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  • Martedì 4 gennaio 2022

C’è una novità nel caso di abusi sessuali che coinvolge il principe Andrea

Riguarda l'accordo risalente al 2009 tra il finanziere Jeffrey Epstein e Virginia Giuffre, la stessa donna che accusa il principe

(Steve Parsons/ Pool Photo via AP, File)
(Steve Parsons/ Pool Photo via AP, File)

Lunedì su ordine di un tribunale di New York sono stati diffusi i documenti relativi all’accordo raggiunto nel 2009 tra il finanziere Jeffrey Epstein e Virginia Giuffre, donna che lo aveva accusato di avere abusato sessualmente di lei quando era minorenne (non era stata la sola a denunciarlo per abusi sessuali). Nei documenti si dice che Giuffre si impegnava a non fare causa a nessun’altra persona che potesse essere considerata «una potenziale imputata» negli scandali di abusi sessuali in cui era stato coinvolto Epstein.

Il modo in cui verrà interpretato il contenuto dell’accordo è rilevante anche per un altro caso, quello che riguarda il principe Andrea del Regno Unito, figlio della regina Elisabetta II e duca di York, amico di Epstein e a sua volta accusato di abusi sessuali da Giuffre. Gli avvocati che rappresentano il principe sostengono che, in base all’accordo trovato a suo tempo con Epstein, Giuffre non avrebbe potuto denunciare il principe Andrea: sostengono quindi che le indagini sul caso del principe debbano essere chiuse, e che il processo non debba tenersi.

La vicenda è assai complicata e raccontata: Epstein si era suicidato in carcere nell’agosto del 2019, un mese dopo essere stato arrestato con l’accusa di sfruttamento sessuale, mentre mercoledì scorso Ghislaine Maxwell era stata giudicata colpevole di cinque reati per aver aiutato Epstein, l’ex compagno, ad abusare sessualmente di ragazze minorenni.

– Leggi anche: Le accuse contro il principe Andrea

Nei documenti diffusi lunedì c’è scritto che Epstein aveva pagato 500mila dollari (circa 440mila euro di oggi) per far chiudere la causa intentatagli da Giuffre, e che Giuffre accettava di «liberare, assolvere, rispettare e sollevare per sempre» dalle proprie responsabilità Epstein e «qualunque altra persona o entità che avrebbe potuto essere coinvolta come potenziale imputata […] dall’inizio dei tempi»: una formula legale che talvolta viene usata per proteggersi il più possibile da accuse che riguardano fatti avvenuti in un periodo non meglio specificato.

Il principe Andrea non veniva citato espressamente nei documenti dell’accordo, ma secondo i suoi avvocati sarebbe stato «incluso nell’accordo» perché nelle sue prime accuse Giuffre aveva parlato anche di «qualcuno di una famiglia reale».

Martedì, durante un’udienza con il giudice di New York, gli avvocati del principe chiederanno ufficialmente che le accuse rivolte da Giuffre ad Andrea vengano fatte cadere. Secondo gli avvocati di Giuffre, i documenti dell’accordo con Epstein, concluso in Florida, sarebbero invece irrilevanti per il caso di adesso anche perché al loro interno non c’è alcun riferimento al principe o a membri di famiglie reali.

La causa contro il principe Andrea (61 anni) era iniziata lo scorso agosto, quando Giuffre lo aveva denunciato sostenendo di essere stata obbligata ad avere rapporti sessuali con lui quando lei aveva 17 anni. Giuffre, che ora ha 38 anni e all’epoca dei fatti si chiamava Virginia Roberts, aveva detto di avere subìto abusi sessuali dal principe in tre occasioni e posti diversi: nella casa di Maxwell a Londra, e nelle residenze di Epstein a New York e alle isole Vergini.

Nell’agosto del 2019, quando lei lo aveva accusato pubblicamente per la prima volta, il principe Andrea aveva negato di conoscere Giuffre e aveva sostenuto che «non era assolutamente e categoricamente mai successo» nulla. Aveva anche detto di non saper dare una spiegazione della foto che lo mostrava abbracciato a Giuffre e in cui compariva anche Maxwell (foto che Giuffre aveva portato come prova che i due si conoscessero).

Il principe Andrea, Virginia Giuffre e Ghislaine Maxwell in una foto del 2001 (YouTube)

Inizialmente il principe Andrea aveva provato a far cadere le accuse contro di sé sostenendo che Giuffre non potesse fargli causa negli Stati Uniti, perché da qualche anno lei vive stabilmente in Australia. Un giudice di New York aveva però respinto la richiesta.

Tra le altre cose, la settimana scorsa gli avvocati di Giuffre avevano chiesto di poter vedere documenti medici che dimostrassero che al momento delle presunte violenze il principe Andrea non fosse in grado di sudare: un altro fatto che secondo lui proverebbe che le accuse di Giuffre nei suoi confronti siano false.

Nelle sue prime denunce nei confronti del principe, Giuffre aveva infatti parlato del sudore del principe durante i presunti abusi. In seguito Andrea aveva detto al programma BBC Newsnight che all’epoca dei fatti non era in grado di sudare per via di quella che aveva descritto come «un’overdose di adrenalina» che era cominciata quando era stato ferito con dei colpi di arma da fuoco durante la guerra delle Falkland, nel 1982. Gli avvocati del principe si erano opposti alla richiesta di Giuffre di mostrare i documenti, sostenendo che fosse un’intrusione nella privacy del loro assistito. Avevano aggiunto che in ogni caso documenti del genere non esistevano.

– Leggi anche: Gli ultimi giorni in carcere di Jeffrey Epstein