Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, preso atto del fallimento delle nuove consultazioni di oggi, ha spiegato poco dopo le 18.30 che il governo dimissionario presieduto da Paolo Gentiloni ha esaurito il suo corso, anche perché era espressione di un’altra legislatura e di un’altra maggioranza politica, peraltro sconfitta alle elezioni del 4 marzo. Sulla base di questo, sulla base della necessità per l’Italia di avere un governo nella pienezza dei suoi poteri, e dell’assenza di alternative politiche per il fallimento di tutte le opzioni di alleanze possibili, Mattarella ha proposto ai partiti un compromesso creativo ma che potrebbe sbloccare la situazione.
Mattarella ha lasciato intendere che darà l’incarico di formare un governo “politicamente neutrale, di garanzia” a una personalità che si impegni, insieme ai suoi ministri, di non candidarsi alle future elezioni. Questo governo “neutrale” si presenterà poi in Parlamento per chiedere la fiducia. Se la maggioranza dei parlamentari dovesse votare la fiducia, questo governo resterà in carica nella pienezza dei suoi poteri al massimo fino alla fine dell’anno, così da portare il paese al voto nei primi mesi del 2019; ma Mattarella ha aggiunto anche che il governo “neutrale” si dimetterebbe prima di dicembre qualora i partiti – che di nuovo oggi hanno chiesto altro tempo per trattare – dovessero trovare un accordo per formare una maggioranza politica. Altrimenti il governo “neutrale” resterebbe in carica come dimissionario fino alle elezioni, che potrebbero tenersi in estate o in autunno: ma sarebbe comunque un governo dimissionario “neutrale”, ha detto Mattarella, facendo intendere che sarà politicamente più legittimo del governo dimissionario di Gentiloni, espressione della legislatura precedente.
Mattarella ha aggiunto che, qualora il Parlamento non votasse la fiducia al governo “neutrale”, sarebbe la prima volta nella storia della Repubblica che una legislatura finisce senza di fatto avviare i suoi lavori, e ha espresso preoccupazione per la possibilità di votare in estate o in autunno per via di alcune scadenze molto importanti che attendono l’Italia: servirà una manovra finanziaria per evitare un aumento automatico dell’IVA, per esempio, e bisognerà approvare a fine anno la legge di stabilità. Anche per questo Mattarella ha invitato i partiti, soprattutto quelli con la più ampia rappresentanza in Parlamento, a essere «responsabili».
Il capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio si è subito dichiarato contrario all’ipotesi di un governo neutrale, chiedendo nuove elezioni per luglio.
Nessuna fiducia a un governo “neutrale”, sinonimo di governo tecnico. Si vada al voto a luglio!
— Luigi Di Maio (@luigidimaio) May 7, 2018
Neanche il leader della Lega Matteo Salvini è sembrato favorevole alla proposta di Mattarella: «È fondamentale che il voto degli italiani sia rispettato. Quindi o un governo del centrodestra, oppure elezioni il prima possibile, per la prima volta in estate. Non c’è tempo da perdere, non esistono governi tecnici alla Monti». Ha poi aggiunto: «Contiamo che Berlusconi mantenga la parola data e abbia la nostra stessa coerenza poi gli italiani ci daranno la maggioranza assoluta e cambieremo l’Italia da soli».
#Mattarella vuole un “governo neutrale”?
Per carità, serve un governo coraggioso, determinato e libero, che difenda in Europa il principio PRIMA GLI ITALIANI, che difenda lavoro e confini, altro che governino per tirare a campare.
Per me, o si cambia o si vota!
Conto su di voi.— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) May 7, 2018
Forza Italia invece sembra meno favorevole al voto in estate, come si legge in una nota della vicecapogruppo Maria Stella Gelmini: «Abbiamo ascoltato con attenzione e rispetto le parole del presidente Mattarella. Fi è rispettosa del voto degli italiani e si riconosce nel centrodestra unito: valuterà all’interno della coalizione le posizioni da assumere. Siamo pronti come sempre al voto in ogni momento ma riteniamo che il voto in estate non sia adatto per garantire la partecipazione, come sottolineato anche da Mattarella».
Il segretario reggente del PD Maurizio Martina ha detto invece che il PD condivide il richiamo alla responsabilità di Mattarella e ha assicurato il sostegno del partito alla proposta del presidente della Repubblica
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La giornata si è conclusa con il presidente della Repubblica Sergio Mattarealla che ha annunciato la nascita di un "governo neutrale". Questo governo sarà nominato da Mattarella e i suoi componenti, ha detto, non dovranno candidarsi alle prossime elezioni.
Se il governo riceverà la fiducia, ha detto Mattarella, rimarrà in carica fino a dicembre, in modo da approvare la legge di stabilità. Se invece dovesse essere bocciato, porterà il paese alle elezioni anticipate.
Sembra però difficile che questo governo possa ricevere la fiducia, visto che sia il Movimento 5 Stelle che la Lega hanno escluso la possibilità di votare un governo non politico. Il voto anticipato, quindi, non è ancora stato escluso, ma sembra ora molto improbabile che possa verificarsi nel pieno dell'estate.
Mattarella chiede alle forze politiche di essere responsabili e votare la fiducia al nuovo "governo neutrale". Se non lo faranno, il governo neutrale sarà costretto a portare il paese a elezioni nel mezzo dell'estate o dopo dicembre.
Mattarella dice che sarebbe rischioso votare in estate perché si rischierebbe di non riuscire a scongiurare l'aumento automatico dell'IVA.
Mattarella dice che il governo neutrale si dimetterà nel caso della nascita di un governo politico. Questo governo neutrale, in caso contrario durerebbe fino a dicembre, in modo da approvare la legge di stabilità.
Mattarella: «Può essere utile che i partiti si prendano ancora del tempo. Ma nel frattempo, in mancanza di accordi, che i partiti consentano che nasca un governo neutrale».
Mattarella: «È doveroso dare vita a un nuovo governo senza attendere oltre».
Mattarella: «In ogni caso il governo presieduto da Paolo Gentiloni ha esaurito la sua funzione e non può ulteriormente essere prorogato».
Mattarella ha escluso che si possa fare un governo di minoranza, cioè un governo del solo centrodestra.
Mattarella ha elencato tutti gli accordi tentati e non riusciti tra le forze politiche. Mattarella ha ricordato che gli ostacoli alla formazione del governo sono stati ribaditi ancora oggi.
È terminato l'incontro con la presidente del Senato: ora Mattarella o un suo portavoce dovrebbe rivolgersi ai giornalisti.
Il presidente della Camera Roberto Fico ha terminato il suo incontro con il presidente della Repubblica. Ora è il turno della presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati.
È terminato l'incontro con il Gruppo misto alla Camera. Ora mancano gli incontri del presidente della Repubblica coi presidenti di Camera e Senato.
Secondo i calcoli di YouTrend, per ottenere la maggioranza alle prossime elezioni sarà necessario oltrepassare la soglia del 40 per cento e avvicinarsi al 42 per cento. Il centrodestra, quindi, dovrebbe crescere di circa 5 punti, il Movimento 5 Stelle di quasi dieci.
Nel frattempo il Quirinale ha discretamente smentito Giorgetti, il consigliere di Salvini che aveva detto che l'incontro con Di Maio avvenuto oggi pomeriggio era stato sollecitato dal presidente della Repubblica.
Sia Matteo Salvini che Luigi Di Maio oggi hanno già gettato le basi per quello che ritengono sarà il prossimo scontro in occasione del voto anticipato. Di Maio ha parlato di un "ballottaggio" tra Movimento 5 Stelle e Lega, mentre Salvini ha detto che sarà un referendum "o di qua o di là".
Oramai sembra abbastanza importante cominciare a ragionare sui possibili scenari per il dopo voto. Con l'attuale legge elettorale per avere la maggioranza serve raggiungere la soglia "40/70", cioè 40 per cento del voto proporzionale e almeno 70 per cento dei collegi.
Sulla data delle prossime eventuali elezioni ci sono pareri contrastanti, comunque.
È arrivata al Quirinale la delegazione del Gruppo per le autonomie.
Sono ricominciate le consultazioni e la delegazione di Liberi e Uguali è appena arrivata al Quirinale.
Facciamo un veloce sunto su cosa serve per andare a votare:
1. Il presidente della Repubblica scioglie le camere.
2. Il Consiglio dei ministri fissa la data delle elezioni.
3. La data deve essere entro 70 giorni dalle elezioni, ma non prima di 40.
4. I regolamenti per il voto all'estero stabiliscono che bisogna attendere almeno 60 giorni.
5. La finestra di tempo quindi è molto ridotta: tra il 60° e il 70° giorno dopo lo scioglimento delle Camere.
Se davvero la data dell'8 luglio è stata suggerita dal presidente della Repubblica, significa che entro pochissimo le camere dovranno essere sciolte. Questo significa che potrebbe esserci un annuncio in questo senso entro questa sera.
Oggi sembra essere definitivamente tramontata la possibilità di avere un nuovo governo. Movimento 5 Stelle e centrodestra non hanno trovato l'accordo, Salvini ha chiesto per sé l'incarico, ma difficile che Mattarella lo accontenti visto che la sua coalizione non ha la maggioranza.
Diventa quindi molto probabile lo scioglimento delle camere e il voto anticipato. Si parla anche di una data: il prossimo 8 luglio, che sarebbe stata suggerita a Di Maio e Salvini dallo stesso presidente della Repubblica. Se si votasse così presto, potrebbe esserci un governo nel pieno delle sue funzioni già in autunno.
In questo modo si potrebbe approvare una legge di stabilità in grado di scongiurare l'aumento automatico dell'IVA previsto per il 2019, che in questo momento è temuto da molti.
Attenzione però: anche se Salvini e Di Maio sono d'accordo sulla data delle elezioni, questo non significa quasi nulla. È il presidente della Repubblica a decidere se e quando sciogliere le Camere. Spetta poi al Consiglio dei ministri stabilire la data del voto.
Il consigliere di Salvini Giorgetti ha detto ai giornalisti che l'incontro tra Salvini e Di Maio è stato chiesto dal presidente della Repubblica.
Parlando con i giornalisti anche Di Maio ha detto che in caso di elezioni anticipate bisognerebbe votare l'8 luglio.
Parlando con i giornalisti dopo l'incontro con Di Maio, Salvini ha detto che per lui la data migliore per votare è il prossimo 8 luglio.
Ricordiamo che alle 16 ricominceranno le consultazioni con le forze politiche minori. Nel frattempo sono in corso discussioni e trattative tra le forze politiche che hanno incontrato il presidente della Repubblica questa mattina. Tra i temi discussi ci sarebbe anche la possibile data delle prossime elezioni, visto che non sembra che sia stato raggiunto alcun accordo.
Nonostante queste battute piuttosto forti, le agenzie riportano che è in corso un colloquio tra Di Maio e Salvini alla Camera.
Le aperture del Movimento 5 Stelle non sembra siano servite a niente. Massimo Giorgetti, capogruppo della Lega alla Camera e importante consigliere di Salvini, ha detto che Di Maio «non conta più un cazzo».
• Il leader della Lega Matteo Salvini ha chiesto per sé l'incarico per formare il governo, ma visto che non ha i voti non è chiaro se Mattarella accetterà la sua richiesta.
• Il capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio ha tentato un'ultima apertura alla Lega, rinunciando all'incarico di presidente del Consiglio e accettando di scegliere un nome condiviso con la Lega.
• La proposta di accordo è stata respinta, visto che Salvini ha chiesto l'incarico per sé.
• L'ipotesi che il Movimento possa votare la fiducia al governo Salvini sembra remota, così come quella che lo faccia il PD.
• In questa situazione lo scenario più probabile sembra quello del voto anticipato.
• Dopo le 18 o al più tardi domani, il presidente della Repubblica riferirà sugli incontri della giornata.
E ora una lunga pausa nelle consultazioni: se il programma sarà rispettato si ricomincerà alle 16 con le forze politiche minori.
Il segretario Martina, in sostanza, dice che il Partito Democratico è disposto a seguire le indicazioni del presidente Mattarella per evitare stalli o altri problemi che possano derivare da un'assenza del governo: tutto abbastanza previsto.
È iniziata la conferenza stampa del PD.
Di Maio mentre elencava le tre condizioni per formare un governo. Sì, in quel momento stava proprio dicendo: «Conto come Berlusconi».
(Foto Fabio Cimaglia / LaPresse)
• Ieri il capo del Movimento 5 Stelle ha per la prima volta detto di essere disposto a rinunciare all'incarico di presidente del Consiglio in cambio di un'alleanza con la Lega.
• Il centrodestra ha fatto due riunioni, una ieri sera e una questa mattina, per decidere come accogliere la proposta.
• Nessuna delle due riunioni è stata seguita da un comunicato congiunto, secondo molti segno di una mancanza di accordo.
• Al termine del colloquio con Mattarella, Salvini ha chiesto ufficialmente l'incarico di formare un governo.
• Significa andare a cercare i voti in Parlamento, visto che il centrodestra da solo non ne ha abbastanza.
• Secondo molti significa anche che la proposta di Di Maio è stata respinta e che, visto che Mattarella non avrebbe intenzione di affidare l'incarico a chi non ha la maggioranza, le elezioni anticipate sono molto più vicine.
Ora è il turno del Partito Democratico che però, in questa fase, probabilmente non avrà molto da aggiungere.
Ricordiamo che Luigi Di Maio aveva offerto il suo "passo indietro" rispetto alla richiesta di ricoprire l'incarico di presidente del Consiglio in cambio della scelta insieme alla Lega di un capo del governo condiviso. La decisione del centrodestra di puntare direttamente su Salvini significa probabilmente che la proposta di Di Maio è stata respinta.
La conferenza stampa è stata brevissima: Salvini ha chiesto per sé stesso l'incarico di presidente del Consiglio. Non ha parlato del Movimento 5 Stelle o di come o dove spera di ottenere i voti necessari ad arrivare alla maggioranza. Terminato il suo breve discorso si è allontanato senza accettare domande.
Salvini dice che pensa di poter trovare una maggioranza in Parlamento.
Salvini: «Abbiamo offerto al presidente della Repubblica la mia disponibilità a dar vita a un governo».
È iniziata la conferenza stampa del centrodestra.
Dopo quasi 40 minuti è terminato il colloquio tra Mattarella e i leader del centrodestra.
Nei commenti alle dichiarazioni di Di Maio all'uscita dal suo incontro con il presidente della Repubblica molti hanno notato come il capo politico del Movimento 5 Stelle sia stato particolarmente aperto nei confronti di Berlusconi: non lo ha criticato, non ha chiesto esplicitamente un suo passo indietro e non ha parlato del suo ritiro come di una condizione necessaria a raggiungere un accordo con la Lega.
https://www.youtube.com/watch?v=zrorsMYGu8k
Secondo le indiscrezioni riportate dai giornali, prima di andare dal presidente della Repubblica i leader del centrodestra si sarebbero accordati per chiedere al presidente della Repubblica l'incarico di formare un governo. Difficile che lo otterranno, visto che non hanno voti sufficienti per ottenere la fiducia. Se le cose stessero così, inoltre, sarebbe una chiusura (ormai definitiva) all'offerta del Movimento 5 Stelle.
E se anche queste consultazioni fossero un buco nell'acqua? L'alternativa sarebbe probabilmente una sola: scioglimento delle camere e voto anticipato. Sono necessari come minimo 60 giorni per preparare le elezioni, quindi la prima data utile sarebbe nel mese di luglio, oppure dopo l'estate, tra settembre e ottobre.
La delegazione del centrodestra è arrivata al Quirinale. Si tratta probabilmente dell'incontro più importante della giornata: detto in altre parole, se avremo un nuovo governo probabilmente lo sapremo nella prossima mezz'ora.
Ora è il turno del centrodestra, i cui tre leader, Salvini, Berlusconi e Meloni, hanno trascorso più di un'ora in riunione questa mattina, dopo che già ieri sera aveva discusso per quasi due ore su come rispondere alla proposta di Di Maio e del Movimento 5 Stelle.
Insomma, è terminato il primo incontro della giornata e non ne sappiamo molto più di prima. Luigi Di Maio è stato moderatamente aperto nei confronti del centrodestra: non ha attaccato direttamente Berlusconi e Forza Italia, ha insistito molto sull'apertura del Movimento 5 Stelle e gli sforzi che sostiene di aver fatto per permettere la nascita di un governo e ha elencato tre condizioni per la nascita del governo che, tutto sommato, non sono troppo gravose.
Bisognerà capire se le condizioni che ha posto in pubblico sono le stesse che ha prospettato a Salvini nei colloqui di questi giorni e quindi quale sarà la reazione della Lega. Quella di Forza Italia, per il momento, non sembra essere delle migliori. La delegazione del centrodestra sarà ricevuta tra poco da Mattarella.
A una domanda diretta su cosa dovrebbe fare Berlusconi per permettere la nascita di un governo Lega-Movimento 5 Stelle, Di Maio ha ripetuto le sue tre condizioni: reddito di cittadinanza, "superamento" della legge Fornero e legge anti-corruzione.
Di Maio ha parlato abbastanza a lungo per gli standard delle consultazioni (circa otto minuti). Per la prima volta ha accettato le domande dei giornalisti (nessuna delle forze politiche principali lo aveva fatto fino a questo momento).
Di Maio ha elencato tre punti necessari per accettare un presidente del Consiglio diverso da sé stesso: introduzione del reddito di cittadinanza, abolizione della legge Fornero sulle pensioni e introduzione di una "seria legge anti-corruzione".
Di Maio inizia il suo intervento ringraziando la "pazienza di Mattarella". Prosegue ricordando tutti i passaggi degli ultimi 60 giorni di trattative.
Il Movimento 5 Stelle ha terminato il suo colloquio con il presidente Mattarella. Tra poco Di Maio parlerà alla stampa (non ci aspettiamo grosse novità).
Come spesso avvenuto nei 60 giorni dopo le elezioni, trattative e tentativi di accordo sono andati avanti spesso fino all'ultimo minuto e in certi casi in maniera rocambolesca. Matteo Salvini e Luigi Di Maio, ad esempio, si sono sentiti al telefono ieri sera, prima della riunione tra i leader di centrodestra, e si sono parlato di nuovo questa mattina, prima della nuova riunione tra Salvini e Berlusconi.
Licia Ronzulli, senatrice di Forza Italia e stretta collaboratrice di Silvio Berlusconi, ha fatto capire in un'intervista alla trasmissione di Radio Capital Circo Massimo quale sia la posizione del partito sulle ultime offerte di Di Maio: «Di Maio ha fatto l'ultimo tentativo di spaccare il centrodestra, ma è stato respinto».
Dal Movimento 5 Stelle non ci si aspettano molte novità: Di Maio ha fatto ieri la sua apertura e ora è in attesa di vedere quali saranno le risposte del centrodestra. Probabilmente, quindi, Di Maio ripeterà al presidente che se non sarà possibile fare un governo con la Lega, il Movimento è favorevole a un voto anticipato il più ravvicinato possibile.
La delegazione del Movimento 5 Stelle, composta dal capo politico Luigi Di Maio, dai capigruppo alla Camera e al Senato Danilo Toninelli e Giulia Grillo e dal capo della comunicazione Rocco Casalino, è appena arrivata al Quirinale.
Nel frattempo i giornalisti hanno preso posto nella sala del Quirinale. Alle 10 dovrebbe arrivare la prima delegazione, quella del Movimento 5 Stelle (qui trovate gli orari di tutte le delegazioni).
Il problema dietro questo accordo sembra sempre il solito: il Movimento 5 Stelle vuole allearsi solo con la Lega, in modo da essere la forza più grande della coalizione. La Lega, al contrario, è disposta a far parte soltanto di governi che comprendano anche Forza Italia, in modo che sia la sua coalizione ad essere la forza principale.
Di Maio però (qui potete vedere l'intervista per intero) ha anche ribadito che non vuole che Forza Italia faccia parte del governo. Ieri, Salvini, Berlusconi e Meloni si erano incontrati una prima volta per decidere come accogliere la proposta, ma la riunione è terminata dopo le 23 senza produrre risultati.
A Roma è in corso un incontro tra i leader del centrodestra per decidere cosa dire al presidente Mattarella e, soprattutto, come risponde all'offerta di Luigi Di Maio, che ieri per la prima volta ha detto di essere disposto ad appoggiare un governo guidato da una figura scelta d'accordo con la Lega.
In caso di mancato accordo, diversi giornali e agenzie scrivono che Mattarella potrebbe decidere di nominare ugualmente un governo composto da non politici. Questo “governo del presidente” avrebbe il compito di portare il paese alle elezioni anticipate, anche senza ricevere la fiducia del Parlamento.
Se anche da questo terzo giro di consultazioni non dovesse uscire un governo è possibile che il presidente della Repubblica decida di sciogliere le Camere e indire nuove elezioni. Mattarella ha già fatto intuire che quelle di oggi saranno probabilmente le ultime consultazioni e ha manifestato in più di un’occasione la sua insoddisfazione nei confronti delle forze politiche.
La situazione potrebbe essersi in parte sbloccata, visto che il capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio ha detto, per la prima volta, di essere disposto a cedere la carica di presidente del Consiglio a una figura terza, gradita alla Lega di Matteo Salvini.
Il Movimento 5 Stelle, però, continua a chiedere alla Lega di rompere l’alleanza con Berlusconi, una mossa che la Lega non è stata disposta a compiere fino a questo momento.