Le cose da sapere sullo sciopero degli aerei di oggi

Riguarda i controllori di volo, e potrebbe causare la cancellazione di più di 700 voli in tutta Italia

ANSA
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Sono in programma per oggi, martedì 8 maggio, diversi scioperi dei controllori di volo di Enav (Ente nazionale di assistenza al volo), la società che gestisce il traffico aereo italiano. Repubblica scrive che verranno cancellati più di 700 voli.

Gli orari degli scioperi

Un primo sciopero dei controllori dura dalle 10 alle 18, ed è stato indetto dai sindacati Filt-Cgil, Uil Trasporti e Unica; un secondo dura dalle 13 alle 17, ed è stato indetto da Fit-Cisl e Ugl-Ta. Dalle 10 alle 18 sciopereranno anche le imprese di handling (le società che gestiscono i bagagli negli aeroporti).

Altri scioperi locali sono previsti all’aeroporto di Roma Fiumicino (dalle 10 alle 18), e in altri otto aeroporti e centri di controllo (le “sale radar” che controllano il traffico nello spazio aereo), secondo orari che potete controllare qui: sono coinvolti gli aeroporti di Palermo, Lamezia Terme, Roma Ciampino, Catania, Cagliari, e i centri di controllo d’area di Padova, Milano, Brindisi.

I voli garantiti e gli orari di garanzia

Enac ha ricordato che per legge ci sono delle fasce orarie protette in cui i voli vanno garantiti: dalle 7 alle 10 e dalle 18 alle 21. Qui potete controllare tutti i voli garantiti.

Le indicazioni delle compagnie aeree e i voli cancellati

Alitalia ha comunicato di avere attivato un “piano straordinario”, «riprenotando sui primi voli disponibili il maggior numero possibile di viaggiatori coinvolti nelle cancellazioni», e ha pubblicato la lista dei voli cancellatiadnkronos scrive che chi aveva in programma un volo con Ryanair o Easyjet potrà chiedere il rimborso o riprenotare gratuitamente.

Le ragioni dello sciopero

I sindacati hanno pubblicato un comunicato congiunto in cui vengono chiariti i motivi dello sciopero. Le sigle sostengono che Enav abbia in programma investimenti che andranno a beneficio degli investitori e a scapito dei lavoratori; contestano la gestione del piano industriale (che «sta destabilizzando il personale operativo che nelle
intenzioni dell’azienda dovrà subirlo») e quello che per i sindacati è un continuo rinvio delle discussioni sul contratto collettivo.

Il traffico sta salendo oltre le previsioni e non sappiamo come fronteggiarlo,
le innovazioni tecnologiche prodotte stanno creando disagio e tra qualche
giorno ne arriveranno altre, le transazioni concordate con il personale oggetto del progetto basso traffico vengono sconfessate dal nuovo Piano Industriale,
le interpretazioni contrattuali non concordate (ferie, part time, relief ecc.)
minano la stabilità dei rapporti