• Brevi
  • Sabato 11 settembre 2021

Chi era Christine de Pizan

È considerata la prima scrittrice, la prima storica e una delle prime femministe della storia: Google la celebra con un doodle

Christine de Pizan fu una scrittrice, storica e femminista vissuta nel XIV secolo, considerata la prima scrittrice di professione della storia e la prima storica laica. Nacque oggi 657 anni fa, motivo per cui Google le ha dedicato un doodle, che prende il posto del logo tradizionale di Google in occasioni speciali.

De Pizan nacque come Cristina Da Pizzano da una famiglia italiana. Suo padre era un rinomato docente di medicina e astronomia dell’Università di Bologna, sua madre la figlia di un consigliere della Repubblica di Venezia, città in cui De Pizan nacque nel 1365. Quando aveva quattro anni, suo padre venne chiamato alla corte del re di Francia Carlo V, e tutta la famiglia si trasferì a Parigi. Lì visse un’infanzia felice e a 14 anni si sposò, ma le fortune della famiglia si conclusero con la morte di Carlo V nel settembre 1380.

Dopo essere caduto in disgrazia, il padre di De Pizan morì. Tre anni dopo, per via di un’epidemia, morì anche il marito. A venticinque anni Christine De Pizan rimase vedova e senza risorse per vivere, trovandosi costretta a «diventare uomo», come scrisse in seguito: sua madre, i suoi tre figli piccoli e una nipote erano di fatto a suo carico.

Grazie all’istruzione letteraria ricevuta dal padre, De Pizan cominciò a scrivere per vivere. Le sue prime opere erano componimenti lirici secondo lo stile in voga all’epoca: trattavano temi personali e amorosi, ma sempre con un punto di vista femminile, definito in seguito per certi versi femminista. Tra la fine del Trecento e l’inizio del Quattrocento la sua attività letteraria ricevette un buon riscontro, e De Pizan ampliò la sua cultura e pubblicò numerose altre opere di vario genere, dai poemi ai pamphlet femministi (il più famoso è La città delle dame, un elogio delle figure femminili virtuose) passando per le opere storiche.

A 53 anni De Pizan si ritirò in un convento. Durante il ritiro scrisse la sua ultima opera su Giovanna d’Arco, l’unica sulla futura santa ed eroina nazionale francese scritta mentre era in vita.