendum di mercoledì, indetto poco dopo l'invasione russa dell'Ucraina, ha votato a favore il 66,9 per cento dei partecipanti

(Emil Helms/Ritzau Scanpix via AP)
(Emil Helms/Ritzau Scanpix via AP)
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Con il 66,9 per cento dei voti a favore al referendum che si è tenuto mercoledì 1 giugno, la Danimarca ha deciso di aderire alla difesa comune dell’Unione Europea. La consultazione era stata indetta poco dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, in una fase in cui diversi paesi del nord Europa avevano iniziato a rivedere le proprie politiche di difesa e talvolta di neutralità.

L’esito del referendum farà si che sia rimossa una clausola dai trattati che regolano l’adesione all’Unione Europea, che negli ultimi 30 anni aveva permesso alla Danimarca di non partecipare alle iniziative europee per la difesa e la sicurezza comuni. La clausola derivava dalla rinuncia a prendere parte a decisioni in alcuni ambiti dopo che nel 1992 con un referendum era stata respinta l’approvazione del trattato di Maastricht, uno dei pilastri dell’Unione Europea. Il trattato fu approvato solo l’anno seguente dalla Danimarca, in seguito all’ottenimento di alcune importanti esenzioni.

Il governo danese guidato dai Socialdemocratici (centrosinistra) aveva sostenuto la rimozione della clausola e la conseguente adesione alla difesa comune europea. Con la vittoria del «Sì», la Danimarca potrà iniziare a partecipare alle esercitazioni congiunte degli eserciti dell’Unione Europea, alle missioni militari europee e alle decisioni su eventuali nuovi sviluppi e investimenti nella difesa. Finora la Danimarca e Malta erano gli unici due paesi a non partecipare alle decisioni in questi ambiti.