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  • Martedì 2 luglio 2019

È il giorno del Palio di Siena

Il Palio di Siena è una corsa di cavalli e a volte letteralmente una battaglia, che dura da secoli e in cui tutto è permesso

La partenza del Palio del 2 luglio 2016 (Paolo Lo Debole/LaPresse)
La partenza del Palio del 2 luglio 2016 (Paolo Lo Debole/LaPresse)

Il primo Palio di Siena del 2019 si corre questa sera a partire dalle 19 in Piazza del Campo, luogo che ospita la competizione ininterrottamente dal 1632. Il Palio di oggi (trasmesso in diretta su Rai 2) è quello del 2 luglio, organizzato da secoli in occasione della festa cattolica della Visitazione e dedicato alla Madonna di Provenzano. L’altro palio annuale, quello “dell’Assunta”, si tiene invece il 16 agosto.

Nella corsa si affrontano dieci delle diciassette contrade in cui è suddivisa la città di Siena, ed è questo ciò che rende il Palio un evento raro al mondo e per molti aspetti incomprensibile a chi non lo conosce abbastanza. Ciascuna delle diciassette contrade senesi rappresenta una zona circoscritta della città. Ogni contrada ha un’assemblea generale che sceglie i suoi dirigenti, cioè le persone che l’amministrano e la rappresentano pubblicamente. Le contrade come le conosciamo oggi esistono dal 1729 ma le loro origini risalgono all’anno Mille, quando a Siena nacquero le prime piccole associazioni che offrivano servizi ai pellegrini diretti a Roma lungo la via Francigena.

Le contrade si possono paragonare a delle piccole frazioni all’interno della città che non hanno mai smesso di esistere e anzi, conservano tuttora usanze, tradizioni e interessi. La loro lunga storia è fatta anche di rivalità e violenze che da secoli trovano sfogo annuale nel Palio. La “carriera” – l’altro modo in cui viene chiamato – non può essere considerata quindi come una semplice corsa di cavalli: è anche una vera giostra medievale in cui quasi tutto è consentito (anche la corruzione) ed è uno scontro fra contrade, vendicativo e violento.

(LaPresse/Lo Debole)

Al Palio partecipano ogni anno, a turno, dieci delle diciassette contrade esistenti, in modo che nessuna arrivi a saltarne due di fila. In piazza ogni contrada è rappresentata da un fantino e da un cavallo. Quest’ultimo è considerato il vero rappresentante della contrada, dato che può vincere anche da “scosso”, cioè dopo aver disarcionato il fantino, e soprattutto perché non può farsi corrompere. Da circa mezzo secolo, infatti, fare il fantino al Palio è soprattutto una professione e non più un ruolo affidato a un contradaiolo. I fantini sono pagati decine di migliaia di euro dalle contrade, ma non c’è nessun regolamento che vieti loro di riceverne dagli avversari per danneggiare una rivale, nel caso ci siano poche speranze di vittoria, o addirittura per far perdere la propria contrada, a loro rischio e pericolo.

Per una contrada la preparazione del Palio richiede tempo e tanti soldi. Fra i compiti dei dirigenti, la gestione della corsa è uno dei più importanti. Ogni anno ci sono fantini da ingaggiare e strategie da pensare rapidamente in previsione degli avvenimenti. I cavalli vengono infatti assegnati alle contrade in modo casuale. L’assegnazione avviene pochi giorni prima della corsa e ciò comporta che le contrade debbano decidere alla svelta che strategie adottare e quale fantino ingaggiare. Nel caso una contrada si dovesse ritrovare con un cavallo favorito, cercherà di ingaggiare uno dei fantini più bravi, spendendo di più. Probabilmente cercherebbe anche di dare qualcosa ai fantini delle contrade senza possibilità di vittoria (e magari amiche) per ostacolare una rivale; se invece si dovesse ritrovare con un cavallo sfavorito, si adopererebbe in tutti i modi possibili per rovinare il Palio a una contrada rivale. Il rischio di sorprese è quindi elevato per tutti e fa sì che attorno ai fantini ci sia molta diffidenza: spesso questo sfocia in aggressioni ed enormi risse sul tufo al termine della corsa.


Al Palio di stasera partecipano Onda, Selva, Bruco, Torre, Civetta, Aquila, Pantera, Giraffa, Chiocciola, Drago. Fra le contrade presenti ci sono due grandi rivalità in essere: quelle fra Aquila e Pantera e fra Torre e Onda. L’assegnazione con sorteggio dei cavalli è avvenuta sabato scorso in Piazza del Campo, seguita dalla prima delle quattro prove in programma. I cavalli favoriti sono Remorex, vincitore del Palio straordinario corso lo scorso ottobre, della contrada del Drago, Porto Alabe, uno dei cavalli più esperti e penultimo vincitore, della Civetta, e Rocco Nice della Torre, vincitore un anno fa. Una possibile sorpresa potrebbe essere Violenta da Clodia, il cavallo della Chiocciola. Non ci saranno invece cavalli esordienti.

Il fantino con più vittorie in Piazza del Campo questa sera sarà ancora una volta Luigi Bruschelli detto “Trecciolino”. Burschelli ha 50 anni, ha vinto 13 volte ed è considerato uno dei migliori fantini di sempre: è a una vittoria dal record di Andrea Degortes detto “Aceto”, considerato il miglior fantino del Novecento. Oggi “Trecciolino” monterà il cavallo della Pantera, che non è tra i favoriti. Gli altri fantini più vincenti al Palio sono Jonathan Bartoletti detto “Scompiglio” della Chiocciola, cinque volte vincitore come Giovanni Atzeni detto “Tittia” della Giraffa, e Andrea Mari detto “Brio” del Bruco, che conta sei vittorie in carriera.

Alberto Ricceri lascia esausto Piazza del Campo dopo aver vinto il Palio con la Giraffa nel 2004 (Getty Images)

Questa mattina in Piazza del Campo si è tenuta la “provaccia”, chiamata così per il disinteressamento da parte dei contradaioli, che non si presentano in piazza numerosi come nelle altre prove. Dopodichè i fantini sono stati ufficialmente iscritti alla corsa. Nel primo pomeriggio, presso gli oratori delle contrade, è prevista invece la benedizione dei cavalli. Poi partirà il corteo che raggiungerà Piazza del Campo per la “passeggiata storica” nella quale le contrade sono rappresentate da alfieri, tamburini e altri figuranti. Turisti e visitatori avranno tempo fino alle 17.45 per entrare in Piazza del Campo prima che l’ultimo accesso venga chiuso. L’ingresso nel centro della piazza è gratuito mentre i posti nelle tribune montate ai lati della pista sono a pagamento, con le vendite gestite direttamente dalle attività commerciali corrispondenti.

La carica dei Carabinieri (Marco Di Lauro/Getty Images)

Dopo la sbandierata finale dei figuranti in pista, i cavalli faranno il loro ingresso in piazza e si porteranno all’altezza del vicolo della Costarella dei Barbieri per la partenza. A quel punto la persona incaricata di gestire e rendere valida la partenza, il “mossiere” Fabio Magni, annuncerà l’ordine d’ingresso dei cavalli nel canape, tra le due lunghe corde che delimitano la zona di partenza in curva. Per un cavallo l’ordine di ingresso nel canape può aumentare o diminuire le probabilità di vittoria, ed è per questo che il “mossiere” viene prelevato e portato via dalla piazza subito dopo la partenza, per ragioni di sicurezza.

La partenza avviene con un cavallo di rincorsa (il decimo) che posizionato fuori dal canape la decide quando ci entra: a volte questo avviene in pochi minuti, ma può anche durare ore a seconda della situazione tra le contrade rivali. Solitamente il fantino di rincorsa decide di far partire il Palio quando i cavalli di una o più contrade rivali sono mal posizionati, o quando quello di una contrada alleata è in posizione favorevole. Il Palio verrà vinto dal cavallo, con o senza fantino, che per primo completerà tre giri di piazza in senso orario.