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  • Lunedì 28 settembre 2015

Audi e Skoda sono coinvolte nel caso Volkswagen

Altri 3,3 milioni di macchine diesel hanno il software che maschera le emissioni; intanto l'ex CEO Winterkorn è indagato in Germania

Fonte foto: AP
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Le case automobilistiche Audi e Skoda hanno detto che 3,3 milioni dei loro veicoli sono coinvolti nel caso delle macchine Volkswagen con i motori “truccati” perché mascherassero le emissioni di sostanze inquinanti durante i test. 2,1 milioni sono i veicoli Audi coinvolti, 1,2 quelli Skoda.  Audi e Skoda fanno parte del gruppo Volkswagen e da giorni si parlava di un loro coinvolgimento, anche se solo adesso l’azienda lo ha quantificato. La maggior parte dei veicoli Audi coinvolti sono in Europa, 577mila solo in Germania. Intanto la procura tedesca ha iniziato un’indagine per frode su Martin Winterkorn, ex capo di Volkswagen. Il governo tedesco ha dato tempo a Volkswagen fino al 7 ottobre per presentare un piano per risolvere il problema dei motori “truccati”. Lunedì Volkswagen AG (la società che controlla Volkswagen, Audi e Skoda oltre a molte altre) ha perso più del 6,5 per cento. La scorsa settimana ha perso circa 20 miliardi di euro per il crollo in borsa che ha seguito lo scandalo.

Sulle auto di cui si parla è installato un software che è in grado di riconoscere se è in corso un test e abbattere di conseguenza le emissioni di NOx, gli ossidi di azoto (quelli al centro dello scandalo Volkswagen). Audi ha detto che il software è installato solo sui veicoli classificati come Euro 5 (se avete un Euro 6 potete stare tranquilli); e degli Euro 5 solo i modelli da 1,6 e 2 litri turbo diesel sono coinvolti. Volkswagen aveva già detto che erano 11 milioni i veicoli nel mondo coinvolti nello scandalo – più di quanti il gruppo Volkswagen ne venda in un anno – ma per ora non ha diffuso una lista completa. Oltre ad Audi e Skoda ci sono 1,8 milioni di veicoli commerciali Volkswagen coinvolte nello scandalo. Le auto coinvolte saranno richiamate, ma non è ancora chiaro cosa succederà: limitare le loro emissioni altererebbe le loro prestazioni e molti clienti potrebbero chiedere risarcimenti o partecipare a class action.

Giovedì 24 settembre il ministro dei Trasporti tedesco aveva annunciato che il problema legato alle auto “truccate” non riguardava solo i modelli venduti negli Stati Uniti ma anche diverse automobili vendute in Europa, come era già stato ipotizzato dagli analisti. Sempre giovedì la procura di Torino aveva avviato un’inchiesta sul caso Volkswagen su iniziativa del pubblico ministero Raffaele Guariniello, in collaborazione con i carabinieri del NAS, per quanto riguarda i veicoli in circolazione in Italia; simili inchieste sono state avviate in molti paesi europei.

Venerdì 25 settembre, in seguito alle dimissioni di Martin Winterkorn, è stato nominato amministratore delegato di Volkswagen Matthias Müller, già capo di Porsche. Müller ha iniziato a lavorare nel 1977 in Audi, altro marchio controllato da Volkswagen, e nel 2003 è diventato responsabile di tutti i progetti di sviluppo dei nuovi veicoli della casa automobilistica. Ha una buona reputazione, è ben visto dai principali azionisti di Volkswagen e il suo nome era già circolato molto lo scorso aprile, quando diversi contrasti all’interno dell’azienda avevano fatto ipotizzare una sostituzione di Winterkorn, poi rientrata. Il problema delle auto modificate per risultare in regola ai controlli potrebbero però avere riguardato anche modelli Porsche, e questo complica le cose.