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  • Martedì 12 novembre 2019

Il sospetto miliziano dell’ISIS bloccato tra Turchia e Grecia

È un cittadino statunitense che la Turchia ha cercato di espellere attraverso la frontiera con la Grecia, ma il governo greco non l'ha fatto entrare

L'uomo fotografato lunedì al confine tra Turchia e Grecia (DHA via AP)
L'uomo fotografato lunedì al confine tra Turchia e Grecia (DHA via AP)

Un uomo sospettato di essere un miliziano dello Stato Islamico (o ISIS) si trova da lunedì bloccato al confine tra Turchia e Grecia, tra il distretto turco di Edirne e la città greca di Kastanies: né le autorità greche né quelle turche sembrano disposte a far entrare l’uomo nel proprio territorio. Secondo la stampa turca, l’uomo è stato arrestato dall’esercito turco durante l’offensiva militare iniziata il mese scorso in Siria contro i curdi siriani; avrebbe la cittadinanza statunitense e sarebbe di origini giordane.

Dalle informazioni disponibili, sembra che l’uomo fosse arrivato in Siria dalla Turchia, dopo essere passato dalla Grecia. Lunedì la Turchia avrebbe però tentato di farlo uscire dal suo territorio, come sta facendo negli ultimi giorni con diversi detenuti sospettati di essere stati miliziani dell’ISIS. Il problema è nato quando le autorità greche si sono rifiutate di farlo entrare nel loro paese. L’uomo ha quindi passato la notte al confine tra i due stati, in una zona praticamente di nessuno, dopo avere cercato di attirare l’attenzione delle autorità e dei giornalisti al di là della frontiera.

Un portavoce del dipartimento di Stato americano ha detto: «Siamo a conoscenza delle notizie riguardanti la detenzione di un cittadino americano da parte delle autorità turche. Per motivi di privacy non facciamo ulteriori commenti».

BBC scrive che ad oggi l’uomo è bloccato al confine, e le trattative tra Turchia, Grecia e Stati Uniti per la sua estradizione sono ancora in corso. Sempre oggi il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ha commentato la notizia dicendo che «se loro [i militanti dello Stato Islamico] sono bloccati al confine non ci interessa. Continueremo a mandarli via. Che se li prendano oppure no non è un nostro problema». La Turchia vorrebbe rimpatriare circa 2.500 stranieri sospettati di essere affiliati all’ISIS, che da anni sono considerati un grosso problema da molti governi europei. Lunedì il governo turco ha cominciato a espellere alcuni di loro, tra cui un danese, un tedesco, e l’uomo bloccato al confine con la Grecia.

Altre 287 persone sospettate di essere vicine all’ISIS, comprese donne e bambini, sono state catturate durante l’offensiva militare turca iniziata in Siria il mese scorso. L’operazione aveva generato molte preoccupazioni nella comunità internazionale per il rischio che gli attacchi turchi consentissero la fuga di alcuni delle migliaia di miliziani dell’ISIS detenuti nelle carceri curde, cosa effettivamente successa.