I dati della settimana su coronavirus e vaccinazioni in Italia

Negli ultimi sette giorni sono stati trovati meno di 100mila nuovi casi e anche i decessi sono calati sensibilmente

Per la prima volta dalla metà di febbraio il numero di nuovi positivi trovati nell’ultima settimana è stato inferiore a 100mila: dal 16 al 22 aprile sono stati 94.809, il 12,7 per cento in meno rispetto ai sette giorni precedenti. In molte regioni è calata la pressione sui reparti di terapia intensiva e anche l’andamento dei decessi è in forte diminuzione.

Questi segnali mostrano un generale miglioramento della situazione epidemiologica: tutte le regioni hanno un’incidenza dei contagi inferiore rispetto alle ultime settimane, anche se in alcune province i dati stanno migliorando più lentamente rispetto al resto d’Italia.

Anche la campagna vaccinale ha avuto una certa accelerazione: più volte negli ultimi giorni sono state superate le 350mila somministrazioni al giorno e le nuove forniture dei vaccini dovrebbero consentire alle regioni di aumentare i ritmi nelle prossime settimane. L’obiettivo di 500mila vaccinazioni al giorno annunciato dal commissario straordinario Francesco Figliuolo per fine aprile, però, non è ancora stato raggiunto.


Il numero dei nuovi casi è in diminuzione nonostante il numero dei tamponi eseguiti e delle persone testate sia stato stabile nelle ultime settimane, un elemento che suggerisce che il monitoraggio dell’epidemia sia sotto controllo, in una fase che sembra essere quella di uscita dalla cosiddetta terza ondata.


Nell’ultima settimana i morti sono stati 2.420, il 14,1 per cento in meno rispetto ai sette giorni precedenti. L’abbassamento della curva dei decessi era molto atteso, perché è uno degli indicatori più solidi che mostrano l’andamento dell’epidemia, pur in ritardo rispetto al dato dei contagi e dei ricoverati in terapia intensiva. In ogni caso, 2.420 morti in una settimana sono ancora tanti e nelle prossime settimane sarà probabilmente utile un’analisi dei decessi per fascia d’età, per esaminare gli effetti della campagna vaccinale.

Nessuna regione ha superato la soglia d’allerta di 250 casi settimanali ogni 100mila abitanti. Nell’ultimo monitoraggio questo valore era stato superato da Puglia e Valle d’Aosta, che si confermano le due regioni con l’incidenza più alta: rispettivamente 231 e 227 nuovi casi ogni 100mila abitanti. L’incidenza è alta anche in altre regioni del Sud: Campania, Basilicata e Sicilia. In questa infografica pubblicata dall’associazione onData si può consultare l’andamento mensile dell’incidenza in tutte le regioni.

Da qualche settimana non si vedeva un verde così acceso nella mappa che mostra l’incidenza nelle province italiane. Il dettaglio provinciale è molto utile perché consente di capire cosa sta succedendo sul territorio. Per esempio, si può notare che la provincia di Prato, in Toscana, è quella con l’incidenza più alta in Italia: negli ultimi sette giorni sono stati trovati 310 nuovi casi ogni 100mila abitanti, in crescita rispetto ai 294 degli ultimi sette giorni.

Analizzando solo il dato regionale il caso di Prato non emergerebbe perché la Toscana ha un’incidenza inferiore rispetto ad altre regioni. Proprio a causa dell’aumento dei nuovi positivi, molti medici e amministratori locali si stanno chiedendo se in provincia di Prato sia opportuno consentire le riaperture in programma da lunedì 26 aprile. Al momento il presidente Eugenio Giani non ha previsto misure restrittive locali.

Nel resto d’Italia, l’incidenza settimanale supera la soglia di 250 casi ogni 100mila abitanti anche in tre province pugliesi – Bari, Taranto e Barletta, Andria e Trani – e a Napoli. La provincia con l’incidenza più bassa è Pescara, dove nell’ultima settimana sono stati trovati 48 casi ogni 100mila abitanti.

Il calo generale dei contagi si può notare anche nel grafico che mostra l’andamento del numero assoluto di casi a livello regionale.

Solo la provincia autonoma di Bolzano ha avuto un leggero aumento dell’incidenza, il 4,1 per cento in più rispetto ai sette giorni precedenti. Ma questa crescita è piuttosto trascurabile perché la provincia autonoma di Bolzano è tra le aree con la più bassa incidenza in Italia, insieme al Molise e all’Umbria.

Al momento sono nove le regioni che superano la soglia del 30 per cento dei posti letto in terapia intensiva occupati da malati di COVID-19 sul totale dei posti disponibili: Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte, Puglia, Toscana e Valle d’Aosta.

Come per i contagi, anche per osservare la situazione delle terapie intensive sarebbe opportuno analizzare i dati provinciali, che al momento non sono disponibili. Dalle cronache, una delle province più in difficoltà sembra essere Palermo: secondo un monitoraggio citato da Repubblica Palermo, la pressione sulle terapia intensive non è mai calata nelle ultime settimane e in molti ospedali è stato necessario attivare nuovi posti letto in terapia sub intensiva.

Al momento in Italia sono state somministrate 11,7 milioni di prime dosi del vaccino contro il coronavirus e 4,9 milioni di persone hanno ricevuto la seconda dose. Nell’ultima settimana i ritmi di vaccinazione sono cresciuti e giovedì 22 aprile sono state somministrate le prime dosi del vaccino di Johnson & Johnson (J&J) che è stato raccomandato preferibilmente a chi ha più di 60 anni.

Il Molise è la regione che ha vaccinato più persone rispetto alla popolazione: il 9,6 per cento degli abitanti ha già ricevuto la seconda dose del vaccino. Come nell’ultimo monitoraggio, la percentuale è alta anche in Piemonte, Emilia-Romagna, Liguria e provincia autonoma di Bolzano.

In questo grafico si può osservare l’andamento delle vaccinazioni in tutte le regioni italiane. Le somministrazioni alle persone con più di 80 anni sono quasi concluse, anche se mancano ancora molti anziani che non si sono ancora prenotati e le regioni stanno cercando di capire come raggiungerli.

– Leggi anche: Il problema degli anziani non ancora vaccinati

In questa infografica è possibile consultare l’andamento delle campagne vaccinali e la curva di contagi, ricoveri in terapia intensiva e decessi in gran parte dei paesi del mondo. Basta cliccare sul filtro per scegliere il paese. La situazione è piuttosto critica in India: nell’ultima settimana si sono registrati più di 200mila nuovi casi ogni giorno, e mercoledì 21 aprile sono stati superati per la prima volta i 300mila contagi.