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  • Martedì 11 dicembre 2018

Un regalo di Natale al giorno: –14

Diciotto libri letti e approvati – oppure fortemente desiderati – dalla redazione del Post

Una donna legge alla Fiera del Libro di Francoforte (JOHANNES EISELE/AFP/Getty Images)
Una donna legge alla Fiera del Libro di Francoforte (JOHANNES EISELE/AFP/Getty Images)

Ci sono quelli che ogni gennaio aprono un documento Excel, su cui annotano diligentemente quale regalo fare ad ogni amico e parente per il Natale successivo.
A ottobre li comprano.

E poi ci sono quelli che il pomeriggio del 24 dicembre, nel panico delle ultime ore, si trovano in un negozio pieno di gente a comprare i soliti calzini. Puntualmente, negli istanti prima di essere travolti da una famiglia con nonni e carrelli al seguito, si maledicono e si promettono: «L’anno prossimo i regali li compro in anticipo, su internet». Puntualmente, si ritrovano il 24 dicembre dell’anno dopo a essere travolti dalla stessa famiglia, che nel frattempo ha un bambino in più.
Visto che i primi sono supereroi e i supereroi se la cavano benissimo da soli, e visto che quelli della seconda categoria – gli umani, insomma – sono la grande maggioranza, il Post ha pensato a un piano di compromesso per cercare di salvarli.
Un regalo di Natale al giorno: per un mese, fino al 24 dicembre, vi suggeriamo un oggetto che si possa acquistare facilmente online e senza aspettare troppo. Uno solo al giorno, per non impegnarvi troppo: se può funzionare per qualcuno che conoscete, cliccate, comprate, e risolto. Se no, riproviamo il giorno dopo: non chiuderà la pratica-regali, ma speriamo di aiutarvi a smaltirne una parte. E se nel frattempo imbarchiamo qualcuno della mozione Flanagin, anche meglio.

Nei due periodi dell’anno in cui si pensa che le persone abbiano più tempo per leggere o voglia di farlo – le vacanze di Natale e l’estate – vengono pubblicate molte liste di consigli di lettura. Non è sempre semplice trovare un criterio sensato per costruire queste liste, perché sono destinate a un gruppo eterogeneo di persone: sia a quelle che leggono tanto e sono aggiornate sulle nuove uscite, sia a quelle che leggono poco e non sanno da che parte cominciare, sia a quelle che non leggono per niente, e cercano un’idea per un regalo apprezzato.

Per non complicare le cose, in redazione ci siamo dati due regole/due regole e mezzo per compilare questa lista:
1) Consigliamo un solo libro, che ci è piaciuto o ci incuriosisce.
2) Ognuno presenta il libro che ha scelto in poche righe, un paragrafo al massimo. Una redattrice ha infranto tutte le regole, ma aveva un permesso speciale.

Ludovica Lugli
L’incredibile viaggio delle piante di Stefano Mancuso

Alle Seychelles cresce una pianta straordinaria che si chiama Lodoicea maldivica: i suoi semi sono i più pesanti del mondo (arrivano a 17 chili) e sembrano un bel culo femminile. Ma soprattutto è una pianta che si prende cura dei suoi figli. Non aggiungo altro per non spoilerarvi l’ultimo libro di Mancuso, direttore del Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale: leggetelo per scoprire che le cose verdi attorno a noi fanno cose incredibili che non immagineremmo mai. (144 pagine – 15 euro)


Pietro Cabrio

La vita è un pallone rotondo di Vladimir Dimitrijevic

Dimitrijevic è stato uno scrittore ed editore serbo famoso soprattutto per aver ottenuto clandestinamente e poi pubblicato in Europa Vita e destino del dissidente russo Vasilij Grossman. È stato anche un grande appassionato di calcio, essendo cresciuto a Belgrado nell’epoca d’oro del calcio danubiano. La vita è un pallone rotondo è un prezioso libriccino di un centinaio di pagine in cui Dimitrijevic riassume la sua vasta conoscenza calcistica con aneddoti, vicende biografiche e riflessioni che spalancano la curiosità di qualsiasi appassionato. (146 pagine – 10 euro)


Arianna Cavallo

Slices of life. 52 recipes from 31 perfect strangers di Elia Romanelli, Piero Vereni, Ottavia Castellina

Slices of Life
è insieme un ricettario, un libro di fotografia, una collezione di storie, un volumetto dalle aspirazioni antropologiche e un affresco indiretto della Londra contemporanea. Nasce dall’idea di due antropologi, Elia Romanelli e Piero Vereni, e una fotografa, Ottavia Castellina, che hanno raccolto 52 ricette consigliate da 31 perfetti sconosciuti, incontrati per caso o contattati via mail attraverso club e associazioni. Sono accompagnate dalla loro storia personale, da un ritratto a casa attorno agli oggetti che più li rappresentano e dalla ricetta scritta a mano, battuta a macchina, disegnata, inviata via mail. Non ci sono cuochi professionisti e alcuni piatti sono molto semplici, come l’insalata di pollo, la panzanella e la ricetta punk su come cuocere il tacchino. Altre sono elaborate come il curry al pesce cingalese, la moussaka e l’oca al sidro. Le ricette sono trascritte in un fascicoletto a parte che potete portarvi dietro e consultare mentre cucinate banane fritte, pasticcio di pesce o l’insalata per Natale consigliata dalla signora fulminata in copertina: il modo migliore per assaporare la storia di qualcuno che non avete mai incontrato.

Luca Sofri
M. Il figlio del secolo di Antonio Scurati

Il problema principale è che è un libro di 850 pagine e quindi non è facile trovare qualcuno con cui parlarne, quando lo avete finito: malgrado le classifiche di vendita suggeriscano diversamente. Comunque, ci sono un sacco di cose da dirne, e aspetti convincenti e altri meno, ma è un formidabile libro di storia e geografia – con tanta Italia dei fatti e dei posti – di quelli che vi fanno pensare continuamente a quante poche cose sapevate rispetto a quelle che c’erano da sapere. E se qualcuno ci ha trovato qualche errore di ricostruzione, la notizia è piuttosto l’infinità di episodi, storie, ricostruzioni fedeli che l’autore ha ricercato, messo in ordine e raccontato fedelmente. Sono belli, i libri che dopo sai delle cose che prima no. (848 pagine – 20 euro)

Mario Macchioni
Cronistoria di un pensiero infame di Edoardo Albinati

È un libretto agile e scorrevolissimo in cui Albinati spiega come sia nata la sua dichiarazione sull’Aquarius della scorsa estate, quando disse di essere arrivato a desiderare la morte di una delle persone sulla nave così che il mondo attorno – noi – si svegliasse dal torpore e si rendesse conto di quello che stava succedendo. (109 pagine – 10 euro)


Gabriele Gargantini

Il libro degli esseri a malapena immaginabili di Caspar Henderson

Per qualche strano giro di cose, l’avevo letto in inglese un po’ di anni fa. Ora è uscito in italiano. È un bestiario, come quelli medievali con draghi e unicorni. Solo che è uscito nel Ventunesimo secolo e gli animali di cui parla sono tutti veri ed esistenti. Tranne uno, che si è estinto e non c’è più. Ci sono mitologia e letteratura, ma soprattutto scienza. È pieno di dati, aneddoti e fatterelli che ti restano in mente, è molto bello il capitolo sugli umani. Se volete farvi venir voglia, leggete i titoli dei capitoli. (543 pagine – 29 euro)
[Poi ho scritto un pezzo di un libro di ciclismo. Le persone a cui l’ho dato che non amano il ciclismo ne hanno detto: «Bel titolo, bella copertina». Secondo me anche dentro non è male]

Davide Maria De Luca
Lo schianto di Adam Tooze

Se non è il libro più importante che sia stato scritto sulla grande crisi, poco ci manca. Adam Tooze, tra i più apprezzati storici dell’economia, ha realizzato dopo anni di lavoro una storia completa, avvincente, dettagliata e comprensibile della grande recessione iniziata nel 2008. Il racconto inizia con l’intrico finanziario che conduse al fallimento di Lehman Brothers, prosegue raccontando come la crisi bancaria si riversò sul resto dell’economia e arriva fino alla lunga crisi dell’Unione Europea, con la crisi greca, i timori per l’Italia, l’intervento di Mario Draghi. Lo schianto è il libro da leggere sia per coloro a cui serve solo un ripasso della storia degli ultimi dieci anni, sia per chi non la conosce, ma è curioso di sapere tutto ciò che è essenziale sapere su questo fondamentale momento storico. (766 pagine – 32 euro)

Francesco Costa
Entryways of Milan – Ingressi di Milano di Karl Kolbitz, Fabrizio Ballabio, Daniel Sherer, Lisa Hockemeyer, Matthew, Legnani, Delfino Sisto Billings, Paola Pansini

Un libro con le figure, anzi, un coffee-table-book, come dicono quelli che ne sanno. Si dice che Milano sia una città bellissima ma con una bellezza nascosta, da scoprire, meno sfacciata di quella di Roma o Venezia. È una banalità ed è vero, anche se negli ultimi dieci anni molti pezzi di Milano si sono arricchiti di bellezze ben più esposte e visibili (e infatti da qualche anno Milano attira più turisti di qualsiasi altra città italiana, Roma compresa). Resta però che gli androni e gli ingressi di molti palazzi di Milano siano davvero bellissimi, anche quelli di palazzi non particolarmente chic in quartieri non particolarmente chic. Questo libro ne mostra molti. Da regalare a chi si è appena trasferito a Milano o sta per farlo, magari temendo una vita tra brutti palazzoni. Palazzoni sì, brutti no. (384 pagine – 43 euro)

Gianni Barlassina
Il Fabbricone di Giovanni Testori

Se avete letto abbastanza cose su come sarà Milano tra vent’anni e come è adesso, forse vi è venuta voglia di sapere un po’ meglio Milano com’era: non solo prima di tutte queste novità, ma prima ancora di quello che c’era prima, di queste novità. Il Fabbricone è un palazzo della periferia di Milano negli anni Cinquanta, abitato da gente tutta diversa e tutta uguale, in mezzo a una città che cambia e un paese che cambia. Il libro racconta le loro storie, i loro pensieri e le loro vite, nel modo in cui è bravo a farlo Testori, dando a ogni personaggio la sua voce giusta. Se non avete ben presente, magari avete visto Rocco e i suoi fratelli, ispirato a uno dei suoi racconti. (141 pagine – 7 euro)

Emanuele Menietti
Diario di un’apprendista astronauta di Samantha Cristoforetti

Se volete sapere tutto, ma proprio tutto, su come si diventa astronauti, come funziona il lungo addestramento per andare nello Spazio, le cose entusiasmanti e gli inconvenienti che comporta, le emozioni di essere lanciati in orbita in punta a un gigantesco razzo, e meravigliarvi dell’umanità varia e pittoresca intorno alle missioni spaziali, questo libro fa per voi. Leggendolo, farete del bene a voi stessi e agli altri: tutti i proventi del libro sono devoluti a UNICEF Italia. (538 pagine – 19 euro)

Stefano Vizio
Il fiume della coscienza di Oliver Sacks

Se non si può regalare a una persona un libro che si è letto e del quale si può offrire una raccomandazione personale, e nemmeno un libro che non si è letto ma che ha una storia buffa che vi ha fatti subito pensare a lei, allora è un problema. Il rischio di «ho letto che è bello», «ah», è dietro l’angolo. A quel punto regalate un libro bello esteticamente: questo lo è, bellissimo anzi, e senza essere costoso come sono di solito i libri bellissimi. Dentro ci sono gli ultimi saggi che ha scritto il neurologo Oliver Sacks prima di morire, alcuni brillantissimi come le sue cose migliori, altri più dimenticabili, ma comunque perfetti per quel vostro amico che potrebbe emozionarsi scoprendo che c’è una medusa un po’ intelligente, o che potrebbe appassionarsi alla questione irrisolta di come faccia la nostra mente a mettere in fila i pensieri in un flusso di coscienza. Ma voi non ditegli questo, se non volete un «ah». Chiedetegli «non è bellissimo esteticamente?». (213 pagine – 16 euro)

Francesca Capitelli
Uno scià alla corte d’Europa di Kader Abdolah

È la storia di uno scià di Persia che si avventura per la prima volta in Europa sulla fine dell’Ottocento. Non va da solo: con lui ci sono uno stuolo di principi, funzionari, mogli e imam bacchettoni. La storia è raccontata da un professore di orientalistica dell’Università di Amsterdam, Seyed Jamal, che ricostruisce il viaggio dai diari dello scià e lo segue in giro per il continente. Lo segue mentre da Teheran viaggia in carrozza verso la Russia e prende il suo primo treno, mentre incontra il padre di Stalin e un Tolstoj mezzo ubriaco, mentre prova per la prima volta l’aspirina della Bayer. Jamal segue anche una moglie dello scià, la principessa Banu, che intraprende il viaggio di nascosto rinchiusa in un baule e fa tutte le cose che una principessa persiana non avrebbe il permesso di fare. È soprattutto per lei che vale la pena di leggere e regalare questo libro: inoltre, come tutte le edizioni Iperborea, anche questa è bellissima. (506 pagine – 17 euro)

Alessia Mutti
L’educazione di Tara Westover

Da leggere o regalare mettendo in conto che è molto coinvolgente, ma non è un libro leggero: è pieno di episodi di violenze fisiche e psicologiche che ne rendono la lettura a tratti angosciante. È stato uno dei libri di cui si è parlato di più quest’anno, e potete presentarlo così alla persona a cui volete regalarlo. Soprattutto, però, racconta una storia incredibile: quella di una ragazza (la scrittrice) nata nel 1986 e cresciuta in una numerosa famiglia mormona dell’Idaho, con un fratello violento e un padre fanatico e estremista, che non permetteva né a lei né ai fratelli di andare a scuola, ma nemmeno all’ospedale (ci si poteva curare solo con gli unguenti e le erbe della madre), e preparava la famiglia alla fine del mondo costringendola a fare scorte di viveri o a lavorare con lui in discarica. È un libro pieno di episodi incredibili, proprio nel senso che è difficile leggerli e immaginarli reali, mescolati a teneri ricordi d’infanzia e senso di appartenenza. Alla fine Westover è riuscita a studiare e ad emanciparsi dalla sua famiglia, fino a studiare a Cambridge, dove ha preso un dottorato in storia. E ci è arrivata nonostante gli anni di vita isolata, i rapporti abusivi e l’indulgenza nei confronti di chi li aveva messi in pratica (il libro è la storia della sua emancipazione). Se vi incuriosiscono le storie personali, o i memoir, come si dice, vale la pena. Ma anche se siete tra quelli che fanno fatica ad arrivare alla fine di un libro e avete voglia di leggerne uno immersivo: questo è difficile lasciarlo a metà. (380 pagine – 15 euro)

Valentina Lovato
Pinocchio prima di Pinocchio di Alessandro Sanna

Metto le mani avanti. In Pinocchio prima di Pinocchio non ci sono il burattino come lo conosciamo, né mastro Geppetto, anzi: non ci sono proprio esseri umani. Ed è bizzarro perché nelle sue avventure tradizionali Pinocchio è alla costante rincorsa dell’uomo, o della sua idea di uomo.
Questa invece è una corsa in tondo, un moto che non tende alla conquista di qualcosa (la trasformazione in essere umano), ma che si srotola sotto ai piedi del rametto-burattino per tornare al punto di partenza seguendo solo le non-regole dell’avventura e dell’imprevisto.
L’altra cosa da dire è che in questo libro non ci sono parole, ma è una raccolta di bellissimi acquerelli. (64 pagine – 15 euro)

Luca Misculin
Footnotes in Gaza di Joe Sacco

Raramente un libro può essere descritto in così tanti modi. Un saggio storico sulla crisi di Suez e i massacri nella Striscia di Gaza. Un graphic novel in cui ogni vignetta sembra un quadro, tanto è accurata. Un manuale di giornalismo. Una riflessiva autobiografia sul senso di fare bene il proprio lavoro. È del 2009, ma quasi non è invecchiato. Male che vada, potete usarlo come minaccioso coffee table: pesa più o meno 16 chili.
(432 pagine – 19 euro con la copertina rigida, 28 euro con la copertina flessibile)

Giulia Balducci
Qui di Richard McGuire
Qui è un graphic novel, anche se è difficile definirlo e spiegare efficacemente come è fatto: è ambientato in una sola stanza, la sala di un appartamento, in cui vediamo – anche nella stessa tavola – scene che si svolgono in anni diversi, avanti e indietro nel tempo, anche nel futuro. Vediamo feste, litigi, pomeriggi pigri, amori, nascite, morti, momenti importantissimi e insignificanti. È un libro che parla dello scorrere del tempo e delle storie che si accumulano in un posto. È un bellissimo regalo da fare a un coinquilino a cui volete molto bene, nel momento in cui le vostre strade si dividono. È ancora più bello regalarlo alla persona con cui andrete a vivere o con cui vivete da poco, per dire che la vostra casa ha tantissime storie, certo, ma aspetta le vostre. (304 pagine – 21 euro)

Giulia Siviero
Aprile di Jérémie Lefebvre
Dio è violent di Luisa Muraro
In (quasi) tutte le analisi sulla rivolta dei gilet gialli e anche nelle parole delle istituzioni, le rivendicazioni (comprensibili) vengono separate dalla violenza (da condannare). Ma è un’operazione conformista e in qualche modo “metafisica” che non riesco né a comprendere né a fare con immediatezza. Due libri, dunque, in (mio?) aiuto. Il primo si intitola Aprile, è un romanzo, in copertina ci sta la Tour Eiffel rovesciata: l’autore, Jérémie Lefebvre, immagina appunto che un’insurrezione giacobina rovesci il sistema francese, deportando le élite nelle banlieue e aprendo il centro città alle persone più povere, che superando argini e muri si sostituiscono alle classi abbienti (e dirigenti).
Nell’inversione, non è chiaro dove stiano i buoni e dove i cattivi: il nuovo ordine appare disumano, ma rende immediatamente evidente la disumanità dell’ordine precedente.
Il secondo libro è un pamphlet scritto da una filosofa femminista, Luisa Muraro, e si intitola Dio è violent.
Come è possibile far tremare un ordine senza un radicale conflitto? Com’è possibile pretendere la normalizzazione del dissenso senza negare, di fatto, le ragioni e le pulsioni di quel dissenso? Com’è possibile infine, soprattutto in alcuni momenti storici, invocare il contratto sociale come qualche cosa di mitico? Si ripete sempre, come in una specie di comandamento, che l’ordinamento democratico escluda e neutralizzi la violenza e che il moderno contratto sociale si basi sulla cessione della violenza e della forza dei singoli al monopolio statale in nome di una vittoria del diritto sull’abuso e di una pacifica convivenza. Ma tutto questo non ha forse portato alla banalizzazione della retorica della non violenza e alla condanna (a volte strumentale) del conflitto quando si presenta, come se nascesse improvviso e imprevisto? E soprattutto: l’ordine del discorso democratico dice la realtà spesso violenta e quotidiana delle cose? Aprile mostra in modo distopico e spaesante l’origine di queste domande, Dio è violent invita a ripensare il problema della violenza «per sollevarlo pubblicamente con la radicalità che oggi si impone». E lo fa lavorando sulla posizione asimmetrica delle donne nel contratto sociale moderno.
Tocca infatti a loro per due principali motivi: perché del tradimento del contratto sociale hanno un’esperienza storica diretta (essendo state nel contratto sociale contemporaneamente incluse con false promesse ma anche escluse) e perché hanno una frequentazione intima con la violenza sessuale, quella che in vari gradi le colpisce per il semplice fatto di essere donne.
Ogni essere umano, spiega la filosofa, ha dentro di sé una forza che non deve essere lasciata andare in modo indiscriminato e nemmeno cancellata. Ma usata tutta intera, senza arretrare di fronte al fatto che il confine fra forza e violenza è incerto, non prevedibile.
La proposta di Muraro consiste nell’invito a non rinunciare alla propria forza di fronte all’uso violento del potere, e anzi ad usarla tutta intera, senza arretrare e sapendo che va dosata: «quanto basta per combattere senza odiare, quanto serve per disfare senza distruggere»: q.b., come il sale nelle ricette. (144 pagine – 14 euro il primo e 75 pagine – 5 euro il secondo)

Bonus
Francesco Costa qui sopra ha consigliato un libro bello da guardare, ma ne ha tradotto uno bello da leggere. Lo ha scritto l’ex vicepresidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e racconta un anno del suo lavoro alla Casa Bianca, il 2015. Per Biden fu un anno particolarmente duro a causa della malattia e la morte di suo figlio Beau, per un tumore al cervello. È un libro molto commovente, anche perché Biden nella sua vita aveva già dovuto attraversare lutti molto gravi: nel 1972 sua moglie e sua figlia morirono in un incidente stradale. Si parla di lutto, insomma, in un modo che aiuta; e le storie personali di Biden si intrecciano con quelle della politica americana e internazionale, viste da una posizione molto privilegiata, e con la decisione di Biden sulla sua candidatura mancata alle elezioni presidenziali del 2016. Qui potete leggere un estratto dal primo capitolo; il titolo del libro è Papà, fammi una promessa. (272 pagine – 16 euro)

Se questi libri non vi ispirano, qui ci sono quelli che avevamo consigliato l’estate scorsa, mentre se non vi piacciono i libri potete trovare altre idee per regali di Natale qui. Oppure potete dare un’occhiata a queste liste:

– Regali che costano meno di 20 euro (con l’integrazione di questa seconda lista di regali molto economici)
– Regali tra i 20 e i 60 euro
– Regali tra i 60 e i 100 euro
– Regali di Natale per bambini

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Disclaimer: su alcuni dei siti linkati negli articoli della sezione Consumismi il Post ha un’affiliazione e ottiene una piccola quota dei ricavi, senza variazioni dei prezzi. Ma potete anche cercare le stesse cose su Google.