Cosa si dice di “X-Men: Apocalisse”?

È uscito il 18 maggio e, per capirci, si dice che è meglio di "Batman v Superman" ma peggio di "Captain America: Civil War"

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(Apocalisse in "X-Men: Apocalisse")

X-Men: Apocalisse è nei cinema dal 18 maggio ed è il nono film della saga cinematografica degli X-Men, che è iniziata nel 2000 con X-Men e il cui più recente capitolo è stato Deadpool, del 2016. X-Men: Apocalisse è anche il film che chiude la trilogia iniziata con X-Men: L’inizio e X-Men: Giorni di un futuro passato, i due film da guardarsi per capire tutto quello che succede in questoGli X-Men sono un gruppo di supereroi mutanti inventati nell’omonima saga a fumetti nel 1963, da Stan Lee e Jack Kirby: i fumetti sono della Marvel, la saga cinematografica è invece prodotta della 20th Century Fox. Agli X-Men si è particolarmente appassionato Brian Singer, che ha diretto quattro degli otto film su di loro, compreso quest’ultimo.

Il cattivo del nuovo X-Men (c’è sempre un cattivo) è Apocalisse: il primo mutante della storia e, a quanto pare, il più potente di tutti. Il film inizia nell’antico Egitto, dove Apocalisse era venerato come un dio. Non tutto va come dovrebbe e dopo pochi minuti di film Apocalisse finisce sepolto sotto a una piramide che crolla. Si risveglia più di cinquemila anni dopo, nel 1983, e si mette d’impegno per portare a termine la sua missione: distruggere la terra e far morire i deboli – umani e mutanti – salvando solo pochi, forti eletti. Per portare a termine il suo piano Apocalisse convince e arruola quattro X-Men (i quattro cavalieri di Apocalisse); deve però vedersela con altri X-Men (tutti piuttosto giovani) che cercano di fermarlo. Quindi la trama è: cattivo che convince altri a fare i cattivi, che combatte contro dei buoni e arriva a uno scontro finale in cui in ballo c’è il destino dell’umanità.

X-Men: Apocalisse è costato 234 milioni di dollari, giusto un po’ meno di Captain America: Civli War, di cui si è parlato come del film di supereroi dell’anno. Oltre ad avere un regista piuttosto famoso e rispettato – Singer ha diretto I soliti sospetti – X-Men: Apocalisse è pieno zeppo di attori famosi, molti dei quali si sono già visti in alcuni dei precedenti film della saga: c’è James McAvoy che fa Professor X, c’è Michael Fassbender che fa Magneto, Jennifer Lawrence che interpreta Mystica, Nicholas Hoult che fa Bestia e Hugh Jackman che fa Wolverine; poi ci sono anche Sophie Turner (la Sansa Stark di Game of Thrones), Olivia Munn, Evan Peters e Oscar Isaac (il Poe Dameron di Star Wars) che interpreta – dietro a tanto trucco e molti effetti speciali – Apocalisse.

Cos’era successo in X-Men: Giorni di un futuro passato

Un sacco di cose molto intricate, come succede sempre quando c’è qualcuno che dal futuro viaggia nel passato per cambiare il futuro. Per chi ha tre minuti e conosce un po’ d’inglese il modo migliore per ripassare X-Men: Giorni di un futuro passato è guardarsi il suo Honest Trailer, una riassunto-critica-parodia del film fatto da Screen Junkies, un famoso canale YouTube. Per spiegare il film, anche questo diretto da Singer, quelli di Screen Junkies dicono:

Viaggiate in un futuro in cui mutanti e umani sono rinchiusi in una prigione in stile Tron Legacy, dove l’unica cosa che può salvarli è la trama di Terminator 2 [uscito nel 1991]. Una trama in cui un personaggio duro e tutto d’un pezzo viene mandato indietro nel tempo, senza vestiti, per proteggere un giovane indifeso e con i capelli piuttosto lunghi che un giorno diventerà un leader. Il duro tutto d’un pezzo deve anche impedire che qualcuno che sa cambiare forma e aspetto distrugga il futuro.

Cosa si dice di X-Men Apocalisse

Questo è il terzo grande film dell’anno in cui i protagonisti sono personaggi di fumetti impegnati a combattere tra di loro in mirabolanti scene d’azione. Del primo – Batman v Superman – si è parlato piuttosto male, nel secondo caso – Captain America: Civil War – le recensioni sono di solito state tra il “bello” e il “wow”. X-Men: Apocalisse deve ancora uscire negli Stati Uniti e non ci sono recensioni del pubblico, ci sono però le opinioni degli esperti di cinema e in generale sembra che questo film stia a metà tra gli altri due: non è un fallimento ma non è nulla di eccezionale.

Mike LaSalle del San Francisco Chronicle ha scritto che si vede che questo «è un film d’azione diretto da una persona intelligente» perché punta in alto e non manca il bersaglio. Mike Ryan di Uproxx ha invece criticato il film perché secondo lui gli X-Men passano il loro tempo a lamentarsi di quanto è difficile essere mutanti e sono «gli unici supereroi che non riescono mai a divertirsi». Più in generale Ryan critica il film perché non porta nulla di nuovo né nella saga né nel genere cinematografico di cui fa parte. Sam C. Mac di Slant Magazine ha scritto che «il problema di X-Men: Apocalisse è che «Singer suggerisce così tante possibili direzioni che la storia potrebbe prendere, ma alla fine sceglie la meno interessante». Helen O’Hara di Empire ha scritto che questo film è «più incasinato e pesante di X-Men: Giorni di un futuro passato e più che un passaggio degli X-Men a un livello successivo sembra si tratti di un fallito richiamo alle passate glorie della saga». Todd McCarthy, il più importante critico di Hollywood Reporter (una delle più importanti riviste di cinema), ha scritto:

Sia Captain America: Civil War che X-Men: Apocalisse sono sfarzosi spettacoli di supereroi con seri problemi di gestione del traffico, ma mentre il primo riesce a far filare liscio il tutto, il secondo sembra un incubo con protagonista un autoscontro.

Tasha Robinson di The Verge va oltre e scrive che X-Men: Apocalisse ha la stessa malattia di Batman v Superman. I sintomi sono: troppi effetti speciali, gente che si guarda in cagnesco e spesso non è in grado di spiegare perché sta facendo quello che sta facendo.

Perché se ne sta parlando così poco?

Slate ha provato a capire perché di X-Men: Apocalisse si stia parlando relativamente poco: «Dov’è l’hype?»Perché il trailer è stato visto da tante persone ma non da così-tante-persone? Perché anche poco prima che uscisse il film la gente continuava a cercare “Deadpool” più di “Apocalypse”? È una cosa strana: ci sono i grandi attori, c’è una saga che funziona e c’è un film precedente che lasciava molte domande aperte e che incassò molti soldi. Slate prova a fare un elenco dei possibili motivi: il film è troppo convenzionale (senza i dilemmi dei supereroi di altri film, e senza il sarcasmo di Deadpool, per esempio) e l’universo degli X-Men è diventato troppo complicato: c’è stata una prima serie di film, poi un’altra, in cui succedono cose diverse (il tutto con quei dannati viaggi nel tempo). Secondo Slate un altro problema è che a differenza degli Avengers gli X-Men non hanno per ora (forse arriverà) una serie tv tutta loro: una cosa che aiuta a tenere vivo l’interesse e ad arricchire il contesto in cui si svolgono le storie.

Una specie di risposta di Singer

Intervistato da Wired, Singer ha detto:

Le classificazioni con me hanno vita breve. Non giro cine-fumetti, io faccio film. Non mi preoccupo nemmeno del tono o dei riferimenti, non penso di imitare Christopher Nolan o di studiare Avengers prima di sedermi dietro il monitor. Guardo dentro me stesso e da lì scatta la scintilla.