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  • Domenica 14 agosto 2016

È il momento di Juan Martín Del Potro?

Stasera una vecchia promessa del tennis, attuale numero 137 del ranking mondiale, si gioca la medaglia d'oro contro Andy Murray: la storia di come ci è arrivato

Juan Martin Del Potro dopo la vittoria in semifinale contro Rafael Nadal (Clive Brunskill/Getty Images)
Juan Martin Del Potro dopo la vittoria in semifinale contro Rafael Nadal (Clive Brunskill/Getty Images)

Sabato notte la tennista portoricana Mónica Puig ha sconfitto a sorpresa la tedesca Angelique Kerber nella finale del torneo singolare femminile di tennis, ottenendo la prima medaglia d’oro olimpica nella storia di Porto Rico. Puig, 34esima nel ranking mondiale, ha battuto Kerber, numero 2 al mondo, in 6-4, 4-6, 6-1. Per arrivare in finale Puig ha sconfitto la spagnola Garbiñe Muguruza, vincitrice dell’ultimo Roland Garros, e la ceca Petra Kvitová, vincitrice di Wimbledon nel 2011 e nel 2014. Ma le sorprese, nel torneo olimpico di tennis, potrebbero non fermarsi alla vittoria di Monica Puig.

Questa sera alle 20 infatti, il 27enne argentino Juan Martín Del Potro, numero 137 nel ranking ATP, incontrerà nella finale del torneo maschile il britannico Andy Murray, campione olimpico a Londra 2012 e in seconda posizione nel ranking mondiale. Limitandoci al ranking, Del Potro sembra non avere alcuna possibilità: ma il 137esimo posto di Del Potro non dice nulla sulle sue vere abilità, dato nel 2010 a soli ventuno anni fu il numero 4 del mondo, e un anno prima vinse addirittura gli US Open battendo in finale Roger Federer. Allora veniva considerato uno dei migliori talenti del tennis al mondo. Nel 2012 Del Potro inoltre vinse la medaglia di bronzo nel torneo individuale alle Olimpiadi di Londra dopo aver battuto Novak Djokovic, che in questo momento è il tennista più forte del mondo. Ma quindi come ha fatto a finire al 137esimo posto?

I problemi per Del Potro iniziarono agli Shanghai Masters nell’ottobre del 2009, poche settimane dopo aver vinto gli US Open. Del Potro si ritirò nei primi turni del torneo per un infortunio al polso destro, un problema che poi si portò dietro anche l’anno successivo. Dopo aver partecipato agli Australian Open, torneo che tradizionalmente si tiene a fine gennaio, decise di operarsi al polso destro e dovette stare fermo per circa otto mesi. Tornò a giocare verso la fine del 2010 ma riuscì a rientrare in una condizione accettabile solo nel 2011. Da lì in poi ricominciò a far vedere buone prestazioni e ai giochi Olimpici di Londra del 2012 riuscì ad arrivare fino alla semifinale, persa dopo 4 ore e mezza di partita contro Roger Federer, e a vincere il bronzo battendo Djokovic.

Del Potro ritrovò il tennista serbo anche nella semifinale di Wimbledon dell’anno successivo, dove però non riuscì a batterlo. Pochi mesi dopo si ripresentarono dei problemi fisici, questa volta al polso sinistro: e dopo aver disputato solo dieci partite nel 2014, Del Potro si ritirò temporaneamente per cercare di risolvere i suoi problemi. Dopo praticamente due anni di inattività, Del Potro è ritornato a gareggiare lo scorso febbraio nel torneo di Delray Beach, ripartendo come numero 1045 del ranking. Da allora ha partecipato ad una decina di incontri e a Wimbledon è riuscito a eliminare lo svizzero Stan Wawrinka, numero 4 del ranking, al secondo turno del torneo.

Per arrivare in finale del torneo olimpico, Del Potro ha eliminato Novak Djokovic, João Sousa, Taro Daniel, Roberto Bautista Agut e Rafael Nadal. Non è favorito per l’oro, perché Murray si trova in un grande stato di forma e perché la partita di ieri contro Nadal potrebbe averlo affaticato maggiormente. Non è escluso però che dopo le ultime sorprendenti prestazioni, l’argentino possa sorprendere anche in finale.