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  • Mercoledì 13 marzo 2019

Gli studenti del programma Erasmus+ nel Regno Unito saranno garantiti anche in caso di “no deal”

Il Parlamento Europeo ha approvato delle misure d'emergenza per finanziare tutti i progetti iniziati prima del 29 marzo

(Thomas Lohnes/Getty Images)
(Thomas Lohnes/Getty Images)

Il Parlamento Europeo ha approvato mercoledì una serie di misure per garantire i diritti dei cittadini europei nel Regno Unito anche nel caso in cui non si raggiunga un accordo in tempo per il 29 marzo, la data ufficiale di Brexit. Tra le altre cose queste misure – che entreranno in vigore da subito, nell’eventualità di un “no deal” – garantiranno a tutti i partecipanti a un’attività del programma Erasmus+ nel Regno Unito, studenti e professori, la possibilità di portare a termine il loro periodo di studio all’estero. La stessa cosa vale anche per i cittadini britannici che si trovano in Unione Europea per il programma Erasmus+.

La misura fa parte di un pacchetto di emergenza approvato oggi dalla plenaria del Parlamento Europeo in caso di uscita del Regno Unito dall’Unione Europea senza alcun accordo, possibilità improvvisamente diventata molto concreta dopo che ieri il Parlamento britannico ha respinto per la seconda volta l’accordo negoziato dall’Unione Europea e dal governo di Theresa May.

Negli ultimi mesi erano circolati parecchi dubbi riguardo la condizione dei circa 14mila studenti europei che studiano temporaneamente nel Regno Unito e dei 7mila britannici che fanno lo stesso in Europa. Nessuno di loro interromperà gli studi prima del previsto a causa di Brexit: «tutte le attività del programma Erasmus+ che sono iniziate prima del 30 marzo 2019 [la data di inizio di Brexit] saranno finanziate fino alla fine, cioè per un massimo di 12 mesi», aveva spiegato l’ufficio stampa del Parlamento quando le misure erano state proposte dalla Commissione Europea, prima dell’accordo informale di febbraio.

Erasmus+ è il principale programma della Commissione Europea che offre ai giovani opportunità di studio, lavoro e volontariato all’estero: dal 2014 al 2020 è stato finanziato con 14,7 miliardi euro, e coinvolge attualmente decine di migliaia di giovani in tutta Europa.

Stasera il Parlamento britannico voterà una mozione per escludere la possibilità di “no deal”, ovvero l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea senza un accordo, scenario considerato catastrofico da diversi analisti. Se il “no deal” dovesse essere escluso – scenario più probabile – il Parlamento dovrà ritrovarsi ancora giovedì per votare una eventuale proroga dell’Articolo 50 del Trattato di Lisbona, per spostare più avanti la data fissata per Brexit. In ogni caso l’Unione Europea è pronta per ogni possibile scenario.