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Pablo Iglesias ha vinto il congresso di Podemos con l’89 per cento dei voti e avrà la maggioranza assoluta nella direzione del partito: 37 consiglieri sui 62 totali. Hanno votato 155 mila iscritti e iscritte. Íñigo Errejón – vice di Iglesias e suo principale sfidante al congresso – ha ottenuto 23 consiglieri, mentre due sono andati alla terza lista, quella degli anticapitalisti. Oltre alla segreteria e alla direzione Iglesias ha ottenuto la maggioranza dei voti anche sui quattro documenti di programma che si votavano al congresso: politico, organizzativo, etico e quello sull’uguaglianza di genere.
Tra le due principali correnti all’interno di Podemos (i pablistas e gli errejonistas) hanno vinto i primi: i principali spagnoli parlano dunque di una “radicalizzazione del partito”. Errejón è favorevole a una linea più istituzionale e flessibile, è contrario all’alleanza con il partito di estrema sinistra Izquierda Unida ed è favorevole a continuare a puntare sulla trasversalità di Podemos, cioè sulla capacità di attrarre i voti dal più ampio elettorato di centrosinistra della Spagna.


