Una canzone di Lucio Dalla
La più diversa delle canzoni di Dalla, non essendo peraltro una canzone di Dalla
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera.
Il Guardian racconta dell’uscita con 27 anni di ritardo del terzo disco degli It’s immaterial, che si resero noti nel secolo scorso per quella gradevole canzonetta che girò tanto, Driving away from home.
Anche Noel Gallagher si è messo con quelli che protestano contro le “inutili mascherine”.
Un anno fa oggi era morto Ric Ocasek dei Cars. Un paio di mesi dopo avevamo citato qui questa.
You’ve got a friend
Quando uscì il Q-Disc di Lucio Dalla, nel 1981, fece doppiamente notizia: intanto era una cosa nuova di Lucio Dalla, il quale veniva dalla successione dei due più grandi e apprezzati dischi della sua carriera; e poi era questo nuovo formato di disco introdotto sul mercato come esperimento a metà strada tra il singolo e l’album, che aveva la dimensione di un 33 giri e ospitava quattro canzoni, una sorta di precursore di formati simili che poi sarebbero stati inclusi nella più generale definizione di EP (“Extended play”). Anche La donna cannone, per dire, uscì due anni dopo come Q-Disc. La canzone principale di quello di Dalla si chiamava Telefonami tra vent’anni, poi ce n’erano altre due con cose buone da Lucio Dalla ma non indimenticabili, e infine un’anomalia che domenica è partita mentre guidavo in autostrada, e non la sentivo da un pezzo. Era un’improvvisazione al clarinetto di Dalla su You’ve got a friend, il leggendario pezzo di Carole King cantato un po’ da tutti, e canticchiato da Dalla come faceva lui. Durava sette minuti e mezzo di dolcezze quiete, per l’autostrada non andava benissimo ma per voi a quest’ora eccome.
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