La Commissione Europea ha proposto nuove sanzioni alla Russia

C'è innanzitutto il blocco delle importazioni di carbone, ma non di gas e petrolio

Un edificio distrutto a Borodyanka, vicino a Kiev, 5 aprile 2022 (AP Photo/Vadim Ghirda)
Un edificio distrutto a Borodyanka, vicino a Kiev, 5 aprile 2022 (AP Photo/Vadim Ghirda)

Martedì la Commissione Europea ha proposto nuove sanzioni contro la Russia, che nei giorni scorsi erano state richieste da molti leader europei dopo la scoperta del massacro di civili avvenuto a Bucha. Tra le nuove sanzioni, che dovranno essere approvate dai paesi membri dell’Unione, c’è soprattutto una sospensione delle importazioni di carbone dalla Russia (che valgono circa 4 miliardi di euro all’anno). Non c’è invece, come previsto, il blocco delle importazioni di gas naturale, su cui i paesi europei sono molto divisi. Secondo quanto riferito in serata dalla portavoce della Casa Bianca Jen Psaki, domani anche gli Stati Uniti annunceranno nuove sanzioni: «Prenderanno di mira i funzionari governativi russi, i loro familiari, le istituzioni finanziarie russe e le imprese statali».

Oggi intanto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è intervenuto al Consiglio di Sicurezza dell’ONU, parlando del massacro di Bucha e delle atrocità commesse dalle forze russe dall’inizio dell’invasione. È stato un discorso molto duro, in cui tra le altre cose Zelensky ha accusato l’organizzazione di non aver fatto nulla di concreto per fermare la Russia a causa del potere di veto di cui quest’ultima gode nel Consiglio di Sicurezza.