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  • Lunedì 2 maggio 2022

Anche il governo spagnolo dice di essere stato spiato con lo “spyware” Pegasus

È stato annunciato lunedì, dopo i casi emersi nelle ultime settimane che avevano coinvolto i politici indipendentisti catalani

Il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez (ANSA/EPA/BALLESTEROS)
Il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez (ANSA/EPA/BALLESTEROS)
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Lunedì mattina il governo spagnolo ha detto in una conferenza stampa che lo scorso anno sia il telefono cellulare del primo ministro Pedro Sánchez sia quello della ministra della Difesa Margarita Robles sono stati infettati e spiati con lo “spyware” Pegasus, un software prodotto dalla controversa azienda israeliana NSO che ufficialmente viene venduto soltanto ai governi o ad agenzie governative di intelligence per l’intercettazione di terroristi e criminali. L’intrusione avrebbe permesso la sottrazione di moltissimi dati, ma al momento non si sa che tipo di informazioni contenessero né chi sia stato l’autore dell’operazione.

La notizia è stata data dopo che nelle ultime settimane un’indagine dell’istituto di ricerca canadese Citizen Lab aveva rivelato come negli ultimi anni i telefoni di più di 60 importanti politici, attivisti e giornalisti catalani fossero stati intercettati con due “spyware”, tra cui Pegasus. Di questo caso di intercettazioni, chiamato da Citizen Lab “Catalangate”, si era molto discusso soprattutto perché secondo l’istituto di ricerca le operazioni di spionaggio sarebbero state ordinate dalle autorità spagnole per fini politici, con l’obiettivo di colpire gli indipendentisti catalani.

– Leggi anche: Il “Catalangate” sta mettendo in difficoltà il governo spagnolo

Il governo aveva negato ogni coinvolgimento e aveva subito istituito una commissione di inchiesta al riguardo. Proprio nel corso delle indagini sul “Catalangate”, nei giorni scorsi l’agenzia dell’intelligence spagnola che si occupa della sicurezza informatica dei sistemi di comunicazione del governo aveva avviato un controllo dei telefoni cellulari istituzionali dei membri del governo (non di quelli personali).

I telefoni dati in dotazione alle autorità spagnole vengono periodicamente controllati dall’agenzia, ma finora non erano emersi casi di intercettazioni. Quest’ultimo controllo ha però rilevato che per due volte, nel maggio e nel giugno del 2021, c’era stata un’intrusione dello “spyware” Pegasus nel telefono cellulare di Sánchez, e una sola volta a giugno nel telefono di Robles.

Secondo quanto detto lunedì mattina dal ministro della Presidenza e delle relazioni con il parlamento, Félix Bolaños, e dalla portavoce del governo, Isabel Rodríguez, nelle intrusioni sono stati sottratti circa 2,7 gigabyte di dati dal telefono di Sánchez, e circa 9 megabyte da quello di Robles. Il fatto che i due telefoni siano stati spiati per così tanto tempo senza che qualcuno se ne accorgesse sarebbe stato dovuto a una falla nella sicurezza.

Il governo non ha detto chi sospetta ci possa essere dietro l’operazione di spionaggio, ma ha escluso che possa essere stata opera di agenzie statali, tra cui il Centro Nacional de Inteligencia (CNI), l’agenzia di intelligence spagnola che è l’unica nel paese ad avere a disposizione il programma Pegasus.

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