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  • Domenica 1 novembre 2015

11 momenti notevoli dei Mondiali di rugby

Le mete del neozelandese Julian Savea, il calcio di un pilone della Namibia (sì, pilone) e una medaglia d'oro regalata a un bambino agitato, tra le altre cose

L'australiano Scott Fardy (Dan Mullan/Getty Images)
L'australiano Scott Fardy (Dan Mullan/Getty Images)

Il 31 ottobre è finita l’ottava edizione della Coppa del Mondo di rugby, che era iniziata il 18 settembre: ha vinto la Nuova Zelanda dopo aver battuto in finale l’Australia per 34 a 17. In 48 partite ci sono state 271 mete e sono stati segnati 2.439 punti. Il giocatore che ha fatto più punti è stato l’argentino Nicolas Sanchez (97), quello che ha fatto più mete è stato il fortissimo neozelandese Julian Savea (8). La Coppa del Mondo di rugby del 2015 – particolarmente apprezzata per il livello delle squadre che vi hanno partecipato – è stata l’edizione più seguita di sempre in tutto il mondo. Durante le 48 partite giocate in circa un mese e mezzo ci sono stati molti personaggi, momenti o eventi per cui questa Coppa del Mondo si farà ricordare. Ne abbiamo raccolti dieci (con qualche extra alla fine).

1. L’Haka davanti alla Coppa del Mondo
Gli All Blacks neozelandesi hanno festeggiato la vittoria del Mondiale con una notevole Haka celebrativa fatta davanti al trofeo appena vinto – la Webb Ellis Cup – e con le medaglie al collo.

2. La meta di Julian Savea contro la Francia
Nei quarti di finale della Coppa del Mondo la Nuova Zelanda ha battuto la Francia 63 a 12: Julian Savea, 25enne ala degli All Blacks, ha segnato ben tre mete. Sevea è fisicamente forte, velocissimo, tecnicamente capace e in molti lo paragonano a Jonah Lomu, uno dei migliori rugbisti della storia. Savea ha fatto vedere le sue qualità in una meta in cui ha resistito a diversi placcaggi avversari.

3. Il tentativo di Jamie Cudmore
Jamie Cudmore ha 37 anni e gioca nella nazionale canadese: la sua prima lingua è l’inglese, ma capisce piuttosto bene anche il francese. Durante Canada-Francia ha provato – in maniera piuttosto indiscreta – ad avvicinarsi a un gruppo di francesi che discutevano la tattica necessaria per l’azione successiva. Cudmore non è piccolo e il rosso in mezzo al blu si vede: è stata cacciato prima di poter sentire qualcosa di utile.

4. Il calcio di Johnny Redelinghuys
Johnny Redelinghuys è un pilone della Namibia: i piloni – il ruolo dell’italiano Martin Castrogiovanni – sono giocatori massicci, di solito non alti e in linea di massima non particolarmente “eleganti”. Le loro caratteristiche fisiche li rendono di solito dei pessimi “calciatori”: i “calci” nel rugby spettano in genere al “numero 10” e comunque mai ai piloni. Nell’ultimo minuto della partita che la Namibia aveva ormai perso contro l’Argentina per 64 a 19, alla Namibia è capitato un calcio di punizione. Quella era per Redelinghuys l’ultima partita in nazionale e i suoi compagni gli hanno lasciato tirare la punizione: non è andata benissimo, ma lui era comunque contento.

5. Le frasi di Nigel Owens
Il gallese Nigel Owens è stato l’arbitro della finale, oltre che l’arbitro più mediatico della Coppa del Mondo. A un rugbista scozzese che aveva simulato di aver subito un fallo ha detto: «Tuffati ancora così e ti faccio tornare qui a giocare tra due settimane». Due settimane dopo si doveva giocare in quello stadio una partita di calcio.

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6. La meta di Garreth Davies contro il Sudafrica
Garreth Davies è un rugbista gallese che nella partita che la sua Nazionale ha perso contro il Sudafrica ha segnato una delle più belle mete della Coppa del Mondo. L’azione che ha portato alla meta è iniziata grazie a un up-and-under di Dan Biggar: un pallone lanciato con il piede e ripreso al volo più avanti.

7. Gli ultimi minuti di Giappone-Sudafrica
Nella sua prima partita nella Coppa del Mondo 2015, il Giappone ha battuto la forte nazionale sudafricana in quella che è stata definita la partita più sorprendente nella storia della Coppa del Mondo di rugby. La cosa più bella di quella partita sono stati gli ultimi minuti: il Giappone era in svantaggio, poteva scegliere se provare a pareggiare o cercare una difficile vittoria: ha rischiato e ha vinto.

8. Mamuka Gorgodze miglior giocatore della partita
Mamuka Gorgodze è un rugbista georgiano di 31 anni. A inizio ottobre la sua Nazionale ha giocato contro la Nuova Zelanda e ha perso 43 a 10: ciononostante Gorgodze è stato votato “man of the match”, migliore giocatore dell’incontro: una grande soddisfazione, visti i molti ottimi giocatori della Nuova Zelanda. La notizia è arrivata a Gorgodze poco prima che la partita finisse e poco dopo essere stato sostituito.

9. Il drop di Dan Carter in finale
Dan Carter è il mediano d’apertura della Nuova Zelanda che ieri ha giocato la sua ultima partita con gli All Blacks. A circa 10 minuti dalla fine Carter ha segnato un importante drop – un calcio fatto dopo che il pallone è rimbalzato a terra: l’Australia stava recuperando sulla Nuova Zelanda ed era arrivata sul 17 a 21. Grazie al drop di Carter la Nuova Zelanda è riuscita a “cambiare verso” alla partita, vincendo poi per 34 a 17.

10. Il disappunto di Joe Launchbury
A inizio ottobre l’Australia aveva battuto 33 a 13 l’Inghilterra. In quella partita giocò benissimo il mediano d’apertura australiano Bernard Foley, che segnò 28 punti. Foley non vinse però il premio di miglior giocatore della partita, che in questa Coppa del Mondo era deciso tramite votazioni su Twitter. Quel premio era andato all’inglese Joe Launchbury: un po’ come dire che dopo una partita di calcio vinta 5 a 0 con una tripletta di un attaccante si premia il terzino della squadra avversaria. Launchbury non l’aveva presa benissimo. Disse «La parola ‘imbarazzante’ ci può stare. Quel che è certo è che il trofeo non finirà sul mio caminetto».

11. Sonny Bill Williams, una medaglia d’oro e un bambino agitato
Durante il giro di campo compiuto dalla nazionale neozelandese dopo la finale contro l’Australia, un bambino di sette anni, Charlie Lines, ha tentato una innocente “invasione di campo”: una guardia l’ha fermato, buttandolo a terra. Sonny Bill Williams, centro della nazionale neozelandese di rugby, ha visto la scena, si è fermato a parlare con il ragazzo e gli ha regalato la sua medaglia d’oro, vinta pochi minuti prima. «Magari così avrà un bel ricordo di questa finale», ha detto Williams.

Le mete, i passaggi, i placcaggi
Oltre ai singoli momenti ci sono state in questa Coppa del Mondo diverse ottime azioni, giocate e prestazioni. Il canale YouTube della Coppa del Mondo di rugby le ha raccolte per categoria.