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  • Giovedì 17 febbraio 2022

Il piano della Germania per l’obbligo vaccinale scricchiola

Sarebbe dovuto entrare in vigore a marzo, ma la discussione in Parlamento è appena iniziata e ci sono molte divisioni tra i partiti

Il cancelliere Olaf Scholz (Omer Messinger/Getty Images)
Il cancelliere Olaf Scholz (Omer Messinger/Getty Images)

A inizio dicembre il cancelliere tedesco Olaf Scholz aveva annunciato che nelle settimane successive il suo governo avrebbe sottoposto al Parlamento una proposta di legge per introdurre nel paese l’obbligo vaccinale per tutte le persone con almeno 18 anni. L’obbligo, simile a quello introdotto dall’Austria, sarebbe dovuto entrare in vigore a marzo, ma è molto improbabile che succeda, a causa delle divisioni all’interno del governo.

La proposta era stata inizialmente accolta con favore da quasi tutti i partiti, compresa la CDU dell’ex cancelliera Angela Merkel, ora all’opposizione, e si pensava che non sarebbe stato difficile approvarla. Le cose, però, già pochi giorni dopo erano diventate più complicate.

C’era stata innanzitutto l’opposizione dei liberali dell’FDP, che assieme ai Socialdemocratici e ai Verdi formano la maggioranza di governo. Alcuni deputati liberali avevano detto di essere indecisi se appoggiare o meno la proposta di un obbligo vaccinale esteso a tutta la popolazione adulta, e nelle scorse settimane avevano presentato una propria mozione da discutere in Parlamento: la loro proposta prevede che l’obbligo venga introdotto solo per chi ha più di 50 anni, come avviene in Italia.

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Successivamente è venuto meno anche l’appoggio della CDU, che a sua volta ha deciso di presentare una propria proposta in contrasto con quella governativa: prevede che l’obbligo non entri in vigore da subito ma solo in casi di estrema gravità, come nel caso in cui si diffondano nuove varianti del coronavirus più contagiose di quelle in circolazione finora. Al momento non è chiaro se il governo riuscirà a convincere i deputati liberali più scettici e far passare la propria proposta, o se invece dovrà accontentarsi di un qualche compromesso.

La discussione delle legge è iniziata in Parlamento solo mercoledì 16 febbraio, ma per una eventuale approvazione ci potrebbe volere più di un mese. Se passasse la proposta del governo, l’obbligo vaccinale per tutta la popolazione con più di 18 anni entrerebbe in vigore solo per la fine di marzo, quando si prevede che il numero di contagi da coronavirus dovuti alla variante omicron sarà in fase calante. Peraltro, per allora il governo prevede che saranno rimosse quasi tutte le restrizioni introdotte nei mesi scorsi per contenere i contagi, tra cui quelle che limitano gli incontri tra vaccinati o guariti a 10 persone, e quelle che impongono che in ristoranti, bar, cinema e teatri non possano accedere i non vaccinati.

Ad oggi il 75 per cento dei tedeschi (su 83 milioni di abitanti) ha completato il ciclo di vaccinazione, e il 55 per cento ha ricevuto una dose di richiamo: per fare un paragone, in Italia siamo all’83 per cento di abitanti che ha completato il ciclo primario, e al 62 per cento di abitanti che ha ricevuto il richiamo. Secondo Scholz, però, questi numeri sono ancora troppo bassi, e per questo continua a sostenere che l’introduzione di un obbligo vaccinale sia necessaria per il paese, come forma di precauzione in vista di nuove future ondate di contagi.