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  • Venerdì 30 luglio 2021

Almeno una medaglia

È l'obiettivo della nazionale di atletica leggera italiana alle Olimpiadi di Tokyo, dopo il fallimento di cinque anni fa: qualche speranza c'è

Marcell Jacobs ai Campionati europei indoor di Torun (Alexander Hassenstein/Getty Images for European Athletics)
Marcell Jacobs ai Campionati europei indoor di Torun (Alexander Hassenstein/Getty Images for European Athletics)

L’ultimo italiano che ha vinto una medaglia alle Olimpiadi nelle discipline di atletica leggera è Fabrizio Donato, che a Londra nel 2012 arrivò terzo nella gara di salto triplo, mentre l’ultima medaglia d’oro risale all’edizione precedente, Pechino 2008, quando Alex Schwazer vinse la 50 chilometri marcia. La nazionale italiana di atletica leggera viene insomma da un periodo piuttosto disastroso, ma da un paio d’anni a questa parte si sta muovendo qualcosa, tanto che alle Olimpiadi in corso a Tokyo diversi atleti puntano a vincere una medaglia: che è anche l’obiettivo minimo della nazionale per non ripetere i risultati di Rio de Janeiro, quando non ne ottenne nemmeno una.

Antonella Palmisano [20 chilometri marcia]
Da diversi anni è l’atleta italiana con le migliori possibilità di ottenere una medaglia nei tornei internazionali. Ha 29 anni, viene da Taranto e la sua specialità è la marcia. La medaglia più importante della carriera l’ha ottenuta agli ultimi Mondiali del 2017 a Londra, in cui arrivò terza nella gara sui 20 chilometri con il record personale: un’ora, 26 minuti e 36 secondi. Ai Mondiali del 2019 aveva deluso le aspettative arrivando 13esima, ma due mesi fa ha corso i 20 chilometri marcia in un’ora, 27 minuti e 42 secondi: un tempo che probabilmente alle Olimpiadi varrebbe una medaglia.

L’unico problema, per lei, potrebbe essere il caldo afoso di Tokyo: nel 2019 attribuì la brutta prestazione ai Mondiali proprio alle temperature eccessive di Doha, negli Emirati Arabi Uniti.

(Bernd Thissen/dpa)

Gianmarco Tamberi [salto in alto]
È il più famoso fra gli atleti italiani in gara. È l’attuale detentore del record italiano di 2,39 metri e fino a qualche anno fa era considerato uno dei più forti al mondo nella specialità. Dal 2016 in avanti ha avuto però diversi infortuni, e molto raramente è riuscito ad arrivare in forma ai principali tornei internazionali. All’inizio del 2021 aveva fatto ottime prestazioni saltando anche 2,35 agli Europei al chiuso in Polonia: da allora però ha deluso le aspettative nei principali tornei all’aperto in cui ha gareggiato. A 29 anni, difficilmente avrà un’altra possibilità di vincere una medaglia in un grande torneo internazionale. Per chi l’ha perso di vista da un po’, nel frattempo si è tinto i capelli di biondo.

(EPA/ADAM WARZAWA)

Marcell Jacobs [100 metri]
Sarà probabilmente l’atleta italiano più seguito a queste Olimpiadi. Nato a El Paso, negli Stati Uniti, da padre texano e madre italiana, ha 27 anni e vive a Desenzano sul Garda (Brescia). Dopo anni dedicati principalmente al salto in lungo, con risultati buoni ma non eccellenti, da quando si è spostato sui 100 metri è diventato uno dei migliori velocisti europei. Due mesi fa ha corso i 100 metri in 9 secondi e 95 centesimi ottenendo il nuovo record italiano nonché il sesto miglior tempo stagionale al mondo. Jacobs è diventato anche il secondo velocista italiano a scendere sotto i 10 secondi dopo Filippo Tortu, che invece sembra in una fase calante.

Durante i lockdown degli ultimi mesi ha continuato ad allenarsi nonostante la chiusura degli impianti grazie a un suo vicino di casa, che anni fa si era fatto costruire una pista da 90 metri nel giardino. Di recente ha avuto un piccolo infortunio muscolare, che però dice di avere superato.

La staffetta 4×100 maschile
Non sono moltissimi i paesi che hanno due velocisti di livello mondiale come Jacobs e Tortu da schierare nella staffetta. Completano la squadra due buoni atleti, Faustino Desalu e Lorenzo Patta. I quattro si sono qualificati alle Olimpiadi arrivando secondi agli ultimi Mondiali di staffetta (dove però non corrono i paesi più forti come Stati Uniti e Giamaica). La squadra è per tre quarti la stessa – ad eccezione di Desalu – che nel 2019 ottenne il record italiano di 38 secondi e 11 centesimi, un tempo che se migliorato di qualche centesimo può far sperare in una medaglia di bronzo.

Filippo Tortu, a sinistra, e Marcell Jacobs (Alfredo Falcone – LaPresse)

Leonardo Fabbri [getto del peso]
L’Italia non ha mai avuto una grande tradizione nel getto del peso, con alcune notevoli eccezioni: una fu Alessandro Andrei, che alle Olimpiadi del 1984 vinse addirittura la medaglia d’oro. Un’altra è Leonardo Fabbri, che come Andrei viene da Firenze e che a Tokyo avrà l’obiettivo di finire nelle prime posizioni. Fabbri ha 24 anni e negli ultimi tre anni è migliorato parecchio, tanto che oggi lancia regolarmente a ridosso dei 22 metri: con i 21,71 metri ottenuti a giugno a Firenze, alle Olimpiadi di Rio 2016 sarebbe arrivato terzo.

Parlando col Corriere Fiorentino, Fabbri ha raccontato che «per l’oro nessuno è in grado di fare meglio dello statunitense Ryan Crouser. Il secondo posto dovrebbe spettare all’altro statunitense Joseph Kovacs, campione mondiale 2019 a Doha. Per il terzo gradino del podio, siamo un po’ tutti li».

(EPA/Andrzej Grygiel)

4×400 mista
Sarà la prima volta che il programma olimpico di atletica leggera prevederà una staffetta mista: la squadra italiana è composta da Giancarla Trevisan, Alice Mangione, Edoardo Scotti e Davide Re e secondo alcuni ha persino speranze di aspirare a una medaglia. Ai Mondiali di staffetta di maggio – a cui però non hanno partecipato le squadre più forti del mondo – aveva vinto la medaglia d’oro con un tempo superiore di soli due secondi alle migliori prestazioni mondiali del 2021.

Gli altri
In gara ci saranno anche diversi atleti da cui aspettarsi buoni piazzamenti, magari persino a ridosso del podio. È data in grande forma Dariya Derkach, 28enne di origine ucraine che appena qualche mese fa nel salto triplo ha saltato 14,47 metri, ottenendo il record personale nonché la 15esima migliore misura del mondo nel 2021. Ci si aspetta anche un buon piazzamento, magari anche una finale, per la 26enne Luminosa Bogliolo nei 100 metri ad ostacoli, mentre sarà probabilmente l’ultima possibilità per un buon piazzamento in un torneo internazionale per Elena Vallortigara, che in carriera ha superato spesso i 2 metri nel salto in alto – cioè il confine fra una buona e un’ottima atleta – ma mai in un torneo importante.

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