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  • Giovedì 29 ottobre 2020

L’incidente coronavirus che ha chiuso il campionato di baseball americano

Justin Turner dei Los Angeles Dodgers è risultato positivo al coronavirus durante la partita finale, ma ha ignorato gli avvertimenti ed è tornato in campo a festeggiare

Justin Turner in gara sei delle World Series (Tom Pennington/Getty Images)
Justin Turner in gara sei delle World Series (Tom Pennington/Getty Images)

Nel corso dell’ultima e decisiva partita delle World Series — le finali del baseball nordamericano — giocata nella notte tra martedì e mercoledì, un giocatore dei Los Angeles Dodgers, la squadra vincitrice del titolo grazie alla vittoria ottenuta proprio in quella gara, è risultato positivo al coronavirus da un tampone effettuato il giorno precedente. Justin Turner aveva giocato i primi sette inning e si stava preparando per l’ottavo quando lo staff dei Dodgers, ricevuta la notizia, lo ha informato della sua positività.


Inizialmente Turner è stato messo in isolamento nella stanza del medico all’interno del Globe Field di Arlington, in Texas, e secondo il protocollo avrebbe dovuto lasciare in sicurezza lo stadio per proseguire l’isolamento altrove. Ma con la vittoria a un passo — peraltro la prima dal 1988 per la squadra di baseball più seguita di Los Angeles — Turner ha deciso di ignorare le precauzioni ed è tornato in panchina con la mascherina per seguire il finale di partita contro i Tampa Bay Rays. Dopo il lancio che ha assegnato la vittoria ai Dodgers, è entrato in campo a festeggiare con i compagni, in alcuni momenti senza nessuna protezione.

Per la Major League «la decisione di lasciare l’isolamento ed entrare in campo è stata profondamente sbagliata e ha messo a rischio tutte le persone con le quali è entrato in contatto». È stato inoltre specificato che, quando gli ispettori presenti in campo gli hanno fatto presente la situazione, Turner si è «rifiutato categoricamente di obbedire». Il giocatore è già stato messo sotto indagine e rischia una lunga squalifica. In molti tuttavia hanno preso le sue difese: su tutti il popolare commentatore sportivo di ESPN Steven A. Smith, secondo il quale, dopo essere stato con la squadra per sette inning, già da positivo, allontanarlo dallo stadio nel finale non avrebbe avuto senso, a maggior ragione considerando l’importanza della partita.


Turner compirà a breve 36 anni e gioca in Major League da undici stagioni, sei delle quali passate con i Los Angeles Dodgers. La sua unica dichiarazione arrivata finora è un tweet in cui dice: «Grazie a tutti quelli che mi hanno scritto! Mi sento bene, nessun sintomo. Ho provato ogni sensazione possibile e immaginabile. Non posso credere di non poter stare lì fuori a festeggiare con i miei compagni». Nonostante sia ritenuto da tempo una delle terze basi più valide del campionato — fu tra i convocati per l’All-Star Game nel 2017 — prima di quest’anno non aveva mai vinto le World Series. Il suo contratto con i Dodgers è inoltre terminato con le finali: inizierà la prossima stagione da free agent.