Guida alle elezioni amministrative

Dove si vota il 5 giugno, chi sono i candidati e che aria tira (il centrodestra è diviso quasi ovunque, il M5S in alcune città non si è presentato)

Matteo Salvini e Stefano Parisi a Milano. (ANSA/MOURAD BALTI TOUATI)
Matteo Salvini e Stefano Parisi a Milano. (ANSA/MOURAD BALTI TOUATI)

Il prossimo 5 giugno ci saranno in Italia le elezioni amministrative. Andranno a votare quasi tutti i principali comuni italiani: Roma, Milano, Torino, Napoli e Bologna. In tutto dovranno eleggere il sindaco e il consiglio comunale 1.368 comuni, tra cui 26 capoluoghi di provincia. Si voterà in in un solo giorno, dalle ore 7 alle 23. Il turno di ballottaggio è previsto per il 19 giugno. Abbiamo raccolto candidati, schieramenti e qualche storia dei 13 comuni con più di 100 mila abitanti che andranno al voto il 5 giugno (e abbiamo incluso anche Bolzano, dove si è votato l’8 maggio). Uno degli elementi che emergono in generale con maggiore chiarezza è la divisione del centrodestra, che in moltissime città si presenta diviso: Forza Italia e NCD da un lato, Lega Nord con Fratelli d’Italia dall’altro.

Le elezioni a Roma

Secondo i sondaggi, che vanno sempre presi con una certa cautela, la candidata favorita nella capitale è Virginia Raggi del M5S, con circa il 27-30 per cento dei consensi. Raggi ha 37 anni, è laureata in Giurisprudenza e ha fatto pratica di avvocato nello studio di Cesare Previti. Il candidato del PD Roberto Giachetti, che ha vinto le primarie all’inizio di marzo, è dato a pochi punti di distanza. Sinistra Italiana e altre formazioni di sinistra radicale appoggiano invece il deputato ed ex vice ministro dell’Economia Stefano Fassina.

Nel centrodestra la situazione sembra essersi assestata dopo mesi di trattative, incertezze e divisioni (esemplificate da una serie di recenti dichiarazioni del capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta). Forza Italia e il Nuovo Centro Destra appoggiano l’imprenditore Alfio Marchini. Ha 51 anni, si era candidato anche nel 2013 con due liste civiche e aveva ottenuto il 9,5 per cento dei voti. La Lega Nord appoggia la candidata di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Repubblica ha riassunto così questa settimana la situazione secondo i principali istituti che si occupano di sondaggi: «Virginia Raggi ha un quarto del mercato dei voti, attestandosi intorno al 25%. Roberto Giachetti del PD, Giorgia Meloni e Marchini si spartiscono il restante 60%». La presenza di quattro candidati più o meno sullo stesso livello, unita al fatto che ovviamente solo due di questi potranno andare al ballottaggio, rende particolarmente imprevedibili queste elezioni a sindaco.

Le elezioni a Milano

A Milano la situazione politica è apparentemente più semplice. Centrodestra e centrosinistra hanno entrambi un loro candidato che appoggiano in maniera piuttosto unitaria. Il centrosinistra candida Giuseppe Sala, ex amministratore delegato di EXPO che ha vinto le primarie dello scorso 7 febbraio. Il centrodestra, composto da Forza Italia, NCD e Lega Nord, appoggia l’ex manager pubblico e dirigente del comune di Milano Stefano Parisi. Secondo i sondaggi Sala perso il suo iniziale vantaggio su Parisi e i due sono dati quasi alla pari.

Il M5S sembra la forza politica più in difficoltà, anche perché non è mai stato particolarmente forte a Milano. Lo scorso novembre, con una consultazione online, il Movimento aveva deciso di candidare Patrizia Bedori, 53 anni, ex dirigente di un’azienda di arredamento, al momento disoccupata. A marzo Bedori ha ritirato la sua candidatura, dicendo di non riuscire a reggere la pressione mediatica. Nelle settimane precedenti erano circolate diverse voci secondo cui diversi esponenti del suo partito non la ritenevano all’altezza dell’incarico. Il nuovo candidato è Gianluca Corrado, arrivato terzo alle primarie online di novembre.

Le elezioni a Napoli

Il candidato favorito è il sindaco uscente Luigi de Magistris, appoggiato da liste civiche, da Sinistra Italiana e da Possibile. De Magistris è un ex magistrato ed ex parlamentare europeo eletto con l’Italia dei Valori. A circa dieci punti di distanza i sondaggi danno il candidato appoggiato da Forza Italia, Gianni Lettieri, imprenditore napoletano già sconfitto da De Magistris alle elezioni del 2011, quando il PD non riuscì nemmeno ad arrivare al ballottaggio. Anche a Napoli il centrodestra è diviso, però: Lega Nord e una parte di Fratelli d’Italia appoggiano il deputato Marcello Taglialatela, eletto per quattro volte alla Camera prima con AN, poi con il Popolo della Libertà e infine, nel 2013, con Fratelli d’Italia.

Al terzo posto e a un certo distacco da Lettieri, i sondaggi danno Valeria Valente, candidata del PD che ha battuto Antonio Bassolino alle contestate primarie dello scorso marzo. Bassolino ha fatto ricorso contro l’esito delle primarie, sulla base di alcuni video che mostravano attivisti della lista Valente dare indicazioni agli elettori e pagare per loro l’euro necessario a votare. Bassolino ha minacciato di candidarsi con una sua lista alternativa, ma poi non l’ha fatto. Il Movimento 5 Stelle è in quarta posizione con il candidato Matteo Brambilla, 47 anni, nato a Monza ma residente a Napoli dal 2006.

Le elezioni a Torino

Il favorito è il sindaco uscente Piero Fassino, del PD e sostenuto anche da diversi ex esponenti di Forza Italia, ma è improbabile che vinca al primo turno. Fassino, 66 anni, è stato ministro della Giustizia e del Commercio con l’estero e attualmente è presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI). A sinistra di Fassino, Sinistra Italiana e Possibile sostengono l’ex segretario nazionale della FIOM Giorgio Airaudo, 55 anni, eletto deputato nel 2013 con SEL; ma un pezzo di SEL si è staccato e ha fondato una lista che sostiene Fassino.

Secondo alcuni sondaggi la principale rivale di Fassino sarà la candidata del Movimento 5 Stelle Chiara Appendino, 31 anni, laureata in economia all’università Bocconi ed eletta in consiglio comunale nel 2011; a un certo punto era data quasi alla pari con Fassino, mentre oggi è tornata indietro.

Come a Roma e Napoli anche a Torino il centrodestra è diviso. Forza Italia e NCD appoggiano Osvaldo Napoli, 62 anni, deputato per tre legislature con Forza Italia e attuale sindaco di Valgioie, una cittadina di mille abitanti in provincia di Torino. Lega Nord e Fratelli d’Italia, sostengono Alberto Morano, un notaio di 58 anni. Nessuno dei due sembra avere speranze di diventare sindaco.

Le elezioni a Bologna

A Bologna il PD ricandida il sindaco uscente Virginio Merola, 61 anni, vincitore al primo turno delle elezioni 2011. Dopo una serie di dure polemiche e trattative, il centrodestra ha deciso di unirsi dietro alla candidata della Lega Nord Lucia Bergonzoni. Al terzo posto nei sondaggi per il momento c’è il candidato del Movimento 5 Stelle Max Bugani, eletto al consiglio comunale nel 2011 e noto attivista e commentatore sul blog di Grillo. La sua candidatura è stata decisa da Grillo senza le consuete consultazioni online. Altri candidati rilevanti, dati al momento sotto il dieci per cento, sono l’ex leghista e ora candidato indipendente Manes Bernardini e Federico Martelloni, 41 anni, professore associato in Diritto del Lavoro all’Università di Bologna, candidato della sinistra. Dovrebbe rivincere Merola, ma secondo i sondaggi al secondo turno.

Le elezioni a Bolzano

A Bolzano si è votato lo scorso 8 maggio e ha vinto al primo turno il candidato del PD Renzo Caramaschi con il 55,2 per cento dei voti. In tutto si erano presentati 13 candidati sindaco, in buona parte esponenti di liste civiche di centro o di centrodestra. Renzo Caramaschi ha 69 anni e è un ex dirigente del comune. Il sindaco uscente era Luigi Spagnolli, eletto per un terzo mandato nel 2015 ma dimessosi poco dopo per l’assenza di una maggioranza in consiglio comunale. Negli ultimi mesi la città era stata governata da un commissario straordinario.

Le elezioni a Cagliari

Il centrosinistra appoggia il candidato uscente Massimo Zedda, 40 anni, esponente di SEL che nel 2011 vinse le primarie del centrosinistra battendo il senatore Antonello Cabras, candidato del PD. Zedda è sostenuto da 11 liste comprese quelle di Sinistra Ecologia Libertà, del Partito Comunista D’Italia e del Partito Democratico (il sui segretario regionale Renato Soru si è da poco dimesso dopo la condanna a tre anni di carcere per evasione fiscale). A sostegno di Zedda ci sono anche le liste dell’Unione Popolare Cristiana (che nel suo programma politico cita la CEI) e del Partito sardo d’Azione che raccoglie molti esponenti provenienti dalla destra.

Il centrodestra sostiene il senatore di Forza Italia Piergiorgio Massidda, 59 anni, candidato con una lista civica ed eletto in Parlamento nelle ultime cinque legislature. Il M5S candida Antonietta Martinez, consulente informatica e titolare di un negozio di computer, che ha vinto le primarie online del movimento con 150 voti. A differenza che in altre città, nelle ultime settimane non sono circolati su Cagliari dei sondaggi ufficiali in vista delle amministrative: sui giornali locali (che hanno probabilmente avuto accesso ai sondaggi interni commissionati dai partiti) si dice che Zedda non vincerà al primo turno e che andrà al ballottaggio contro Massidda. L’unico candidato che oltre a quelli di centrosinistra e centrodestra potrebbe arrivare intorno al 10 per cento è Martinez, del Movimento Cinque Stelle, che secondo alcuni potrebbe però ottenere delle percentuali superiori.

Le elezioni a Latina

La città è governata da un commissario straordinario dopo il voto di sfiducia contro l’ex sindaco di destra Di Giorgio. Il centrosinistra ha candidato Enrico Forte, consigliere regionale PD nel Lazio, che ha vinto le primarie di coalizione dello scorso novembre. La destra presenta diversi candidati. Tra i principali ci sono Nicola Calandrini, appoggiato dalla Lega Nord, Alessandro Calvi, sostenuto da Forza Italia, Gianni Chiarato, sostenuto dal movimento Fare del sindaco di Verona Flavio Tosi e Marco Savastano di Casa Pound. Il Movimento 5 Stelle ha deciso di non presentare ufficialmente un proprio candidato. I sondaggi dicono che si andrà al ballottaggio.

Le elezioni a Novara

Il PD candida l’attuale sindaco di Novara, Andrea Ballarè, 49 anni, eletto nel 2011. Anche qui il centrodestra ha discusso a lungo, ma alla fine non è riuscito a presentare un candidato unico. Forza Italia e alcune liste civiche sostengono Daniele Andretta, mentre la Lega Nord appoggia Alessandro Canelli, che però è appoggiato anche da alcuni dissidenti di Forza Italia. Il M5S candida Cristina Macarro. In città ci sono state alcune polemiche, scrive l’ANSA, perché Macarro è mamma di cinque figli, uno di pochi mesi, e quindi secondo alcuni non avrebbe il tempo di fare il sindaco. Infine, sostenuti ciascuno da una lista civica, si sono candidati: Luigi Rodini, avvocato che si occupa di diritto civile, diritto del lavoro e sindacale, Gian Carlo Paracchini, commercialista, ex assessore e cavaliere della Repubblica e Romano Piantanida, ex commerciante di articoli sportivi.

Le elezioni a Ravenna

Il centrosinistra candida Michele de Pascale, 30 anni, assessore al Turismo dal 2011 e segretario provinciale del Partito Democratico. L’attuale sindaco, Fabrizio Matteucci, ha già ottenuto due mandati, nel 2006 e nel 2011, entrambi vinti al primo turno, e quindi non può candidarsi per un terzo mandato. Il centrodestra appoggia Massimiliano Alberghini, candidato sindaco di Lista per Ravenna, Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d’Italia.

Raffaella Sutter, 61 anni, sociologa, ex dirigente comunale si presenta invece per “Ravenna in Comune” che riunisce diversi movimenti e partiti di sinistra come Possibile, SEL, Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, Altra Europa Con Tsipras, PSI e Radicali. Il Movimento 5 Stelle non presenta un proprio candidato; Michela Guerra, 43 anni, avvocata, è iscritta al Movimento ma si è candidata con la lista civica “Cambierà”. A Ravenna non sono circolati sondaggi ufficiali in vista delle amministrative: sui giornali locali si dice che probabilmente nessuno dei candidati vincerà al primo turno e che si andrà al ballottaggio, cosa che in città non accade dal 1993.

Le elezioni a Rimini

Il centrosinistra candida Andrea Gnassi, 47 anni, sindaco uscente eletto nel 2011: è sostenuto da PD, Italia dei Valori e altre liste civiche. Non sono state fatte le primarie di coalizione. Gnassi è sostenuto anche dalla lista “Patto Civico”, promossa da Sergio Pizzolante (ex NCD). Il centrodestra (Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia) si è unito, a differenza che in altre città, dietro l’avvocato Marzio Pecci, che si era già candidato a sindaco di Riccione nel 2004. Il M5S ha avuto diversi problemi a causa dello scontro tra due liste e alla fine ha deciso di non presentare alcun candidato. Per la destra ci sono tre candidati: il Fronte Nazionale ha candidato una donna, Marina Mascioni, Forza Nuova un uomo, Mirco Ottaviani, e il Popolo della Famiglia (movimento di Mario Adinolfi) sostiene Addolorata Di Campi, ex poliziotta. Luigi Camporesi, Mara Marani (ex insegnante e preside) e Sara Visintin (ex assessora all’Ambiente della giunta Gnassi) sono infine appoggiati da liste civiche. Camporesi è un ex del Movimento 5 Stelle che ha deciso di presentarsi senza la certificazione ufficiale del partito di Grillo e che ha ottenuto il sostegno anche di Fare, il movimento del sindaco di Verona Flavio Tosi. Marani (sostenuta anche da Possibile di Pippo Civati) e Visintin sono sostenute da partiti e liste a sinistra del PD.

Sui giornali locali si parla di una vittoria del PD al primo turno (gli unici sondaggi che circolano sono però quelli del PD dello scorso gennaio), nonostante il sindaco uscente sia coinvolto in una vicenda giudiziaria che ha a che fare con Aeadria, la società che gestiva l’aeroporto di Rimini.

Le elezioni a Salerno

I candidati sindaco per Salerno sono dieci. Il centrosinistra in città governa da molti anni – l’attuale presidente della Campania, Vincenzo De Luca, è un influentissimo ex sindaco – e il favorito alle prossime elezioni è proprio il candidato del centrosinistra, attuale sindaco e architetto Vincenzo Napoli, facente funzione di sindaco da quando De Luca è stato eletto in regione. Napoli è il candidato unitario del centrosinistra e ha l’appoggio anche dell’UDC, del NCD e di Scelta Civica. Forza Italia, il Nuovo PSI e Rivoluzione Cristiana di Gianfranco Rotondi appoggiano Roberto Celano che, ha detto, spera di arrivare almeno al ballottaggio. Fratelli d’Italia e Alleanza Nazionale hanno candidato Antonio Iannone, ex presidente della provincia di Salerno e storico dirigente del partito. Iannone è appoggiato anche dal movimento Noi con Salvini, che è in pratica il nome della Lega nel centro e sud Italia. Il M5S non presenterà candidati in città.

Le elezioni a Trieste

Il centrosinistra candida il sindaco uscente Roberto Cosolini, appoggiato, oltre che da PD e SEL, dai Verdi, UDC e dal PSI. Nel 2011 la sinistra si era presentata compatta a sostegno di Cosolini ora invece parti della sinistra hanno invece propri candidati. Il centrodestra, invece, che alle amministrative precedenti aveva sostenuto quattro diversi candidati, ha trovato un accordo sul consigliere regionale del Friuli Venezia-Giulia eletto con NCD Roberto Dipiazza, che è già stato sindaco di Trieste per due mandati, dal 2001 al 2011: è appoggiato da alcuni liste civiche e da Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia.

Il Movimento 5 Stelle ha candidato Paolo Menis, 39 anni, impiegato di una società di informatica, che lo scorso febbraio ha vinto con 108 voti le primarie online del movimento. Il più importante quotidiano locale, Il Piccolo, dice che quello del prossimo 5 giugno sarà un “triangolare”, che la sfida tra Cosolini e Dipiazza rischia di essere «disturbata» dal candidato del Movimento 5 Stelle che potrebbe arrivare anche al ballottaggio. Sempre il Piccolo dice che nei sondaggi i tre candidati sono attorno al 25 per cento.