La città dei cervi

A Nara, un'antica capitale giapponese, i cervi sono considerati sacri e possono muoversi liberamente, come mostra il progetto fotografico di Yoko Ishii

Nel 2011 la fotografa giapponese Yoko Ishii si imbatté in un gruppo di cervi a un incrocio stradale ed ebbe così l’idea del progetto Beyond the Border, dedicato ai cervi Sika, un tipo di cervo giapponese che girovaga liberamente nella città di Nara, un’antica capitale del paese, e sull’isola di Miyajima.

In Giappone i cervi sono animali poco amati, ma a Nara sono considerati i sacri messaggeri degli dei del tempio shintoista di Kasuga, che si trova in città. Sono anche protetti da una legge secolare: fino al Seicento chi ne uccideva uno veniva punito con la morte, spiega Ishii. Oggi le punizioni non sono così severe, ma uccidere un cervo è comunque proibito: anche se in realtà succede più spesso che siano i turisti a morire, mentre cercano di dare da mangiare agli animali.

A Nara i cervi si aggirano tranquilli nei negozi di souvenir, oltrepassano tornelli e attraversano strisce pedonali, dominando senza alcuna interferenza umana le immagini di Ishii. Ai cervi però basta uscire dai confini della città per rischiare di essere uccisi, perché considerati animali distruttivi che danneggiano la vegetazione e gli allevamenti: con il sostegno del governo, soltanto nel 2017 vennero eliminati 450 mila esemplari. «Attraverso le mie fotografie dei cervi Sika a Nara, immagino cosa succederebbe se la città (o il mondo) fosse abbandonata dagli uomini e i cervi fossero liberi di vagare a loro piacimento».

Il progetto è diventato un libro, Dear Deer, pubblicato da Little More nel 2015 (lo si trova sul sito dell’editore o su Amazon), e lo si potrà vedere anche al Festival di fotografia di Auckland dal 29 maggio al 18 giugno, dovesse capitarvi di trovarvi lì.
Yoko Ishii è nata a Yamaguchi nel 1962 e vive a Kanagawa; Dear Deer è il suo primo libro fotografico; Beyond the Border venne esposto nel 2016 al Nikon Salon, lo spazio espositivo di Nikon a Tokyo, nel 2016. Questo è il suo sito e questa è la sua pagina Facebook.