Motorola ha resuscitato il suo RAZR

La nuova versione del famoso cellulare ha uno schermo pieghevole, per piacere sia ai nostalgici sia a chi 15 anni fa era troppo giovane per averlo

RAZR (Motorola)
RAZR (Motorola)

Quindici anni fa il Motorola RAZR era tra i telefoni cellulari più diffusi al mondo. Si richiudeva su se stesso, “a conchiglia”, e da aperto era il cellulare più sottile mai messo in commercio. In poco tempo il RAZR divenne uno dei più grandi successi commerciali nel campo della telefonia: ne furono venduti 130 milioni. L’arrivo degli iPhone e degli altri smartphone nel 2007 cambiò tutto, però, facendo sembrare obsoleti i cellulari con i tasti e chi li produceva, alcuni dei più grandi marchi al mondo come Motorola, RIM (BlackBerry) e Nokia. Ora, a distanza di qualche anno dalla sua fine, Motorola ha resuscitato il RAZR per un’operazione nostalgia piuttosto ambiziosa – e costosa – che spera faccia aumentare l’interesse negli smartphone con schermi pieghevoli.

Il nuovo RAZR ricorda esteticamente il modello originale di quindici anni fa: ha lo stesso meccanismo a conchiglia, ma invece di rivelare un piccolo schermo e una tastiera, quando viene aperto mostra un grande touchscreen che copre buona parte della superficie interna. Lo schermo è flessibile e si ripiega su se stesso quando lo smartphone viene chiuso per riporlo in tasca. Nella parte esterna c’è un touchscreen, più piccolo, che può essere utilizzato per controllare le notifiche e regolare qualche impostazione del telefono, senza doverlo aprire ogni volta.

Il nuovo RAZR non è il primo smartphone con uno schermo pieghevole a essere messo in vendita, ma finora la promessa di telefoni con schermi flessibili non ha portato i produttori molto lontano ed è stata la causa di alcuni imbarazzi. Alcuni mesi fa, per esempio, Samsung aveva presentato Galaxy Fold, il suo primo cellulare con schermo pieghevole, ma che a differenza del RAZR si apre come un libro. Doveva essere la novità più importante nel settore degli ultimi tempi, ma si è rivelato un mezzo fallimento.

Ancora prima che il Galaxy Fold fosse messo in vendita, alcuni giornalisti che si stavano occupando di recensirlo hanno scoperto che bastava pochissimo per danneggiare lo schermo pieghevole. I granelli di polvere finivano facilmente nel meccanismo di chiusura, rovinando i contatti elettrici del touchscreen e altri componenti. Samsung ha dovuto rinviare a dopo l’estate la messa in vendita del suo telefono, che costa oltre 2mila euro, in attesa di modificare il sistema di chiusura, aggiungendo protezioni per isolarlo meglio ed evitare che polvere e impurità lo possano danneggiare.

Huawei, altro grande produttore di smartphone, ha annunciato da tempo il Mate X, un altro smartphone con schermo pieghevole, che si pensava potesse essere messo in vendita quest’anno. Non è chiaro quando il nuovo telefono sarà nei negozi, al prezzo di oltre 2.300 euro.

A dirla tutta, le cose non sono andate molto meglio per Motorola: inizialmente l’azienda confidava di mettere in vendita il nuovo RAZR durante l’estate, ma ha dovuto rivedere i propri piani a causa di alcuni ritardi. Il suo smartphone pieghevole sarà venduto negli Stati Uniti a partire da gennaio, mentre non sono ancora noti i tempi per la sua messa in vendita in Europa. Sappiamo comunque che costerà almeno 1.500 euro, un prezzo piuttosto alto, soprattutto se confrontato con gli altri smartphone prodotti da Motorola, apprezzati per essere economici.

Motorola esiste da 90 anni, ha portato alcune delle più importanti innovazioni nel settore della telefonia mobile (compreso il primo cellulare portatile al mondo), eppure oggi non è uno dei primi marchi che vengono in mente quando si pensa agli smartphone. L’azienda ha avuto del resto una storia piuttosto travagliata, soprattutto negli anni in cui Apple e poi Google hanno cambiato per sempre la telefonia.

Arrivata tardi nel nascente settore degli smartphone, tra il 2007 e il 2009 Motorola perse circa 4,3 miliardi di dollari, rendendo necessaria una sua ristrutturazione. Nel 2011 fu divisa in due società indipendenti: Motorola Mobility e Motorola Solutions. Motorola Mobility fu venduta a Google nel 2012, quando la società della Silicon Valley pensava di fare concorrenza direttamente ad Apple, producendo propri smartphone con il sistema operativo Android. In pochi anni divenne evidente per Google che fosse meglio sfidare Apple tramite produttori già affermati di smartphone con Android, come Samsung, e nel 2014 Motorola Mobility fu venduta al produttore cinese di computer Lenovo.

Il nuovo RAZR è stato sviluppato e prodotto da Motorola Mobility, che continua a essere una sussidiaria di Lenovo. Grazie a successive riorganizzazioni interne, e a un notevole ridimensionamento, Motorola ha recuperato un proprio spazio nel settore degli smartphone (3 per cento del mercato), producendo modelli che hanno spesso ricevuto recensioni molto positive. Il Moto G7 è considerato da molti uno dei migliori smartphone economici oggi sul mercato, con recensioni estremamente positive anche su Amazon, dove talvolta i modelli meno cari non ricevono lodi a causa delle promesse che non riescono a mantenere.

Il nuovo RAZR costa molto di più di un Moto G7, ma a Motorola interessa mostrare che cosa si possa fare nel nascente settore degli smartphone con schermi pieghevoli. Una volta aperto, lo schermo del RAZR è ampio 6,2 pollici e ha un meccanismo diverso da quello del Galaxy Fold: secondo i progettisti dovrebbe rivelarsi più resistente e affidabile. La sua progettazione e realizzazione ha richiesto due anni di lavoro circa e la produzione di innumerevoli prototipi, con qualche fallimento nel mezzo.

Con le attuali tecnologie, gli schermi pieghevoli sono difficili da trattare: non possono essere completamente ripiegati su loro stessi, come un foglio di carta, altrimenti si spezzerebbero, e sono molto delicati. Il Galaxy Fold, che ha uno schermo pieghevole interno, sfrutta un meccanismo con una cerniera molto ampia, che permette al display di non piegarsi oltre l’angolo di rottura, anche se questo si traduce nell’avere in tasca uno smartphone decisamente voluminoso. Huawei ha scelto di tenere lo schermo pieghevole sulla parte esterna del proprio Mate X, riducendo il rischio di rotture, perché lo schermo non raggiunge mai un angolo troppo piccolo.

Dopo numerosi tentativi e alcuni schermi rotti, i progettisti del nuovo RAZR sono riusciti a trovare un buon compromesso: il telefono chiuso dà l’idea che lo schermo sia ripiegato su se stesso, mentre in realtà all’interno viene mantenuto il giusto spazio per consentirgli di flettersi al massimo possibile. Nella parte centrale, lo schermo è libero di muoversi senza essere attaccato alla cerniera, e questo offre ulteriore spazio per evitare stress che potrebbero danneggiarlo. Motorola dice di avere testato il nuovo schermo in numerose condizioni, ma solo dopo la sua messa in vendita sapremo se gli accorgimenti studiati siano stati sufficienti per evitare il peggio.

Lo schermo esterno del nuovo RAZR ha richiesto meno grattacapi. Ha una dimensione di 2,7 pollici e, com’era per i modelli originali, è per lo più di servizio per vedere le ultime novità, le chiamate in arrivo, i messaggi e per regolare velocemente alcune impostazioni delle applicazioni. Può anche essere utilizzato per scattarsi i selfie con la fotocamera da 16 megapixel, che funziona anche come fotocamera principale quando lo smartphone è aperto.

Difficilmente il nuovo RAZR diventerà un successo planetario come la versione originale uscita 15 anni fa, anche perché molti acquirenti dei giorni nostri erano troppo giovani quando uscì il primo modello per ricordarselo, o non erano proprio nati. Per questo Motorola cercherà di muoversi mettendo insieme sia l’effetto nostalgia sia quello novità, puntando più sul secondo per attirare nuovi clienti.

L’ostacolo più grande potrebbe essere quello del prezzo, considerato che con spese inferiori si possono acquistare gli iPhone di Apple, i Pixel di Google, i Galaxy di maggior pregio di Samsung e i cellulari di Huawei, tutti considerati tra i migliori smartphone in circolazione. Il nuovo RAZR potrebbe tuttavia incentivare la progettazione di smartphone in nuovi formati, che rispondano alla richiesta di schermi più grandi, ma al tempo stesso tascabili.

Nell’ultimo anno, i produttori di smartphone hanno dovuto fare i conti con un rallentamento delle vendite, dovuto alla saturazione del settore in Occidente e a un aumento del ciclo di vita dei dispositivi. Mentre fino a qualche tempo fa un cellulare durava in media un paio di anni, ora viene sostituito molto dopo, complice la mancanza di particolari innovazioni e la possibilità di utilizzare buona parte delle applicazioni anche con modelli ormai un po’ datati.

In attesa dell’arrivo del 5G, che dovrebbe indurre molte persone a cambiare il loro telefono, i produttori di smartphone hanno iniziato a esplorare approcci creativi, come quello degli schermi pieghevoli, per provare a rinvigorire le vendite. I prezzi attuali non sono un grande incentivo (così come i problemi avuti da Samsung e Huawei), ma è opinione piuttosto diffusa che le prossime evoluzioni potrebbero favorire una maggiore domanda per gli smartphone che si chiudono su loro stessi.

Quando nel 2007 fu presentato il primo iPhone, l’allora CEO di Apple, Steve Jobs, spiegò che il futuro dei cellulari sarebbe passato per smartphone senza tasti e senza meccanismi per aprirsi e chiudersi, che con il passare del tempo patiscono l’usura e finiscono per non funzionare più. Se ci guardiamo intorno oggi, possiamo dire che Jobs avesse ragione, anche se non aveva anticipato che sarebbe via via cresciuta la domanda per smartphone con schermi sempre più grandi. La stessa Apple avrebbe faticato non poco ad accettare l’idea di produrre iPhone più grandi, rivedendo la sua famosa posizione secondo cui lo schermo ideale sia quello raggiungibile in ogni suo angolo con il pollice della mano con cui si sta impugnando lo smartphone.

La richiesta di schermi più grandi, soprattutto nei paesi asiatici, porta però con sé una certa contraddizione: le persone vogliono touchscreen più ampi, ma al tempo stesso chiedono che siano messi in telefoni comodi da portare in tasca, poco pesanti e non troppo voluminosi. Trovare il giusto compromesso tra grandezza dello schermo e dimensioni degli smartphone non è semplice, e anche per questo i principali produttori hanno iniziato a fare esperimenti con gli schermi pieghevoli. Il nuovo RAZR sembra essere a oggi il miglior compromesso per avere uno schermo grande da tenere facilmente in tasca. Motorola sta puntando su questo, senza dimenticarsi di chi vorrebbe nuovamente un RAZR in tasca, forse per sentirsi 15 anni più giovane.