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  • Sabato 17 settembre 2016

Come dovrà essere il prossimo capo dell’ONU

Verrà eletto il prossimo mese per prendere il posto di Ban Ki-moon: Bloomberg View ha messo insieme le principali sfide che dovrà affrontare

di staff degli editorialisti di Bloomberg View

La sede dell'ONU a New York (Chris Hondros/Getty Images)
La sede dell'ONU a New York (Chris Hondros/Getty Images)

Questa è la traduzione di un articolo pubblicato da Bloomberg View, la divisione di Bloomberg News che pubblica editoriali su temi di attualità, diretta dall’ex giornalista del New York Times David Shipley.

Mentre l’attuale segretario generale della Nazioni Unite (ONU) Ban Ki-moon partecipa alla sua ultima assemblea generale, i delegati di tutti gli stati membri stanno cercando di capire chi potrebbe essere il suo successore. I quattro straw poll segreti – una sorta di simulazione dell’elezione che serve a sondare le intenzioni di voto – già svolti dal Consiglio di Sicurezza non offrono molti indizi in questo senso. Nonostante siano già trapelati, i risultati degli straw poll non rivelano come hanno votato i cinque membri con diritto di veto dell’ONU. Il presunto favorito, l’ex primo ministro portoghese Antonio Guterres, potrebbe quindi essere fuori dalla corsa.

Capire che tipo di persona dovrebbe assumere l’incarico è in realtà molto più semplice. Dovrebbe essere qualcuno in grado di spingere la comunità internazionale ad affrontare l’unica vera sfida esistenziale del genere umano: il cambiamento climatico. Far sì che i paesi facciano progressi sullo storico accordo di Parigi di dicembre sarà il compito più importante del nuovo segretario generale dell’ONU. Il prossimo capo delle Nazioni Unite dovrebbe poi essere capace di spingere con decisione per le riforme istituzionali. È fondamentale, per esempio, che le operazioni di pace dell’ONU proteggano le persone invece che abusarne, o che siano usate come programmi di formazione professionale per membri incapaci delle forze militari di nazioni povere e con governi repressivi. Più in generale, il prossimo segretario generale dovrebbe rafforzare l’attività di vigilanza, abolire i programmi inefficaci o ridondanti e rivedere il bilancio dell’ONU in modo da garantire che tutti i paesi paghino la loro parte.

In altre parole, l’ONU ha bisogno di un capo che abbia comprovate capacità politiche e di gestione, e la volontà di fronteggiare verità spiacevoli. Da questo punto di vista, sarebbe utile che il segretario generale non avesse un mandato rinnovabile di cinque anni, ma uno solo di sette anni, così da avere più tempo per ottenere cambiamenti al riparo dalle pressioni politiche.

Prima del voto finale del mese prossimo ci saranno altri straw poll. Sarebbe il caso di renderli trasparenti, in modo da dare al vincitore finale la possibilità di ottenere un sostegno più diffuso da parte dell’istituzione che inizierà a guidare.

© 2016 – Bloomberg View