Perché Renzi litiga con Merkel

Durante un vertice europeo i due leader si sono scontrati su immigrazione, unione bancaria e politica energetica: e sembra che per ora Renzi non abbia ottenuto nulla

Angela Merkel e Matteo Renzi durante una conferenza stampa a Berlino il primo luglio 2015. (Jörg Carstensen/picture-alliance/dpa/AP Images)
Angela Merkel e Matteo Renzi durante una conferenza stampa a Berlino il primo luglio 2015. (Jörg Carstensen/picture-alliance/dpa/AP Images)

Oggi molti quotidiani italiani hanno titolato sul presunto scontro tra Matteo Renzi e la cancelliera tedesca Angela Merkel avvenuto tra giovedì e venerdì durante il Consiglio dell’Unione Europea. Nel corso del vertice i leader europei hanno discusso di molti temi, tra cui l’immigrazione, l’unione bancaria e la politica energetica dell’Unione: cioè temi che, come hanno raccontato diversi giornali, spesso dividono il governo italiano e quello tedesco.

Immigrazione
Le prime divisioni sono emerse sull’immigrazione, dove la posizione italiana è probabilmente più debole. Renzi ha chiesto di accelerare sui ricollocamenti, cioè la ridistribuzione dei migranti nei vari paesi europei (su questo punto l’Europa aveva raggiunto un accordo molto ridotto lo scorso settembre). La posizione di Renzi è resa debole dal fatto che l’Italia ha una procedura aperta da parte della Commissione Europea per non aver preso le impronte digitali di circa metà dei migranti arrivati nel paese, come invece impongono i trattati europei. La Germania, inoltre, sta accogliendo un numero di migranti molto superiore a quello dell’Italia.

Politiche energetiche
Un punto ancora più significativo è quello che riguarda i gasdotti, e in particolare “Nord-stream 2”, un progetto per raddoppiare la capacità delle condutture che già oggi trasportano il gas russo direttamente in Germania. Si tratta di un progetto frutto di un accordo tra compagnie private europee e la russa Gazprom, controllata dallo stato russo. Con “Nord-stream 2”, gran parte del gas diretto dalla Russia all’Europa non passerebbe più da Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria, che oggi ottengono molti soldi grazie alle rendite che ottengono dal passaggio del gas dal loro territorio. Se il progetto venisse ultimato, la Germania diventerebbe il grande distributore di gas russo in Europa, una situazione che preoccupa l’Italia, paese che è concorrente commerciale della Germania.

Renzi chiede non solo di esaminare attentamente il nuovo gasdotto, ma ha anche indicato come sembri illogico da un lato rinnovare automaticamente le sanzioni contro la Russia per la sua azione in Ucraina e dall’altro permettere e incentivare società europee a fare affari con società russe controllate dal governo.

Unione bancaria
L’ultimo tema importante discusso è stata l’unione bancaria, cioè il processo, oramai in corso da anni, per armonizzare e in parte unificare i sistemi bancari europei. I primi due pilastri dell’unione bancaria sono la vigilanza unica, affida alla Banca Centrale Europea, e le regole per la risoluzione ordinata delle banche in crisi, quella che si è vista all’opera con il “salvataggio” delle quattro banche italiane. Il terzo pilastro è la creazione di un fondo unico europeo per finanziare queste “risoluzioni” delle banche e per assicurare i depositi nei conti correnti. Si tratta di un passaggio importante, su cui recentemente ha insistito anche il governatore della BCE Mario Draghi. È un tema molto impopolare in Germania, dove l’opinione pubblica è spesso fermamente contraria a usare soldi pubblici tedeschi per garantire gli altri paesi europei, spesso percepiti come poco efficienti e affidabili.

Com’è andata a finire?
Male, almeno per il momento. Secondo la corrispondente del Sole 24 Ore da Bruxelles, Adriana Cerretelli, Renzi non ha ottenuto «niente». Il problema, scrive Cerretelli, è che il governo Renzi ha ignorato troppo a lungo questi problemi e che ha iniziato troppo tardi a fare la voce grossa su temi di grande interesse per l’Italia.

I media italiani hanno comunque parlato di una grande “rottura” tra Italia e Germania, arrivando a dire che quello di questa settimana sarà un vertice che verrà ricordato come un punto di svolta nei rapporti tra i due paesi. Politico.eu scrive che un ministro presente al vertice è rimasto impressionato dalla durezza di Renzi. Ma secondo Roberta Giardina, corrispondente da Berlino per Italia Oggi, lo “scontro” tra i due leader non è stato praticamente notato dai giornali tedeschi.