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  • Mercoledì 16 febbraio 2022

Quanto è aumentato il prezzo dell’energia

Le bollette del gas e dell'energia elettrica sono raddoppiate rispetto a un anno fa e per questo si attendono nuovi aiuti dal governo

(Pruthvi Sagar/Unsplash)
(Pruthvi Sagar/Unsplash)

Nelle ultime settimane moltissime persone hanno ricevuto bollette del gas e dell’energia elettrica decisamente più care rispetto a un anno fa. Lo stesso era successo in autunno alle aziende, che subiscono gli effetti dell’andamento dei prezzi in anticipo rispetto alle famiglie. Di fronte a costi quasi quintuplicati in pochi mesi, molti imprenditori avevano deciso di fermare intere linee produttive perché le spese sarebbero state superiori ai ricavi. I privati cittadini hanno meno possibilità di limitare i costi e per questo motivo il governo era già intervenuto a dicembre per limitare gli aumenti previsti all’inizio del 2022. Non è bastato: anche con gli aiuti del governo, i prezzi sono cresciuti in modo significativo.

Martedì, durante un’audizione al senato, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (ARERA) ha diffuso un report con alcuni dati: pur con gli interventi del governo, nel primo trimestre del 2022 il prezzo del gas naturale aumenterà del 94 per cento rispetto allo stesso periodo del 2021, mentre l’aumento dell’energia elettrica sarà del 131 per cento.

Nel mercato all’ingrosso, cioè dove i produttori di energia, venditori sul mercato finale e clienti con grandi consumi energetici come le aziende possono comprare e vendere grossi quantitativi di energia, gli aumenti sono stati molto più consistenti: da gennaio a dicembre i prezzi mensili sono cresciuti di quasi il 500 per cento per quanto riguarda il gas naturale e del 400 per l’energia elettrica. Il prezzo del gas naturale ha un ruolo piuttosto importante nel mercato, perché il suo andamento ha effetti sui prezzi di altri beni energetici.

A causare il rialzo dei prezzi, spiegano da tempo gli analisti ed esperti del settore, sono una serie di circostanze concomitanti, che includono lo squilibrio tra domanda e offerta nel mercato del gas naturale e l’aumento della domanda in tutto il mondo in seguito alla ripresa dopo la rimozione delle restrizioni dovute all’epidemia, oltre che le tensioni tra NATO e Russia, paese da cui dipende gran parte della fornitura di gas naturale.

– Leggi anche: Quanto siamo dipendenti dal gas russo

La Russia negli ultimi mesi ha inoltre ridotto i flussi attraverso i propri gasdotti che passano in Bielorussia, Polonia e Ucraina, facendo pressioni per l’apertura del Nord Stream 2, il discusso gasdotto che passa sotto il Mar Baltico, raggiungendo direttamente la Germania. La minaccia di un’invasione in Ucraina e le conseguenti tensioni internazionali hanno causato un’ulteriore crescita del prezzo.

Gli effetti di questa situazione sono evidenti: per le famiglie, il costo di un metro cubo di gas è passato da 70,66 centesimi del primo trimestre del 2021 a 137,32 centesimi del primo trimestre di quest’anno, tasse comprese.

Gli aumenti del prezzo del gas naturale hanno trascinato quello dell’energia elettrica, prodotta in larga parte da impianti che utilizzano il gas. Secondo l’ARERA, il prezzo dell’energia elettrica è aumentato anche a causa del calo di produzione dalle fonti rinnovabili che ha caratterizzato l’estate del 2021 rispetto ai livelli degli anni precedenti. Un anno fa il costo di un kilowattora era 20,06 centesimi di euro, oggi è di 46,03 centesimi, anche in questo caso tasse incluse.

Come si può osservare dai grafici, la crescita del prezzo è stata determinata dall’aumento dei costi della materia prima, che storicamente in Italia rappresenta una quota tra il 30 e il 50 per cento del costo finale dell’energia elettrica e tra il 30 e il 40 per cento del costo del gas naturale, al lordo delle imposte. Al costo della materia prima vanno aggiunti i costi di trasmissione, distribuzione e di misura oltre alle tasse e agli oneri chiamati “parafiscali”, legati principalmente agli incentivi per la produzione di energia da fonti rinnovabili sostenuta dalle bollette.

I prezzi dell’energia nel servizio cosiddetto di “maggior tutela” sono aggiornati da ARERA su base trimestrale tenendo conto delle previsioni dei prezzi nel mercato all’ingrosso. Le famiglie e le piccole imprese, quindi, vedono gli effetti concreti dell’andamento ogni tre mesi. Nel mercato libero, invece, ci sono molte offerte che includono servizi aggiuntivi, a prezzo fisso o variabile. In questo caso le variazioni dipendono dalle condizioni del contratto e in particolare se è stato previsto un prezzo fisso oppure indicizzato al mercato.

Il governo è al lavoro per proporre un nuovo decreto, atteso nel Consiglio dei ministri di venerdì, per limitare i costi del gas e dell’energia elettrica. Secondo le anticipazioni diffuse da diversi giornali, l’obiettivo è stanziare altri 5 miliardi di euro che si aggiungerebbero ai 3,8 miliardi di euro già inseriti nella legge di Bilancio e agli 1,7 miliardi approvati nel decreto “Sostegni ter” per aiutare le famiglie in difficoltà nel primo trimestre del 2022.

Gli aiuti consistono nell’azzeramento degli oneri di sistema nella bolletta elettrica per le famiglie e le piccole imprese e il ridimensionamento degli oneri parafiscali per quella del gas. Potrebbe essere anche rinforzato il bonus sociale, cioè lo sconto in bolletta per le famiglie in difficoltà che oggi vale 912 milioni. Si attende anche la conferma della riduzione dell’IVA dal 10 o 22 per cento, a seconda dei casi, al 5 per cento sia per l’energia consumata sia nelle case sia nelle aziende, con una perdita di gettito stimata in 608 milioni l’anno.

Ma a preoccupare il governo ci sono anche i prezzi dei carburanti, cresciuti in modo significativo nelle ultime settimane. In seguito alle tensioni tra la Russia e l’Occidente, le quotazioni del petrolio sono molto vicine a 100 dollari al barile. Basta osservare i cartelli esposti ai distributori per notare le conseguenze: il prezzo medio settimanale della benzina è arrivato a 1,835 euro al litro, mentre quello del gasolio a 1,708 euro al litro. Il prezzo del GPL, invece, è diminuito rispetto al picco registrato a novembre: è arrivato 0,817 euro al litro.

Diverse associazioni che rappresentano i consumatori hanno rilevato che il prezzo dei carburanti ha raggiunto uno dei livelli più alti degli ultimi dieci anni. Non è semplice capire quanto questi rialzi influiranno sulle spese degli italiani. Secondo le stime fatte dalle associazioni dei consumatori, quest’anno le famiglie potrebbero spendere 400 euro in più rispetto al 2021.