• Mondo
  • Giovedì 3 marzo 2016

Il ministero degli Esteri dice che due italiani potrebbero essere stati uccisi in Libia

Sarebbero due dei quattro cittadini italiani rapiti a Mellitah lo scorso luglio, ma non è ancora stato possibile confermare la notizia

Un miliziano di una brigata alleata con "Alba della Libia" durante una parata militare organizzata a Sabrata dopo uno scontro con lo Stato Islamico in Libia (MAHMUD TURKIA/AFP/Getty Images)
Un miliziano di una brigata alleata con "Alba della Libia" durante una parata militare organizzata a Sabrata dopo uno scontro con lo Stato Islamico in Libia (MAHMUD TURKIA/AFP/Getty Images)

Il ministero degli Esteri italiano ha diffuso oggi una nota che dice che due degli italiani rapiti in Libia nel luglio del 2015 potrebbero essere stati uccisi mercoledì a Sabrata, una città della Libia nord-occidentale, durante una sparatoria nella quale sono stati uccisi alcuni miliziani dello Stato Islamico in Libia. Da almeno una settimana nella zona di Sabrata è in corso un attacco di alcune milizie locali contro lo Stato Islamico: ieri il Consiglio militare di Sabrata – che riunisce queste milizie – aveva annunciato che nei combattimenti erano stati uccisi almeno sette miliziani dello Stato Islamico. Nel comunicato della Farnesina si legge:

«Relativamente alla diffusione di alcune immagini di vittime di sparatoria nella regione di Sabrata in Libia, apparentemente riconducibili a occidentali, la Farnesina informa che da tali immagini e tuttora in assenza della disponibilità dei corpi, potrebbe trattarsi di due dei quattro italiani, dipendenti della società di costruzioni “Bonatti”, rapiti nel luglio 2015 e precisamente di Fausto Piano e Salvatore Failla. Al riguardo la Farnesina ha già informato i familiari. Sono in corso verifiche rese difficili, come detto, dalla non disponibilità dei corpi».

Rana Jawad, corrispondente di BBC in Nord Africa, ha scritto su Twitter: «Il sindaco di Sabrata dice a BBC di credere che due delle dodici persone uccise nell’attacco di ieri contro lo Stato Islamico fossero ostaggi italiani». Jawad ha aggiunto che un funzionario locale libico ha detto a BBC che era stato chiesto un riscatto di 12 milioni di euro per la liberazione dei quattro ostaggi italiani.

Domenica 19 luglio quattro persone di nazionalità italiana erano state rapite a Mellitah, nel nord della Libia, la zona da dove parte il gasdotto Greenstream che porta il petrolio a Gela, in Sicilia, e dove si trova l’impianto della Mellitah Oil and Gas, una società controllata di ENI e NOC (National Oil Corporation, l’azienda nazionale libica). Era stato il ministero degli Esteri a confermare che le persone sequestrate sono dipendenti della società Bonatti con sede a Parma, coinvolta a Mellitah in diversi progetti. Due dei quattro italiani rapiti sarebbero le persone uccise nella sparatoria di ieri a Sabrata.

Repubblica scrive che dopo la diffusione della notizia il Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (l’organo del Parlamento che controlla i servizi segreti), ha convocato con urgenza il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega ai servizi, il senatore Marco Minniti, per una riunione che si svolgerà oggi alle 14:30.