L’inchiesta di Fanpage su Fratelli d’Italia a Milano

Il video realizzato da un giornalista infiltrato nella campagna elettorale di una candidata alle comunali rivela sistemi di finanziamenti in nero e diffuse apologie di fascismo e nazismo

Il sito di news Fanpage ha pubblicato il video di un’inchiesta che rivela un sistema di finanziamenti in nero per la campagna elettorale di Chiara Valcepina, candidata alle comunali di Milano nella lista di Fratelli d’Italia che sostiene il candidato sindaco Luca Bernardo, e mostra i dirigenti locali del partito di Giorgia Meloni inneggiare al fascismo con saluti romani e slogan mussoliniani. Carlo Fidanza, eurodeputato di Fratelli d’Italia tra i protagonisti del video, si è autosospeso dal partito, e Meloni ha chiesto a Fanpage il video integrale anticipando di voler prendere poi le sue decisioni.

Il video sta provocando estese discussioni e reazioni negli ambienti politici, alla vigilia delle elezioni amministrative di domenica e lunedì. È stato girato con una videocamera nascosta da un giornalista di Fanpage che si è infiltrato tre anni fa nel mondo della destra milanese e in particolare negli ambienti di Fratelli d’Italia, fingendosi un imprenditore interessato a finanziare un partito politico per ricevere poi in cambio vantaggi e favori per la sua impresa.

Al centro del video ci sono due personaggi noti a Milano da molti anni, entrambi provenienti dall’estrema destra. Il primo è Roberto Jonghi Lavarini, oggi cinquantenne, soprannominato il Barone nero, da sempre vicino a Lealtà e Azione, il gruppo nato dagli Hammerskin milanesi che fanno parte della rete europea Hammerskin-Blood and Honour. Jonghi Lavarini, che si presenta come figlio di Cesare Jonghi Lavarini dei baroni di Ornavasso, è un frequentatore assiduo della Festa del Sole, la festa di Lealtà e Azione che si tiene ogni anno in estate in un luogo mantenuto segreto fino all’ultimo. Il Barone nero non ha mai avuto problemi nel definirsi fascista (ha una condanna a due anni per apologia di fascismo) e nell’esporre ritratti di Mussolini quando era consigliere circoscrizionale in zona tre, a Milano.

L’altro protagonista è Carlo Fidanza, oggi eurodeputato, militante dell’estrema destra fin da giovanissimo quando faceva anche parte del gruppo di leader della curva nord interista (i gruppi ultras interisti hanno fatto campagna elettorale per lui alle ultime elezioni europee). Fidanza è stato presidente provinciale di Azione Giovani, consigliere del Municipio 5 di Milano e poi assessore al Comune di Desio (Brianza). Nel 2006 è stato eletto consigliere comunale a Milano con Alleanza nazionale. Passato al Partito della Libertà, nel 2008 fu eletto parlamentare europeo. Quattro anni più tardi fu tra i fondatori di Fratelli d’Italia e mancò la nuova elezione alle europee del 2014. Nel 2018 venne eletto alla Camera; un anno più tardi vinse nuovamente il seggio al Parlamento europeo.

Nel video di Fanpage si vedono e ascoltano i colloqui tra Jonghi Lavarini, Fidanza e il giornalista che si spaccia da imprenditore. Si vede e si sente il primo affermare di avere il sostegno di un gruppo che definisce «trasversale esoterico» di cui fanno parte «massoni, ammiratori di Hitler, ex militari, ex membri dei servizi segreti». Dice inoltre che il gruppo ha contatti sia in Fratelli d’Italia sia nella Lega. Jonghi Lavarini è tra gli organizzatori, anche se non ufficialmente, della campagna elettorale di Valcepina. I due nel video si fanno il saluto romano, ribattezzato da Jonghi Lavarini «saluto Covid».

La parte più rilevante del video è girata durante un evento elettorale di Valcepina: si vede Fidanza chiamare da parte il giornalista di Fanpage, chiedendo finanziamenti per la campagna elettorale. Le modalità sono due, dice Fidanza: versare sul conto corrente dedicato oppure fare “black, e cioè versare denaro in nero, con cui la Valcepina avrebbe poi pagato l’aperitivo elettorale e coperto altre spese. Interviene poi Jonghi Lavarini che, parlando di eventuali fondi in nero, dice che verrebbero distribuiti «tot ai consiglieri di zona, gli altri a due imprenditori che li prendono perché hanno il giro di nero e poi versano sul conto elettorale della Valcepina». Jonghi Lavarini dice poi di aver condotto «operazioni di puro contante e di averli portati anche in Regione Lombardia».

Il giornalista racconta quindi nel video di essere stato invitato a una cena elettorale. Dopo la cena è stato preso in disparte da Fidanza e Jonghi Lavarini. Quest’ultimo spiega nel filmato di aver trovato una serie di “lavatrici” per riciclare i fondi in nero. Fidanza spiega invece che l’operazione è affidata a Jonghi Lavarini perché lui «in un anno e mezzo si gioca tutta la sua carriera», lasciando intendere di volerne rimanere estraneo.

Nel video non mancano altri momenti imbarazzanti per Fratelli d’Italia, come quando Valcepina definisce Bernardo «un orso Yoghi», e Fidanza dice che «occorre turarsi il naso e votare». Nel video poi Fidanza dice che serve «avere un amico ebreo che ti difende» mentre un candidato saluta i compagni di partito con lo slogan fascista «boia chi molla». Al momento di una fotografia di gruppo, poi, i partecipanti pronunciano il nome di Paolo Berizzi, giornalista di Repubblica autore di molte inchieste sul mondo del neofascismo, invece del solito “cheese”.