Martedì la Commissione Europea ha proposto nuove sanzioni contro la Russia, che nei giorni scorsi erano state richieste da molti leader europei dopo la scoperta del massacro di civili avvenuto a Bucha. Tra le nuove sanzioni, che dovranno essere approvate dai paesi membri dell’Unione, c’è soprattutto una sospensione delle importazioni di carbone dalla Russia (che valgono circa 4 miliardi di euro all’anno). Non c’è invece, come previsto, il blocco delle importazioni di gas naturale, su cui i paesi europei sono molto divisi. Secondo quanto riferito in serata dalla portavoce della Casa Bianca Jen Psaki, domani anche gli Stati Uniti annunceranno nuove sanzioni: «Prenderanno di mira i funzionari governativi russi, i loro familiari, le istituzioni finanziarie russe e le imprese statali».
Oggi intanto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è intervenuto al Consiglio di Sicurezza dell’ONU, parlando del massacro di Bucha e delle atrocità commesse dalle forze russe dall’inizio dell’invasione. È stato un discorso molto duro, in cui tra le altre cose Zelensky ha accusato l’organizzazione di non aver fatto nulla di concreto per fermare la Russia a causa del potere di veto di cui quest’ultima gode nel Consiglio di Sicurezza.