Da oggi tutta l’Italia è in zona gialla
Inclusa l'ultima regione che era ancora in zona arancione, cioè la Valle d'Aosta

Da oggi, lunedì 24 maggio, tutte le regioni italiane sono in zona gialla, compresa la Valle d’Aosta, che era l’unica regione ancora in zona arancione. Non ci sono regioni o province autonome in zona rossa o in zona bianca.
In base al monitoraggio settimanale dei contagi da parte dell’Istituto superiore di sanità, la scorsa settimana è stata la prima del 2021 in cui nessuna regione ha superato la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva (19%), e c’è stata una netta diminuzione del numero di persone ricoverate, che sono passate da 2.056 della settimana precedente a 1.689. Inoltre il numero di nuovi casi ha avuto un netto calo, così come i decessi e il tasso di positività dei tamponi.
L’indice Rt, che viene calcolato con i dati dei casi sintomatici trasmessi dalle Regioni all’Istituto superiore di sanità e che serve per capire l’andamento dell’epidemia, è sceso per la seconda settimana consecutiva, e negli ultimi sette giorni il valore nazionale si è attestato allo 0,78, contro lo 0,86 della settimana precedente. È continuata a scendere anche l’incidenza settimanale: 73 casi per 100.000 abitanti nell’ultima settimana, contro i 103 casi per 100.000 abitanti di quella precedente.
Il buon andamento dei contagi ha spinto il governo ad approvare il 17 maggio un nuovo decreto legge per anticipare alcune riaperture. I centri commerciali hanno potuto riaprire anche nei giorni festivi dal weekend del 22-23 maggio, e la riapertura delle palestre è stata anticipata al 24 maggio. Il decreto prevede anche che dal primo giugno i ristoranti potranno ricominciare a fare servizio al chiuso a pranzo e cena.
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Il coprifuoco è stato spostato dalle 22 alle 23 nelle regioni in zona gialla; dal 7 giugno verrà ulteriormente spostato alle 24 e infine completamente abolito dal 21 giugno. Questi limiti orari non si applicano nelle regioni in zona bianca (al momento nessuna), dove non è previsto nessun tipo di coprifuoco.
Il decreto legge ha introdotto anche alcune novità per quanto riguarda la certificazione verde, cioè i cosiddetti “pass vaccinali” che dimostrano l’avvenuta vaccinazione oppure la negatività al coronavirus. La durata di validità della certificazione è stata portata da 6 mesi a 9 mesi «dalla data del completamento del ciclo vaccinale».



