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  • Mercoledì 3 giugno 2020

Le notizie di mercoledì sul coronavirus in Italia

Sono stati comunicati 321 nuovi casi positivi, di cui 237 solo in Lombardia, che continua a essere la regione più colpita

Viaggiatori con la mascherina protettiva, in arrivo e in partenza, alla stazione ferroviaria Termini di Roma, nel primo giorno delle riaperture interregionali. 3 giugno 2020 (ANSA/MASSIMO PERCOSSI)
Viaggiatori con la mascherina protettiva, in arrivo e in partenza, alla stazione ferroviaria Termini di Roma, nel primo giorno delle riaperture interregionali. 3 giugno 2020 (ANSA/MASSIMO PERCOSSI)

Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 321 nuovi casi di contagio da coronavirus, secondo i dati diffusi mercoledì dalla Protezione Civile, e 71 morti. Le persone attualmente ricoverate in terapia intensiva sono 353, 55 in meno rispetto a ieri. I tamponi totali processati a oggi sono 3.999.591, 37.299 più di ieri. I nuovi pazienti “guariti o dimessi” sono 846, per un totale di 160.938.

In Lombardia sono stati registrati 237 nuovi casi di contagio. Il bilancio lombardo continua a essere di gran lunga il peggiore d’Italia e ammonta complessivamente a 89.442 casi di contagio e 16.172 morti. Nella provincia di Milano i nuovi casi di contagio accertati oggi sono stati 37 (ieri 45), di cui 14 a Milano (ieri 12).

Oggi otto regioni non hanno registrato contagi: Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Molise, Sardegna, Sicilia, Umbria e Valle d’Aosta, e altre sei regioni ne hanno registrati meno di dieci ciascuna.

Secondo i dati raccolti dalla Johns Hopkins University, che dall’inizio dell’epidemia tiene conto del totale dei casi positivi e dei morti per coronavirus registrati nel mondo, l’Italia è il terzo paese europeo per numero di contagiati, con 233.836 casi accertati, dietro il Regno Unito e la Spagna, e il secondo per numero di morti (33.601), dietro solo al Regno Unito.

Questi, comunque, sono numeri da prendere con estrema cautela: in Italia, così come in moltissimi altri paesi del mondo, il numero dei casi positivi accertati comprende solo le persone che sono risultate positive al tampone, ma non le centinaia di migliaia di persone che hanno contratto il virus e non hanno mai fatto il test, e che quindi non sono mai rientrate nei conteggi ufficiali. Un discorso simile si deve fare per il numero dei morti, e anche il numero dei guariti e dimessi deve essere preso con le molle (qui c’è la spiegazione lunga sui numeri e sulle necessarie prudenze da avere nell’interpretarli).

Le altre notizie di oggi
Da oggi sono nuovamente consentiti i liberi spostamenti tra regioni italiane, e non soltanto per motivi di lavoro, di salute o di assoluta necessità, come previsto dalle precedenti restrizioni per la pandemia da coronavirus. Alcunieregioni hanno però emesso delle ordinanze che stabiliscono specifici controlli in ingresso.

Chi arriva nella regione Lazio e avrà una temperatura corporea superiore a 37 gradi e mezzo, dovrà effettuare obbligatoriamente il tampone presso le strutture sanitarie regionali. In attesa del risultato del test dovrà rimanere in isolamento domiciliare. I controlli verranno fatti ai confini regionali per chi arriva in auto, visto che per chi arriva in treno o aereo la temperatura è verificata alla partenza. Non sarà possibile rifiutare di sottoporsi al controllo.

Il presidente della Sardegna, Christian Solinas, invece, tra i più critici della riapertura, ha deciso per l’obbligo di registrazione per chi arriva nella regione con un questionario compilabile dal sito della regione o dall’applicazione “Sardegna Sicura”, che traccia anche gli eventuali spostamenti interni. Nell’ordinanza firmata ieri da Solinas, si specifica inoltre che i test «sia per finalità diagnostiche che epidemiologiche, da parte dei passeggeri in arrivo in Sardegna» saranno incentivati «attraverso una campagna di sensibilizzazione alla funzione etica e solidale di prevenzione e salvaguardia della salute pubblica di tale cautela e il riconoscimento di voucher specifici, spendibili sul territorio regionale».

Anche il presidente della Puglia Michele Emiliano ha firmato un’ordinanza che prevede che tutte le persone che arrivano da altre regioni o dall’estero, con mezzi di trasporto pubblici o privati, debbano compilare un modello di auto-segnalazione in cui dovranno dichiarare il luogo di provenienza ed il comune in cui soggiorneranno. Chi arriverà in Puglia dal 3 giugno dovrà inoltre conservare per un periodo di trenta giorni l’elenco dei luoghi visitati e delle persone incontrate durante il suo soggiorno.

Per gli spostamenti con mezzi di trasporto privati non ci sono limitazioni al numero di persone se a viaggiare insieme sono conviventi. In caso diverso, secondo quanto specificato delle Faq dalla presidenza del Consiglio, oltre al guidatore potranno viaggiare in auto, sul sedile posteriore, al massimo due passeggeri, entrambi muniti di mascherina. In moto invece gli spostamenti rimangono obbligatoriamente limitati al solo guidatore, a meno che non si trasporti un convivente.

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, nel giorno della riapertura dei confini regionali, ha detto che l’emergenza «non è ancora finita, il virus circola, ma grazie alle cose che abbiamo fatto in queste settimane, grazie ai comportamenti degli italiani e alle misure del governo e delle regioni, abbiamo un quadro epidemiologico sicuramente migliore». Secondo Speranza bisogna «procedere con cautela e prudenza e le regole che abbiamo imparato in queste settimane dobbiamo continuare a seguirle perché sono la chiave per la battaglia contro la COVID-19. Il virus è ancora molto pericoloso».

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Intanto domani, dopo più di tre mesi, riaprirà il pronto soccorso dell’ospedale di Codogno, il paese in provincia di Lodi che è stato epicentro di uno dei primi focolai di coronavirus in Italia. Il reparto era stato chiuso lo scorso 21 febbraio dopo il ricovero del cosiddetto paziente 1. La struttura è stata riorganizzata tenendo conto delle misure di sicurezza e soprattutto del distanziamento tra i malati. Ieri, in occasione della festa della Repubblica del 2 giugno, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva visitato proprio Codogno per onorare i “caduti del coronavirus”.

Sempre Mattarella oggi ha insignito 57 persone dellonorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica per il loro impegno durante l’emergenza coronavirus. Il Quirinale ha spiegato che le persone scelte fanno parte di un primo gruppo di cittadini, di diversi ruoli, professioni e provenienza geografica, che si sono particolarmente distinti nel servizio alla comunità durante lemergenza. «I riconoscimenti attribuiti ai singoli – si legge nella nota del Quirinale – vogliono simbolicamente rappresentare limpegno corale di tanti nostri concittadini nel nome della solidarietà e dei valori costituzionali».

Tra le persone che hanno ricevuto il titolo di Cavaliere c’è tutto il team dell’ospedale Spallanzani di Roma e del Sacco di Milano, c’è il rider Mahmoud Lufti Ghuniem, che ha regalato alla Croce Rossa di Torino uno stock di mille mascherine acquistate di tasca propria e Maurizio Cecconi, professore di anestesia e cure intensive all’Università Humanitas di Milano, definito dalla rivista dei medici americani uno dei tre eroi mondiali della pandemia, con lo scienziato e consulente della Casa Bianca Anthony Fauci e il medico cinese Li Wenliang.

Secondo gli ultimi dati pubblicati dall’ISTAT, l’Istituto nazionale di statistica, nei primi tre mesi del 2020 l’Italia ha perso oltre 274 mila posti di lavoro a causa delle misure di contenimento intraprese per fermare la pandemia da coronavirus. Allo stesso tempo, il tasso di disoccupazione nel mese di aprile è sceso al minimo dalla crisi economica del 2008: 6,3 per cento. Anche il tasso di disoccupazione giovanile è calato, passando dal 26,5 per cento al 20,3 per cento, il livello più basso degli ultimi 12 anni.

I dati sulla disoccupazione sono piuttosto inaspettati, ma le ragioni del suo calo sono chiare: molte persone si sono scoraggiate a causa della crisi e hanno smesso di cercare lavoro. Il tasso di disoccupazione si misura infatti con un’indagine campionaria con cui ISTAT “conta” quante persone dichiarano di essere attivamente in cerca di lavoro sul totale della popolazione che fa parte della “forza lavoro” (che a sua volta è la somma di disoccupati e occupati).

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Per quanto riguarda la ripresa della libera circolazione fra i paesi europei, il governo austriaco ha deciso oggi di revocare tutte le restrizioni che erano state decise per contenere la diffusione del coronavirus nei confronti dei paesi con cui confina, tranne che per l’Italia. Da domani, 4 giugno, verrà abolito l’obbligo di quarantena per chi entra nel paese da Slovacchia, Slovenia, Repubblica Ceca e Ungheria, dopo che già la settimana scorsa era stato annunciato che dal 15 giugno sarebbero state aperte le frontiere austriache con Svizzera, Germania e Liechtenstein: anche per questi ultimi tre paesi le aperture dei confini sono state anticipate a domani.

Il ministro degli Esteri Alexander Schallenberg ha chiarito oggi durante una conferenza stampa che «per l’Italia, purtroppo, i dati sulla pandemia non consentono ancora un simile passo», ma che la settimana prossima il governo austriaco effettuerà una nuova valutazione su una possibile apertura.

Nelle prime quarantotto ore dalla sua attivazione Immuni, l’applicazione l’app promossa dal ministero della Salute e realizzata dalla società Bending Spoons per aiutare il contenimento dell’epidemia da coronavirus attraverso il “contact tracing”, è stata scaricata da 500mila utenti. Secondo la ministra per l’Innovazione Paola Pisano si tratta di un ottimo segnale: «Si vede che i cittadini ne hanno capito l’importanza e l’utilità» ha dichiarato. Il numero di persone raggiunte è infatti uno dei fattori fondamentali affinché l’applicazione sia efficace. I numeri sembrano particolarmente positivi visto che per ora Immuni non è operativa: una prima sperimentazione partirà lunedì 8 giugno in Abruzzo, Liguria, Marche e Puglia. Non si sa ancora quanto durerà la sperimentazione, ma si parla di una settimana.

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