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  • Domenica 23 gennaio 2022

Il Regno Unito accusa la Russia di voler sostituire il governo in Ucraina

Il ministero degli Esteri britannico non ha però fornito molti dettagli, facendo sollevare qualche dubbio

Esercitazione di difesa per civili ucraini a Kiev, Ucraina (Sean Gallup/Getty Images)
Esercitazione di difesa per civili ucraini a Kiev, Ucraina (Sean Gallup/Getty Images)

Il governo del Regno Unito ha accusato esplicitamente il governo russo di essere al lavoro per mettere al governo dell’Ucraina un leader pro-Russia. Secondo il ministero degli Esteri britannico, la persona cui sta pensando la Russia sarebbe Yevhen Murayev, un ex parlamentare ucraino che in più occasioni ha sostenuto la legittimità dell’annessione della Crimea da parte della Russia nel 2014.

È insolito che un governo faccia accuse di questo tipo pubblicamente, a dimostrazione delle forti tensioni delle ultime settimane con la Russia e di numerosi paesi dell’Europa occidentale e gli Stati Uniti, che considerano sempre più concreta e realistica un’invasione russa dell’Ucraina. Le accuse non sono però molto circostanziate e hanno fatto sollevare vari dubbi sulla loro affidabilità.

La ministra degli Esteri britannica, Liz Truss, ha detto: «Le informazioni che diffondiamo oggi [sabato sera, ndr] mostrano quanto siano estese le attività della Russia orientate a rovesciare l’Ucraina, e sono un modo per capire come la pensa il Cremlino». Truss ha poi chiesto alla Russia di evitare una pericolosa escalation e di mettere fine alle «campagne di aggressione e disinformazione, tornando a seguire la via della diplomazia».

Oltre a Murayev, il ministero degli Esteri britannico ha citato altri quattro politici ucraini, accusati di avere stretti legami con i servizi segreti russi. Alcuni di questi avrebbero collaborato attivamente per la definizione di un piano di invasione. Tra loro c’è Mykola Azarov, vice primo ministro durante la presidenza filorussa di Viktor Yanukovych, terminata con la rivoluzione del 2014. Azarov si era poi trasferito in Russia dove aveva tentato di formare un governo in esilio.

Il ministero degli Esteri russo ha respinto le accuse, accusando il governo britannico di «mettere in circolazione notizie false» e chiedendo di interrompere «la diffusione di assurdità» e il ricorso ad «attività provocatorie».

Murayev ha commentato la notizia dicendo che il governo del Regno Unito «sembra essere confuso»: «Non mi sembra una cosa molto sensata. Sono messo al bando in Russia. Non solo, hanno anche confiscato i soldi delle attività imprenditoriali di mio padre». Murayev possiede alcuni canali televisivi e nel 2019 aveva perso il proprio seggio in Parlamento, dopo un risultato deludente del suo partito alle elezioni.

Nell’ultimo periodo il governo della Russia ha ammassato oltre 100mila soldati e armamenti lungo il confine con l’Ucraina. I servizi segreti ucraini e di vari paesi occidentali ritengono che il governo russo potrebbe decidere di invadere il territorio ucraino nei primi mesi del 2022, nonostante gli sforzi diplomatici portati avanti finora per evitare un’operazione militare.

La Russia nega di avere in programma un’invasione, ma il suo presidente, Vladimir Putin, chiede che la NATO ritiri le proprie truppe da Bulgaria, Romania e dagli altri stati ex comunisti dell’Europa orientale che si unirono alla NATO dopo il 1997, oltre alla rinuncia a far entrare nell’organizzazione l’Ucraina. Gli Stati Uniti chiedono il ritiro delle decine di migliaia di militari russi ammassati al confine orientale ucraino. Le proposte sembrano essere considerate irricevibili da entrambe le parti e la situazione appare sempre più preoccupante.

Gli Stati Uniti hanno autorizzato l’Estonia, la Lettonia e la Lituania a trasferire missili Stinger (anti-aereo) alle forze ucraine, e si sono intensificate le consegne di armamenti all’Ucraina. La Russia ha inviato nuove truppe e armamenti in Bielorussia, alleato russo e vicino dell’Ucraina, sostenendo che gli spostamenti fossero giustificati da un’esercitazione militare congiunta con l’esercito bielorusso.

I paesi della NATO sostengono che un’eventuale invasione russa in Ucraina comporterebbe per la Russia «costi enormi», ma non è ancora chiaro cosa prevedano di fare a seconda dell’attacco.