In Germania hanno nostalgia di Merkel?
Diversi giornalisti che hanno seguito gli eventi di presentazione dell'autobiografia dell'ex cancelliera tedesca dicono di sì, e i motivi sono diversi
A fine novembre è stata pubblicata l’autobiografia di Angela Merkel: Freiheit, edita anche in italiano con il titolo Libertà. L’intensa campagna promozionale che ne ha preceduto la pubblicazione – fatta di diversi incontri pubblici in Germania e negli altri paesi europei, ospitate in programmi televisivi e podcast, e molte interviste – ha fatto riparlare della legacy di Merkel (la sua “eredità” politica), che fu cancelliera tedesca dal 2005 al 2021, e in generale di come è interpretato oggi quel periodo. Merkel è stata tra le persone politiche più importanti del Ventunesimo secolo e che hanno ricoperto più a lungo la carica di cancelliere.
Diversi giornali hanno parlato di un certo sentimento nostalgico che molti tedeschi provano nei confronti di Merkel, in particolar modo descrivendo l’atmosfera e le reazioni del pubblico che ha partecipato agli eventi di presentazione del libro.
Kate Connolly, corrispondente del Guardian che era a una presentazione a Berlino lo scorso 26 novembre, ha scritto del fascino che Merkel continua ad avere per molte persone, spiegandolo con la nostalgia per un’epoca più tranquilla rispetto al presente. Oggi la Germania sta attraversando una grave crisi economica e politica, e anche la situazione in Europa è più complicata rispetto a qualche anno fa, soprattutto a causa della guerra in Ucraina: «Il suono della voce calma e familiare di Angela Merkel […] cullava il pubblico in una specie di luogo sicuro», simile a quando «una zia a cui vuoi bene ti legge una favola della buona notte», ha scritto Connolly.
Altri giornali che hanno seguito l’evento hanno descritto una situazione simile, ovviamente resa possibile dalla circostanza che con ogni probabilità le persone presenti erano in buona parte simpatizzanti di Merkel.
«È stata una serata confortevole», ha scritto per esempio Henrike Roßbach sulla Süddeutsche Zeitung. «Sappiamo tutti che funziona così: la vita sembra più confortevole quando fuori imperversa una tempesta autunnale, e tu sei seduto al caldo», ha scritto Roßbach, definendo la serata un «momento hygge» per Angela Merkel: «il pubblico del teatro voleva chiaramente cercare rifugio in questa donna vestita con un blazer bianco, che era così familiare a tutti loro».
Molte persone, tra quelle intervistate durante l’evento, hanno detto di provare affetto per Merkel, e una certa nostalgia nei suoi confronti. Theo, un partecipante, ha detto che Merkel «è stata la cosa migliore mai uscita dalla Germania: una storia di successo durata 16 anni». A un evento organizzato nella sua circoscrizione, nella città di Stralsund, Merkel ha ricevuto applausi e una standing ovation da parte del pubblico.
Descrivendo la serata in cui Merkel ha parlato del suo libro insieme all’ex presidente statunitense Barack Obama, il 2 dicembre a Washington, Der Spiegel ha paragonato l’evento «a una reunion degli Abba o degli Eagles, dove il suono è familiare, e tutti conoscono le canzoni più famose», anche se «manca un senso di vera euforia». Il Tagesspiegel ha definito quello di Merkel «il ritorno dell’anno», scrivendo di una «Merkel mania che si può osservare in tutta la Germania in questi giorni […] Angela Merkel è diventata una pop star».
Ovviamente non tutte le reazioni sono state positive: a margine degli eventi a cui Merkel ha partecipato ci sono state anche limitate contestazioni e proteste. Alcuni giornali hanno pubblicato editoriali e commenti che hanno criticato Merkel, spiegando le sue responsabilità nell’attuale crisi del paese. Inoltre da diversi giorni Amazon ha ristretto la possibilità di recensire il libro: una decisione che, secondo diversi osservatori tedeschi, è stata presa per limitare i commenti negativi.
La nostalgia per Merkel però è un tema che nel corso degli ultimi mesi è stato affrontato con una certa insistenza da parte dei media tedeschi. C’entra il fatto che al momento la Germania sta vivendo un momento molto complicato: Olaf Scholz, il primo politico ad assumere la carica di cancelliere dopo Merkel, è uno dei cancellieri più deboli e impopolari della storia. La Germania sta attraversando un periodo di grossa crisi economica, mentre Merkel aveva governato in anni in cui l’economia tedesca andava bene.
Diversi siti tedeschi hanno promosso dei sondaggi rivolti ai propri lettori con la semplice domanda: vi manca Angela Merkel? In un sondaggio promosso dalla televisione RTL in estate il 74 per cento dei rispondenti riteneva che gli anni in cui Merkel aveva governato fossero stati un periodo positivo. Tra gli intervistati solo il 14 per cento dichiarava di pensare che l’attuale candidato del partito cui apparteneva Angela Merkel (l’Unione Cristiano Democratica, di centrodestra), Friedrich Merz, riuscirebbe a governare la Germania meglio di lei.
Altri sondaggi hanno dimostrato risultati tutto sommato molto simili. In una ricerca di YouGov, il 61 per cento degli intervistati aveva dichiarato che le condizioni di vita in Germania erano «diventate peggiori» da quando Merkel non era più cancelliera. Per Eckart Lohse, giornalista della Frankfurter Allgemeine Zeitung che ha scritto una biografia su di lei, «è evidente che i tedeschi la associano a un’età dell’oro». Lohse ha detto di essere «sicuro che Merkel sarebbe stata rieletta anche nel 2021, se avesse deciso di candidarsi alle elezioni».
Uno psicologo tedesco, Rüdiger Maas, ha commentato la nostalgia per gli anni di Angela Merkel sostenendo che la sua popolarità fosse dovuta al suo stile e, di fatto, anche alle sue decisioni piuttosto timide come cancelliera.
Tra le altre cose, oggi Merkel viene criticata per aver rifiutato di prendere decisioni concrete su temi importanti come la necessità di combattere il riscaldamento globale e la riduzione della dipendenza energetica dalla Russia. Ma, ha spiegato Maas, questo ha anche significato che Merkel «ha lasciato in pace la vita privata delle persone», evitando di «disturbarla prendendo decisioni che affrontassero i grandi problemi del nostro tempo». Maas ha riconosciuto che in fondo «è una reazione umana: quando le cose si fanno difficili, tendiamo a desiderare di vivere in un tempo più sicuro».