“Captain America: Civil War” è bellissimo, dicono

"Potrebbe essere il più bel film Marvel che ci capiterà di vedere" sintetizza il pensiero dei critici che l'hanno visto (niente spoiler)

(Da "Captain America: Civil War")
(Da "Captain America: Civil War")

Il 12 aprile i più importanti – e fortunati – critici di cinema sono stati invitati al Dolby Theatre di Los Angeles, quello degli Oscar, per l’anteprima mondiale di Captain America: Civil War. Il film è diretto dai fratelli Anthony e Joe Russo – gli stessi di Captain America: The Winter Soldier – e uscirà in Italia il 4 maggio. Captain America: Civil War è il terzo film dedicato a Capitan America, il patriottico supereroe che indossa un costume che ricorda la bandiera americana e che, oltre a essere molto forte, ha uno scudo praticamente indistruttibile. Il titolo del film parla di una “guerra civile” perché Capitan America finisce per combattere contro Iron Man, un ex alleato che come lui faceva parte degli Avengers, il supergruppo di supereroi della Marvel. È quindi un film sugli Avengers, non solo su Capitan America o Iron Man.

I critici che hanno visto Captain America: Civil War ne sono rimasti quasi tutti entusiasti: un po’ il contrario di quello che è successo qualche settimana fa a Batman v Superman, l’altro attesissimo film di supereroi della prima metà del 2016. Batman v Superman è un film DC Comics e, per certi versi, il primo di una saga che ancora deve partire. Captain America: Civil War arriva invece dopo molti altri film Marvel: prima di leggere cosa se ne dice, un paio di dritte per orientarsi su chi-cosa-dove-quando, senza spoiler.

A che punto siamo

I film su Iron Man sono finora stati tre, e Capitan America e Iron Man sono già comparsi insieme in The Avengers e Avengers: Age of Ultron. Capitan America è sempre stato interpretato da Chris Evans e Iron Man è sempre stato interpretato da Robert Downey Jr. Oltre a loro nel cast del film ci sono anche Scarlett Johansson, Sebastian Stan, Jeremy Renner, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Paul Rudd, Emily VanCamp e Daniel Brühl. Captain America: Civil War è il 13esimo film del grande Universo dei film Marvel, quel contesto dentro cui esistono tutti i personaggi Marvel: per esempio Hulk, Spiderman e Thor.

Gli eventi del film iniziano subito dopo la fine della storia raccontata in Avengers: Age of Ultron: Capitan America (il cui vero nome è Steve Rogers) e gli altri Avengers si trovano a dover fare i conti con i danni collaterali che hanno causato mentre erano impegnati a salvare il mondo e, un po’ come succede al Superman di Batman v Superman, agli Avengers viene chiesto di darsi una regolata. La cosa crea contrasti tra gli Avengers, che si dividono. Da un parte finisce Iron Man, dall’altra Capitan America. Il film è l’inizio della “Fase 3” dei film Avengers: in una prima fase, finita nel 2012 con The Avengers, i personaggi erano stati presentati. Ne è seguita una seconda, iniziata con Iron Man 3 e finita con Ant-Man, e ora c’e la terza fase, in cui i supereroi si dividono in due fazioni contrapposte.

Cosa hanno scritto i critici

Un sacco di cose che stanno tra il “bello” e il “bellissimo”, con qualche “è il più bello di tutti”. Jordan Farley di Total Film ha scritto che Captain America: Civil War è un film quasi perfetto, che andrà benissimo e saprà accontentare al meglio il “pubblico da popcorn”. Farley ha paragonato il primo film sugli Avengers a un film di guerra e il secondo a un thriller psicologico. Secondo lui Captain America: Civil War è invece un crime movie che ricorda Heat di Michael Mann, il film con De Niro contro Al Pacino. Farley dà al film cinque stelle su cinque e spiega che c’è la gratificante sensazione che tutti i precedenti film Marvel siano serviti a costruire quello che si vede in questo film. Farley ha scritto che una delle cose migliori del film è lo Spiderman interpretato dal 19enne Tom Holland: «non solo sembra già essere il migliore Spiderman visto al cinema finora, ma dà anche l’idea di poter rubare la scena agli altri personaggi del film. Il Peter Parker di Holland è perfetto: nervoso, goffo e subito tenero».

Anche Dan Jolin, che scrive per la rivista britannica Empire, ha dato al film cinque stelle su cinque, scrivendo: «Captain America: Civil War è il miglior film Marvel fatto finora. Ecco, l’ho scritto. Fa quello che fanno i migliori film Marvel: gestire e far girare con destrezza molti personaggi, dando a ognuno di loro un importante momento in una storia che contribuisca a portare avanti la continuità delle vicende raccontate». Jolin, Farley e molti altri critici hanno anche apprezzato il fatto che oltre a far parte di una storia che unisce più film, Captain America: Civil War sia comunque capace di essere un film a sé, non un episodio di qualcosa che ancora deve venire. Su Mashable Josh Dickey va ancora oltre e scrive che «Captain America: Civil War potrebbe essere il più bel film Marvel che ci capiterà di vedere». Dickey apprezza l’umanità dei supereroi Marvel – “fanno errori, non ogni loro colpo va al bersaglio”, “sono irrazionali ed emotivi” – e spiega perché, secondo lui, la Marvel è riuscita a fare quello che ha fatto:

In Batman v Superman [quelli della DC Comics] hanno provato a fare tutto in un colpo solo, Marvel invece ha rischiato milioni di dollari e ha investito anni nel preparare e costruire al meglio ogni dettaglio. Si sono meritati e guadagnati questa ricompensa.

Su Variety Justin Chang ha scritto che il film “non sembra la continuazione di qualcosa, ma il suo culmine” e ha previsto che incasserà almeno un miliardo di dollari (l’ultimo Star Wars ha di poco superato i due miliardi, Batman v Superman è a circa 780 milioni di dollari). Tutti i critici hanno scritto che in Captain America: Civil War le battute e i momenti divertenti sono tanti quanti quelli degli altri film, se non di più. Chang è uno di quelli che sottolinea anche la serietà del film: «ci sono domande su libertà, responsabilità, eroismo e vigilantismo, e su cosa queste distinzioni implichino per gli individui che le fanno».

Non tutti hanno detto solo cose belle su Captain America: Civil War: ci sono state critiche, poche, all’eccessiva durata del film, che supera le due ore; ci sono state critiche ad alcuni personaggi e ad alcune loro scelte, ma seppur piccoli sarebbero degli spoiler, e c’è chi ha detto che, per esempio, ci sono troppi personaggi, troppe storie, troppe cose, tutte insieme. Tra loro c’è per esempio Scott Mendelson di Forbes. Per dare un’idea: girando tra i più importanti critici di cinema la sua recensione è una delle più negative, eppure la sua critica inizia con “Captain America: Civil War è un buon film”:

Captain America: Civil War è un buon film, un film bello da vedersi sullo schermo più grande che si riesca a trovare. È un film che saprà intrattenere, anche se a volte va contro al buon senso. Ma a volte il film diventa anche frustrante e lungo, perché troppo spesso finisce con l’ammiccare all’Idiot Plot.

L’Idiot Plot, la trama da idiota, è un concetto piuttosto serio nel cinema. Il termine sembra essere stato coniato negli anni Sessanta, ma diventò popolare – almeno in quel ristretto circolo di chi scrive e legge di cinema – dopo che lo usò Roger Ebert, uno dei più famosi critici cinematografici di sempre. Per Ebert ha un Idiot Plot ogni film in cui “ci sono problemi che si potrebbero risolvere all’istante se tutti i protagonisti non fossero degli idioti“.