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  • Martedì 15 novembre 2016

Il ministro dell’Economia russo è stato arrestato

Alexey Ulyukaev è sospettato di avere ricevuto una tangente da 2 milioni di dollari per autorizzare una discussa operazione della potente azienda petrolifera pubblica Rosneft

Alexey Ulyukaev (Daniel Naupold/picture-alliance/dpa/AP Images)
Alexey Ulyukaev (Daniel Naupold/picture-alliance/dpa/AP Images)

Il ministro dell’Economia russo, Alexey Ulyukaev, è stato arrestato a Mosca nell’ambito di un’indagine per corruzione su un’acquisizione da 5 miliardi di dollari effettuata da Rosneft, la grande compagnia petrolifera la cui maggioranza azionaria è posseduta dal governo della Russia. Secondo alcuni osservatori l’inchiesta potrebbe portare qualche imbarazzo per il presidente Vladimir Putin, perché l’acquisizione aveva coinvolto diversi membri del suo circolo ristretto di collaboratori. Reuters scrive che Ulyukaev è il funzionario di più alto livello del governo russo a essere stato arrestato dai tempi della fine dell’Unione Sovietica.

Ulyukaev ha 60 anni e per molto tempo ha gestito alcune delle vendite e privatizzazioni più importanti delle aziende pubbliche della Russia. È ministro dal giugno del 2013 e non fa parte del gruppo di collaboratori più stretti di Vladimir Putin, che sostengono la necessità per il governo di mantenere uno stretto controllo sulle attività economiche con una massiccia presenza dello stato. Ulyukaev però non fa nemmeno parte della corrente del governo che spinge per maggiori liberalizzazioni e privatizzazioni.

La Commissione d’inchiesta della Federazione Russa, l’organismo che si occupa di questo tipo di indagini, non ha diffuso per ora molti dettagli sull’arresto di Ulyukaev. Da ministro dell’Economia, secondo le accuse Ulyukaev avrebbe chiesto l’equivalente di 2 milioni di dollari in tangenti in cambio dell’autorizzazione che serviva a Rosneft per acquistare una quota in Bashneft, una società più piccola che estrae petrolio. Ulyukaev è stato fermato mentre chiedeva la tangente, dicono gli inquirenti, e le prove contro di lui sembrano essere piuttosto consistenti.

Nei mesi scorsi l’operazione aveva portato ad alcuni scontri all’interno del governo e nel cerchio ristretto dei funzionari vicini a Putin. Il capo di Rosneft, Igor Sechin, è uno stretto collaboratore di Putin e aveva fatto molte pressioni per ottenere l’autorizzazione ad acquisire le quote di Bashneft. L’operazione era però osteggiata da altri membri del governo con stretti rapporti con il primo ministro Dimitri Medvedev, nel timore che l’acquisizione potesse impedire agli investitori privati di subentrare nella proprietà dell’azienda. Ulyukaev si era inizialmente opposto all’operazione finanziaria, ma alla fine aveva ceduto.

Le accuse saranno formalizzate meglio nei prossimi giorni, mentre non è chiaro per quanto tempo Ulyukaev resterà detenuto. Dimitri Peskov, il portavoce della presidenza, ha confermato che Putin era stato avvisato circa l’indagine e la decisione di arrestare Ulyukaev. Presidenza e governo russi non hanno comunque dato molte altre informazioni: si sono limitati a ricordare che le accuse nei confronti del ministro dell’Economia sono molto gravi e che solo dopo ulteriori indagini e un processo si potrà stabilire la verità.

L’ufficio del primo ministro ha fatto sapere che Medvedev e Putin hanno parlato della vicenda, e che entrambi chiedono che sia fatta rapidamente chiarezza. Secondo un portavoce di Bashneft, non c’è il pericolo che l’arresto condizioni l’accordo per l’acquisizione da parte di Rosneft.