Adele Cambria in “Comizi d’amore”

Fu giornalista e scrittrice femminista: è morta a Roma e, tra le altre cose, recitò in tre film di Pasolini

Adele Cambria durante la trasmissione radiofonica della Rai "Voi ed io". Roma, 14 febbraio 1977 (ANSA/ ARCHIVIO)
Adele Cambria durante la trasmissione radiofonica della Rai "Voi ed io". Roma, 14 febbraio 1977 (ANSA/ ARCHIVIO)

Giovedì 5 novembre è morta a Roma la giornalista e scrittrice femminista Adele Cambria: aveva 84 anni. Cambria era nata a Reggio Calabria nel 1931, si era laureata in giurisprudenza a Messina e aveva cominciato a collaborare con il quotidiano Il Giorno nel 1956, da cui si dimise per solidarietà con il direttore Gaetano Baldacci che era stato licenziato. Collaborò con numerose testate tra cui Paese Sera, Il Messaggero, l’Espresso, l’Europeo e dal 2003 al 2009 con l’Unità.

Attivista del movimento delle donne, negli anni Settanta fu direttrice della rivista Effe, il primo mensile femminista venduto nelle edicole e fu tra le fondatrici del Teatro della Maddalena. Dal 1969 al 1999 collaborò anche con Noi Donne. Nel 1971, con Adriano Sofri, firmò il quotidiano Lotta continua; dopo l’omicidio di Luigi Calabresi venne processata con l’imputazione di apologia di reato. Lavorò per la Rai, compose testi per il teatro e scrisse diversi libri. L’ultimo, In viaggio con la Zia, è uscito nel 2012.

Adele Cambria conobbe e raccontò grandi personaggi dello spettacolo, della cultura e del cinema («Cocteau insieme con Jean Marais, ma io non sapevo che era omosessuale, non sapevo nemmeno cosa fosse allora l’omosessualità! E poi nelle gallerie vedevo quella signora con un bellissimo scialle russo, era Sibilla Aleramo»). Amica di Pier Paolo Pasolini, recitò in tre dei suoi film: Teorema, Accattone in cui interpretò il personaggio di “Nannina la napoletana” («Io ho letto il copione, gli ho telefonato insultandolo perché io sono andata via da Reggio Calabria 15 anni fa, già allora non ero certamente una donna napoletana, analfabeta, che dà il bicchierino di vermut e ha fatto un sacco di figli», raccontò, dicendo comunque di aver accettato la parte per amicizia) e Comizi d’amore dove con Oriana Fallaci e Camilla Cederna parlò di donne, libertà sessuale e matriarcato.