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  • Mercoledì 16 ottobre 2019

Com’è andato il quarto dibattito dei Democratici

Non ci sono stati momenti memorabili, ma ha confermato che Elizabeth Warren è diventata la candidata da battere

(Chip Somodevilla/Getty Images)
(Chip Somodevilla/Getty Images)

Nella notte fra martedì e mercoledì si è tenuto a Westerville, Ohio, il quarto dibattito fra i candidati Democratici alle presidenziali del 2020. Le primarie per scegliere l’avversario del presidente Donald Trump inizieranno fra quattro mesi in Iowa, ma già da questa estate i candidati si stanno scontrando su temi come la sanità, il controllo sulle armi, l’impeachment nei confronti di Trump e la politica estera.

Anche ieri sera sono stati fra i temi principali: la principale differenza con lo scorso dibattito, tenuto a settembre, è che nel frattempo la senatrice Elizabeth Warren ha superato l’ex vicepresidente Joe Biden nei sondaggi nazionali, e al momento è la candidata più apprezzata dall’elettorato Democratico. Di conseguenza diversi altri candidati – sul palco ce n’erano 12 – hanno provato ad attaccarla per farsi notare e indebolire la sua posizione, come era accaduto a Biden nei primissimi dibattiti.

Da tempo il futuro del sistema sanitario americano è il tema in assoluto più caro all’elettorato Democratico, e le attenzioni e il tempo dedicato a dibatterne riflette questo dato. Sul tema i candidati Democratici si dividono sostanzialmente in due gruppi: ci sono quelli che in sostanza vorrebbero nazionalizzare l’intero sistema sanitario, che al momento si appoggia quasi interamente su polizze assicurative private, e quelli che vorrebbero estendere le tutele previste dalla riforma sanitaria approvata nel 2012 dall’amministrazione di Barack Obama, che obbliga ogni cittadino americano ad assicurarsi e prevede generosi sussidi per i più poveri.

Nonostante al primo gruppo appartengano sia il senatore socialista Bernie Sanders, sia la senatrice Kamala Harris sia Warren, i candidati più moderati hanno preso di mira soprattutto la candidata in testa ai sondaggi. Biden ha definito la sua proposta di riforma sanitaria «vaga», il sindaco di South Bend Pete Buttigieg ha lasciato intendere che la riforma tradisce una visione paternalista della società, mentre la senatrice Amy Klobuchar ha accusato apertamente Warren di non aver spiegato dove troverà le coperture per la sua riforma: «almeno Bernie è stato onesto e ci ha detto che le tasse aumenteranno; mi spiace Elizabeth, ma tu non l’hai fatto, e credo che gli americani debbano sapere».

Il New York Times ha notato che i ripetuti attacchi hanno messo Warren «sulla difensiva», e che la senatrice non ha risposto sul punto alle accuse preferendo «offrire una sintetica argomentazione opposta, e cioè che solo le sue idee ambiziose riusciranno a stimolare un elettorato deluso e permettere al partito di battere Trump». Warren si è ripresa quando ha parlato dell’impeachment, ribadendo che la procedura «deve andare avanti», cosa che ha messo d’accordo praticamente tutti i candidati sul palco (Warren fu una dei primi leader Democratici ad auspicare una procedura per impeachment).

Non è stata una gran serata per Joe Biden, che raramente è riuscito a farsi notare ed è stato perlopiù ignorato dagli altri candidati, segno che la sua candidatura è diventata più debole rispetto ai mesi scorsi. Nel rispondere alle domande dei moderatori è andato spesso fuori tema e ha commentato in maniera molto evasiva il caso degli affari in Ucraina di suo figlio Hunter, su cui i Repubblicani stanno insistendo da mesi – molto spesso con toni e teorie complottiste – e che sta alla base della procedura di impeachment per Trump.

Per quanto riguarda i candidati di seconda fascia, in molti hanno notato che Buttigieg ha avuto un atteggiamento più aggressivo del solito: a differenza dei dibattiti precedenti ha anche attaccato esplicitamente alcuni avversari, accusando per esempio Warren e l’ex deputato texano Beto O’Rourke di non essere sufficientemente pragmatici. Dopo un ottimo inizio la sua campagna elettorale si è un po’ arenata, e al momento i sondaggi lo danno al quarto posto a grande distanza da Warren, Biden e Sanders. Nelle prossime settimane la sua strategia sarà probabilmente quella di sottrarre a Biden – calato di parecchi punti rispetto all’estate – il voto dei Democratici moderati e spaventati dalle proposte radicali di Warren e Sanders.

Diversi altri candidati con un consenso fra l’uno e il cinque per cento – la senatrice Kamala Harris, l’imprenditore Andrew Yang, il senatore Cory Booker e O’Rourke – non sono riusciti ad approfittare del dibattito per far parlare di sé, e nelle prossime settimane dovranno inventarsi qualcosa per rimanere in corsa. Il prossimo dibattito, che si terrà il 20 novembre in Georgia, sarà probabilmente una delle ultime possibilità per farsi notare prima che le attenzioni si concentrino sulla prima tappa delle primarie in Iowa.