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  • Martedì 25 agosto 2020

In California si comincia con gli incendi

Se ne sono sviluppati due che si stimano essere il secondo e il terzo più estesi nella storia dello stato, e potrebbero aggravarsi nei prossimi giorni

Una colonna di fumo sopra Healdsburg, California. (AP Photo/Noah Berger)
Una colonna di fumo sopra Healdsburg, California. (AP Photo/Noah Berger)

La California sta cercando di contenere due enormi incendi, che sono stati chiamati SCU  (Santa Clara Unit) Lightning Complex e LNU (Lake Napa Unit) Lightning Complex e che sono considerati il secondo e il terzo più estesi della storia dello stato, colpito annualmente da eventi simili tra agosto e novembre. I due incendi sono stati provocati dai fulmini e si sono sviluppati rispettivamente a sud est e a nord di San Francisco, ciascuno su una superficie di quasi 1.500 chilometri quadrati. Si teme che possano aggravarsi nei prossimi giorni con l’arrivo di nuove perturbazioni, per le quali si prevedono fulmini e vento, ma non abbastanza pioggia. Al lavoro per spegnerli ci sono circa 14.000 vigili del fuoco. Le zone più colpite si trovano lungo la Catena Costiera della California, tra le città di San José e Santa Rosa.

Da luglio, secondo uno studio del Los Angeles Times, sono bruciati più di 4mila chilometri quadrati. Per fare un paragone, gli incendi del 2018 di Mendocino, i più grandi nella storia della California, bruciarono circa 1.850 chilometri quadrati. Nella sola Wine Country, la regione californiana conosciuta per le coltivazioni vinicole a nord di San Francisco, le fiamme hanno distrutto quasi 900 edifici e ne minacciano altre 30mila. Sempre secondo il Los Angeles Times in tutto lo stato sono stati distrutti 1.100 edifici e 80mila sono in pericolo.

A causa degli incendi sono morte almeno cinque persone e decine di migliaia sono state evacuate. Venerdì notte due vigili del fuoco sono rimasti bloccati dalle fiamme e sono stati salvati con un elicottero. Per spegnere gli incendi stanno lavorando squadre provenienti da 10 diversi stati, con aiuti in arrivo anche dall’Australia.

Nella contea di Santa Cruz più di 45mila persone sono state evacuate a causa degli incendi: nonostante la contea abbia predisposto 12 rifugi, la capacità è ridotta a causa delle regole di distanziamento per prevenire il contagio da coronavirus. La contea ha chiesto ai turisti di rinunciare per ora a visitare Santa Cruz. «NON venite a trovarci ora», ha scritto la contea sul profilo Twitter. «La qualità dell’aria è scarsa, la cenere è ovunque e abbiamo a che fare con una catastrofe senza eguali. Non è il momento per una giornata in spiaggia».

Sabato il governatore della California Gavin Newsom ha annunciato che il presidente Donald Trump aveva dichiarato lo stato di calamità naturale che permette finanziamenti federali per la gestione degli incendi.