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  • Venerdì 15 aprile 2016

Sono passati tre anni dall’attentato di Boston

L'attentatore ancora vivo è stato condannato a morte ed è in corso il processo di appello; la storia del protagonista della foto più famosa di quel giorno diventerà un film

(AP Photo/Bill Sikes)
(AP Photo/Bill Sikes)

Il 15 aprile del 2013, quando a Boston erano le 14:49 e in Italia erano le 20:39, due bombe esplosero vicino al traguardo della maratona cittadina, una delle più importanti al mondo. Morirono tre persone: l’americana Krystle Marie Campbell, 29 anni; la cinese Lu Lingzi, 23 anni; l’americano Martin William Richard, che aveva 8 anni. Le bombe scoppiarono a Boylston Street, una delle strade più famose e affollate della città, a una distanza di circa 170 metri l’una dall’altra e dalla prima alla seconda esplosione passarono 12 secondi. Le bombe erano due pentole a pressione piene di polvere da sparo, bulloni, chiodi e pezzi di ferro. I giornali scrissero che erano state “costruite per mutilare”. Oltre ai tre morti ci furono almeno 264 feriti, molti dei quali subirono amputazioni.

Pochi giorni dopo gli attentati si scoprì chi aveva messo le bombe: erano i due fratelli ceceni Dzhokhar e Tamerlan Tsarnaev, che il 19 aprile uccisero durante la loro fuga l’agente di polizia Sean Collier. Tamerlan morì in una sparatoria con la polizia, Dzhokhar fu gravemente ferito, arrestato, processato e condannato a morte. Dopo l’arresto spiegò all’FBI che lui e il fratello avevano deciso di organizzare gli attacchi per colpire gli Stati Uniti, in parte per il loro impegno militare in Iraq e in Afghanistan e soprattutto perché, secondo loro, gli Stati Uniti stavano portando avanti una specie di cospirazione contro i musulmani. Dzhokhar disse anche che lui e il fratello avevano inizialmente pensato a degli attacchi da fare il 4 luglio, il giorno dell’indipendenza americana.

Dal 2014 il 15 aprile è diventato per Boston, la capitale del Massachusetts, il “One Boston Day“: il giorno in cui si ricordano i morti e i feriti di quel giorno. Tra i vari eventi del One Boston Day ce n’è stato uno a Boylston Street, a cui hanno partecipato Charlie Baker – il governatore dello stato – alcuni dei feriti di quel giorno e i parenti dei morti. Il Boston Globe, che ha vinto un premio Pulitzer per la sua copertura degli attentati, sta raccontando le cerimonie con articoli costantemente aggiornati. Alle 14:49 ci sarà in tutta Boston un minuto di silenzio: saranno passati tre anni esatti dall’esplosione della prima bomba. L’edizione del 2016 della maratona di Boston si correrà lunedì 18 aprile: sarà la 120esima. La maratona di Boston è una delle più antiche al mondo: la prima edizione fu organizzata nel 1897 e fu ispirata dalle prime Olimpiadi dell’era moderna, che si svolsero ad Atene nel 1896.

Nel maggio 2015 Dzhokhar Tsarnaev, che ha 22 anni, è stato condannato a morte da una giuria popolare composta da 12 giurati, dopo che quella stessa giuria lo aveva ritenuto colpevole di 30 capi d’accusa. Un mese dopo la condanna un giudice ha formalizzato la condanna a morte di Tsarnaev, che ha chiesto scusa alle famiglie delle persone morte nell’attentato e a quelle rimaste ferite o menomate in seguito alle esplosioni. Ha detto:

Mi dispiace per le vite che ho distrutto, per la sofferenza che vi ho causato, per il danno che vi ho provocato, un danno irreparabile. Prego per il vostro conforto, per la vostra guarigione.

Ora c’è un processo di appello contro la condanna a morte di Tsarnaev: potrebbe durare diversi anni e, considerando che da più di dieci anni il governo del Massachusetts non esegue una condanna a morte, è difficile pensare che Tsarnaev possa essere ucciso nei prossimi anni.

Qualche giorno fa si è saputo che la casa di produzione Bold Films finanzierà Stronger – “più forte” –il progetto per un film sulla storia di Jeff Bauman, un ragazzo di 29 anni che il giorno dell’attentato era al traguardo della maratona e perse entrambe le gambe a causa dell’esplosione. Bauman – che nel film sarà interpretato da Jake Gyllenhaal – diventò protagonista di una delle foto più famose di quell’attentato: lo si vedeva mentre veniva soccorso da Carlos Arredondo, un 53enne del Costa Rica naturalizzato statunitense. Per la sua vicinanza al punto in cui esplosero le bombe Bauman ha anche avuto un importante ruolo nell’aiutare la polizia ad avere informazioni sugli spostamenti dei fratelli Tsarnaev prima dell’attentato.

Carlos Arredondo, Jeff Bauman

Dal 15 aprile 2013 Arredondo e Bauman sono diventati molto amici: «Abbiamo costruito un legame, festeggiamo insieme le vacanze e ci aiutiamo a vicenda», ha detto Arredondo a USA Today: «Sono fiero di lui». Arredondo ha creato insieme a sua moglie la Arredondo Family Foundation. Il 18 aprile quattro persone parteciperanno alla maratona di Boston in nome della fondazione. Bauman – che di Arredondo dice: «è uno dei miei migliori amici» – ha ricominciato a camminare grazie a delle protesi e ha detto di non vedere l’ora di andare al cinema per Stronger, che dovrebbe uscire nel 2017.

Philadelphia Phillies v Boston Red Sox