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  • Mercoledì 16 settembre 2020

La strana moria degli uccelli in New Mexico

Forse c'entrano gli incendi di queste settimane in California e Oregon

Una Tachycineta thalassina, chiamata rondine verdeviola. (NPS / Jacob W. Frank / Wikimedia)
Una Tachycineta thalassina, chiamata rondine verdeviola. (NPS / Jacob W. Frank / Wikimedia)

Da qualche settimana in New Mexico, nel sud-ovest degli Stati Uniti, si osserva un grande aumento di uccelli migratori morti, un fenomeno senza precedenti per queste zone. Stanno circolando parecchio video e testimonianze di persone e ricercatori che trovano uccelli morti ovunque, dai sentieri per le escursioni ai campi da golf, e il tema è finito anche sulla stampa. Secondo biologi ed esperti sarebbero molti i fattori all’origine del fenomeno, ma ci vorranno settimane prima di conoscere con certezza le cause. Una delle ipotesi più condivise dagli scienziati è che c’entrino gli incendi che stanno devastando California e Oregon da diverse settimane.

In un rapporto del 20 agosto, la base militare White Sands Missile Range aveva segnalato un aumento inspiegato di uccelli morti nella sua area di pertinenza, nel New Mexico meridionale. Trish Cutler, biologa della base militare, ha spiegato al canale televisivo KOB di Albuquerque – la città più popolosa del New Mexico – che normalmente attorno alla base si trovano tre o quattro uccelli morti a settimana; la scorsa settimana, invece, ne sono stati trovati circa duecento.

La moria riguarda un numero imprecisato di uccelli migratori, ma Martha Desmond, professoressa dell’Università del New Mexico specializzata in ornitologia, pensa che si possa parlare di centinaia di migliaia di esemplari morti. Desmond ha raccontato al New York Times di non aver mai visto nulla di simile, e Andrew Farnsworth, esperto ricercatore del Cornell Lab of Ornithology, nello stato di New York, ha detto che si tratta «chiaramente di un evento molto, molto importante».

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La maggior parte degli uccelli trovati morti appartiene a specie che si nutrono di insetti. Si tratta di uccelli migratori che vivono e si spostano nella parte sud-occidentale degli Stati Uniti, comprese alcune specie di merli, rondini verdeviola, passeri e uccelli canori. Oltre ad aver riscontrato un insolito numero di esemplari morti, gli esperti hanno anche osservato un comportamento insolito quando gli uccelli sono ancora vivi: per esempio, le rondini, che solitamente sono aggressive, si lasciano accarezzare, mentre altri uccelli sono così apatici da non volare, da radunarsi sulle strade anziché sui rami degli alberi, o da non riuscire a evitare l’arrivo delle automobili e finire quindi per essere investiti.

Le indagini sulle cause
I biologi della base militare White Sands Missile Range stanno lavorando assieme agli esperti del Bureau of Land Management locale (una sorta di agenzia ambientale) e agli scienziati dell’Università del New Mexico per ricostruire le cause che hanno portato alla morte di così tanti uccelli nelle ultime settimane. Dal momento che l’insolito fenomeno è stato riscontrato anche in alcune parti del Colorado meridionale e del Texas occidentale, che confinano col New Mexico, la cosa è diventata di interesse nazionale e diversi esemplari di uccelli morti sono stati inviati nei laboratori universitari di altri stati perché vengano esaminati.

I biologi concordano sul fatto che all’origine del fenomeno ci sarebbe un insieme di fattori ambientali e climatici. In particolare, l’effetto dei venti provenienti dalla zona ovest degli Stati Uniti, che da settimane è colpita da incendi di dimensioni impressionanti, sarebbe una delle ragioni principali della moria. Come ha spiegato Farnsworth, queste circostanze sono particolari per il New Mexico: anche se in passato sono state registrate diverse estati particolarmente calde, sono molto poche quelle in cui ci sono stati sia incendi così grossi sia una prolungata siccità. Oltre al fatto che i fumi tossici degli incendi possono aver compromesso la salute degli uccelli, una delle teorie degli esperti è che le nuvole di fumo li abbiano costretti a modificare e deviare i propri percorsi migratori, lasciandoli disorientati.

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Un’altra possibile causa scatenante è la recente ondata di freddo che ha interessato gli stati delle Montagne Rocciose, a nord del New Mexico, che ha decimato la popolazione di insetti di cui si nutre buona parte degli uccelli migratori. Come ha notato una ricercatrice di ornitologia dell’Università del New Mexico, Jenna McCullough, molti degli uccelli trovati morti hanno «poco grasso o non ne hanno del tutto e molti sono sottopeso». A questo proposito, Desmond sostiene che per via delle mutate condizioni climatiche gli uccelli possano aver intrapreso il processo di migrazione prima del tempo, senza essere pronti.

Le analisi per chiarire le cause della morte degli uccelli sono in corso presso diversi laboratori, come quello del National Wildlife Health Center, in Wisconsin, o del Fish and Wildlife Service di Ashland, in Oregon. Ma al di là delle cause, secondo gli scienziati è chiaro che ci saranno grosse conseguenze su flora e fauna. Desmond ha chiarito che tra le altre cose i cambiamenti climatici stanno condizionando la quantità di insetti presenti in natura e ha spiegato che questo «evento traumatico» sta avendo un impatto «devastante» sul declino della popolazione di numerose specie di uccelli, che sono a rischio già da tempo.