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  • Martedì 27 dicembre 2016

Israele ha accusato gli USA per la risoluzione dell’ONU sulle colonie

L'ambasciatore negli Stati Uniti ha detto di avere prove molto solide per dimostrare che è stata orchestrata dall'amministrazione Obama

(Drew Angerer/Getty Images)
(Drew Angerer/Getty Images)

L’ambasciatore israeliano negli Stati Uniti Ron Dermer ha accusato gli Stati Uniti di aver orchestrato il voto delle Nazioni Unite contro le colonie israeliane in territorio palestinese, dicendo di avere prove molto solide per dimostrare che l’amministrazione Obama ha scritto la risoluzione e poi organizzato il voto per farla approvare. Dopo le proteste diplomatiche di Israele degli ultimi giorni, in un’intervista a CNN Dermer ha detto che Israele darà alla futura amministrazione Trump le prove che ha raccolto, dicendo che provengono da fonti internazionali e da alcuni paesi arabi.

Già nei giorni scorsi Obama era stato accusato dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di aver organizzato la proposta e l’approvazione della risoluzione, che con 14 voti favorevoli su 15 nel Consiglio di sicurezza è passata perché gli Stati Uniti si sono astenuti invece di mettere il veto come avevano sempre fatto in circostanze simili. La Casa Bianca ha negato le accuse e ha giustificato la propria decisione con il fatto che negli ultimi anni non ci sono stati progressi significativi nel processo di pace tra Israele e l’Autorità palestinese, che da decenni ambisce alla creazione di un proprio stato vero con capitale a Gerusalemme est. Il viceconsigliere alla Sicurezza nazionale statunitense Ben Rhodes aveva spiegato le motivazioni dell’astensione dicendo che gli Stati Uniti non potevano mettere il veto per una questione di coscienza.

Dermer, secondo cui gli Stati Uniti «hanno fatto comunella contro Israele alle Nazioni Unite», ha detto a CNN che le informazioni raccolte saranno fornite «alla nuova amministrazione attraverso canali appropriati e se loro vorranno condividerle con il popolo americano, sono i benvenuti». Le fonti delle informazioni non sono state nominate con precisione, né da Dermer, né dal portavoce di Netanyahu David Keyes, che in un’intervista a Fox News ha parlato per la prima volta delle prove raccolte contro l’amministrazione Obama.

Donald Trump non ha commentato queste affermazioni in particolare, ma ieri ha scritto un tweet a proposito dell’ONU: «Le Nazioni Unite hanno un grandissimo potenziale ma al momento sono solo un club per trovarsi, parlare e passare un po’ di tempo insieme. Che triste!».

La risoluzione approvata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite chiede al governo di Israele di “interrompere ogni attività” nei propri insediamenti nei cosiddetti “territori occupati” palestinesi e a Gerusalemme est, dove complessivamente vivono circa 630mila persone, definendo l’occupazione “senza validità legale” e rischiosa per il processo di pace. La decisione non obbliga Israele a fare qualcosa, ma ha comunque un alto valore simbolico, soprattutto per la posizione degli Stati Uniti. Inoltre alcuni funzionari israeliani che hanno parlato con i giornali temono che la risoluzione possa portare a un’incriminazione di Israele alla Corte penale internazionale o a eventuali sanzioni.