Giuseppe Conte ha ricevuto l’incarico

Ha detto di aver «accettato con riserva» e ha iniziato le consultazioni che si concluderanno domani

Giuseppe Conte ha ricevuto l’incarico di formare un governo dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. In un breve discorso al Quirinale, Conte ha detto di accettare l’incarico con riserva e che avrebbe iniziato già da oggi le consultazioni con i gruppi parlamentari. «Realizzerò un governo all’insegna della novità», ha detto Conte spiegando che entro pochi giorni tornerà dal presidente della Repubblica per sciogliere la riserva e, se i colloqui con le forze politiche avranno avuto successo, per presentare la lista dei ministri.

Le consultazioni del presidente incaricato Conte sono iniziate oggi alle 15.20 e proseguiranno domani. Oggi Conte ha ascoltato i gruppi più piccoli, per ultimo Liberi e Uguali, e domani passerà ai partiti più grandi (la stessa modalità seguita dal presidente della Repubblica).

Se i colloqui avranno successo, la fiducia al nuovo governo potrebbe essere votata già la settimana prossima. Il Movimento 5 Stelle aveva annunciato che avrebbe chiesto ai suoi iscritti di votare sull’accordo tramite la piattaforma Rousseau, ma non sono ancora state annunciate date di un’eventuale consultazione.

Nel suo discorso di questa mattina Conte ha spiegato che, dopo il confronto con i gruppi parlamentari, si dedicherà a elaborare il programma del futuro governo e ha dedicato diversi minuti a indicare quali saranno le linee guida che intende seguire. L’Italia si trova in una congiuntura economica «che presenta alcune difficoltà», ha detto Conte, e per questo il paese ha bisogno di una manovra che «blocchi l’aumento dell’IVA, tuteli i risparmiatori e offra una solida prospettiva di crescita». Ha poi parlato molto di ambiente, di energie rinnovabili e di benessere «equo e sostenibile», della necessità di valorizzare i «beni comuni» e di rimuovere «le diseguaglianze di ogni tipo: sociali, geografiche e di genere».

Il nuovo incarico a Conte è arrivato dopo che Partito Democratico e Movimento 5 Stelle avevano raggiunto un accordo per formare un nuovo governo di coalizione in seguito alla crisi, innescata dal capo della Lega Matteo Salvini, che ha portato alla caduta del primo governo Conte. L’accordo è stato favorito dall’ex segretario del PD Matteo Renzi che, con una svolta totale rispetto alle sue precedenti posizioni, ha spinto il segretario del partito Nicola Zingaretti, che inizialmente aveva parlato di andare al voto anticipato, a iniziare le trattative.

Il Financial Times ha pubblicato oggi un’anticipazione del programma elaborato in questi giorni dai delegati del PD insieme a quelli del Movimento 5 Stelle. Si tratta di nove punti: riforma del trattato di Dublino, blocco dell’aumento dell’IVA previsto per l’inizio dell’anno prossimo, richiesta di maggiore flessibilità all’Unione Europea, riduzione dei contributi pagati dai lavoratori e introduzione del salario minimo, aumento della spesa sociale e della spesa per la scuola, adozione di un “Green new deal” che metta la sostenibilità al centro di tutti gli investimenti pubblici, regole più severe per le grandi società di internet e introduzione di una web tax, incremento dell’autonomia regionale e infine migliori le tutele per i risparmiatori bancari.

Dopo circa una settimana di tensioni e colloqui spesso molto difficili, tra martedì e mercoledì i due partiti hanno raggiunto un accordo. A parte queste anticipazioni, non si conoscono ancora i dettagli del programma che sarà adottato dal nuovo governo, su cui i capigruppo dei due partiti hanno trattato per diversi giorni, né la sua composizione. Il Movimento è riuscito a imporre Conte come presidente del Consiglio, mentre sembra che Luigi Di Maio sarà ridimensionato rispetto agli incarichi che aveva nel precedente governo Conte. Sia Zingaretti che Renzi, invece, non faranno parte del nuovo governo.

Contro l’accordo si è schierato Carlo Calenda, ex ministro e attuale eurodeputato del PD, iscritto al partito poco più di un anno fa e candidato più votato alle ultime elezioni europee nel suo partito, dov’era capolista nel Nord Est. Calenda ha annunciato che in dissenso con l’accordo lascerà il partito e si occuperà di far crescere la sua formazione “Siamo Europei“, un movimento a cui alle scorse europee il PD aveva concesso metà del suo simbolo.